Tra i proprietari di un’abitazione principale, solo il 9,3% è assicurato contro i danni derivanti da eventi climatici e il 6,8% contro gli eventi sismici. Il 5,8% delle famiglie le possiede entrambe, secondo quanto emerge dall’Indagine sui Bilanci delle Famiglie italiane di Bankitalia riportata dall’ANIA nella sua newsletter mensile.
La distribuzione per fascia di età segue un andamento crescente fino alle percentuali di proprietà più alte tra i capifamiglia con età tra i 45-54 anni (10,2% contro le alluvioni e 8,0% contro i terremoti) e tra quelli con età tra 55-64 anni (11,3% e 8,0%), per poi ridiscendere nelle fasce di età più matura.
La diffusione per area geografica di residenza risente in una certa misura della distribuzione della capacità reddituale nel territorio. La diffusione è maggiore tra le famiglie residenti al Nord-est (17,1% le polizze climatiche, 11,7% quelle sismiche) seguite dal Nord-Ovest e il Centro, che hanno una diffusione del tutto simile di coperture climatiche (10,2% e 10,3%, rispettivamente), mentre al Centro sono relativamente più diffuse le coperture sismiche (8,6% contro 6,3%), probabilmente a causa della maggiore vulnerabilità a questi eventi dell’Italia centrale. Sono molto più contenute le percentuali di penetrazione di entrambe le coperture nel Sud e nelle Isole, nonostante vi siano comprese zone ad alta vulnerabilità a entrambi i rischi.
Il reddito condiziona fortemente la diffusione delle coperture assicurative: le famiglie più abbienti sono più assicurate di quelle con redditi bassi. Tra il primo e il quinto quintile di reddito, la copertura contro eventi climatici cresce di oltre 20 punti percentuali, e quella contro eventi sismici di circa 15. In sintesi, una maggiore disponibilità economica permette di investire di più nella gestione dei rischi, anche quelli catastrofali.
Si rileva anche una correlazione tra la presenza di un mutuo ipotecario sull’abitazione principale e la propensione ad acquistare una copertura contro le catastrofi, dovuta alle condizioni contrattuali previste dal contratto di mutuo in merito all’acquisto di questa tipologia di polizze.
La relazione positiva tra titolo di studio e tasso di assicurazione è in prima battuta da ascrivere alla maggiore cultura della gestione del rischio tra le persone con maggiore istruzione, anche se è molto probabile che questa sia rafforzata dalla correlazione incrociata con il reddito.
Viene anche osservata una correlazione prevalentemente crescente tra il possesso di coperture climatiche e la percezione del rischio di un evento legato al cambiamento climatico che possa provocare danni al patrimonio familiare. Anche le coperture sismiche seguono un andamento del tutto simile, nonostante nella domanda del questionario si chiede esplicitamente di non considerare terremoti e altri eventi, ad esempio una pandemia.