John Elkann, dopo avere annunciato nella lettera agli azionisti di Exor di essere ottimista, ha annunciato martedì che la holding della famiglia Agnelli/Elkann, ha inviato al consiglio di amministrazione di PartnerRe, società di riassicurazione quotata a New York, una proposta scritta per l’acquisto in denaro del 100% del capitale per complessivi 6,4 miliardi di dollari.

PartnerRe, una public company quotata a New York, partecipata dai fondi Vanguard (8%), Franklin Resources (5%), BlackRock (5%), Lsv (3,8%) e State Street (2,5%), con 6 miliardi di dollari in premi rappresenta la sesta società nel settore danni nel mondo.

L’offerta di Exor comporta un premio del 16% rispetto al valore implicito delle azioni di PartnerRe di 112,53 dollari riconosciuto da un’accordo di fusione tuttora in essere tra PartnerRe ed Axis Capital Holdings Limited.

Exor ha precisato che l’operazione è amichevole ma che potrebbe essere conclusa in tempi rapidi e che, rispetto all’operazione di fusione con Axis (che prevede esclusivamente un corrispettivo in azioni), riconosce agli azionisti di PartnerRe un valore superiore e maggiore certezza poich realizzata totalmente in cash.
La fusione era stata annunciata a gennaio (si veda il nostro articolo cliccando qui). 

Exor ha anche assicurato il mantenimento del management e del marchio di PartnerRe.  

L’offerta di Exor è soggetta alla risoluzione del contratto tra PartnerRe ed Axis, nonché alla stipula della documentazione contrattuale definitiva e all’approvazione da parte degli azionisti di PartnerRe.

Il numero uno di Exor, John Elkann, si dice “molto fiducioso” che l’offerta presentata dalla holding per rilevare il 
100% della compagnia di riassicurazione PartnerRe vada a buon fine. 
“Non vedo motivi per i quali il Board della compagnia non dovrebbe prendere una decisione che gioca a favore di tutti i loro azionisti”, ha infatti spiegato il Presidente di Fca durante una conference call, rispondendo a un analista che gli aveva chiesto come intendesse muoversi Exor nel caso in cui l’offerta venisse respinta al mittente.