Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

Il Fondo di garanzie per piccole e medie imprese resterà operativo anche per tutto il 2026. La scadenza delle sue attività è posticipata al 31 dicembre 2026. Questo è solo una dei rinvii che il governo affida, come ogni anno, al dl Milleproroghe, ieri passato al primo vaglio del consiglio dei ministri e di cui MF-Milano Finanza ha visionato la bozza. Sono sempre le pmi protagoniste della norma che fa slittare a gennaio 2027 l’obbligo di stipula di contratti assicurativi per rischi catastrofali in capo alle imprese della pesca e dell’acquacoltura, per le imprese turistico ricettive e per bar e ristoranti. Ancora un anno di sospensione dell’aggiornamento delle multe stradali previste dal codice della strada sulla base dell’andamento dell’inflazione. Ne se parlerà dal primo gennaio 2027.
Bpce, controllante di Natixis, e Generali hanno deciso di mettere fine ai negoziati che avrebbero dovuto portare a un’alleanza nel risparmio gestito. Ieri, secondo quanto anticipato da milanofinanza.it, si è tenuto un consiglio di amministrazione della banca francese a valle del quale, in accordo con Generali, si è convenuto di archiviare la trattativa finalizzata a creare una joint venture europea nel risparmio gestito da 1.900 miliardi di euro di masse mettendo a fattor comune gli asset di Natixis e quelli di Generali Investments Holding. L’operazione, che sarebbe dovuta passare sotto la procedura di Golden Power del governo, era stata avviata a inizio anno con un memorandum d’intesa ma ha trovato da subito un esecutivo scettico, nonostante le rassicurazioni sulla governance della newco arrivate dal gruppo assicurativo guidato dal ceo Philippe Donnet. L’operazione aveva tra l’altro trovato anche l’opposizione degli azionisti privati di Generali, Francesco Gaetano Caltagirone e la Delfin della famiglia Del Vecchio, che in questi mesi hanno stretto la presa su Generali con il successo dell’opas di Mps su Mediobanca. Lo scorso settembre le parti avevano comunque convenuto di proseguire le discussioni fino a dicembre, con l’obiettivo di trovare un accordo condiviso per tutti.
«Stiamo lavorando a strumenti che facilitino la creazione di una posizione previdenziale già in giovane età, ispirandoci al modello tedesco Frühstart Rente (inizio anticipato della pensione, ndr)». Ad anticiparlo a MF-Milano Finanza è Maurizio Grifoni, presidente di Fon.Te, il fondo pensione dei dipendenti delle aziende del terziario. Il riferimento è alla paghetta da 10 euro al mese per tutti i ragazzi tra 6 e 18 anni, annunciata dal governo tedesco di Friedrich Merz che può essere utilizzata per investire in un fondo pensione a lungo termine.

Escalation di responsabilità per le imprese: per effetto della legge sull’IA (intelligenza artificiale) per gli enti cresce a dismisura il rischio di sanzioni amministrative a seguito di reati commessi da amministratori e dipendenti con l’uso dell’IA. A lanciare l’allarme è Assonime, Associazione fra le società italiane per azioni, che ha diffuso la circolare n. 27 dell’11/12/2025, dedicata all’illustrazione della legge quadro italiana sull’IA n. 132/2025. Una delle parti qualificanti della legge è quella delle responsabilità penali, le quali si trascinano dietro le responsabilità amministrative delle imprese.
Arriva la proroga di un anno della sospensione del vincolo di esclusività. Come annunciato dal ministro della salute Orazio Schillaci alla Camera lo scorso 19 novembre, viene quindi confermato lo stop al divieto di svolgere la libera professione per gli operatori del Ssn. È quanto previsto dalla bozza del cosiddetto decreto Milleproroghe, anticipata da ItaliaOggi. Un’altra modifica riguarda la responsabilità dei professionisti, il cosiddetto scudo penale. Anch’esso, in scadenza il 31 dicembre, varrà ancora – almeno – per un anno. Precisamente, si parla di limitazione della responsabilità penale degli esercenti una professione sanitaria in situazioni di grave carenza del personale. Una misura che, in realtà, è già presente nella legge delega per la riforma delle professioni sanitarie, la quale ha iniziato oggi il suo iter in Parlamento. Tuttavia, la delega non sarà approvata prima del 31 dicembre e, quindi, c’era la necessità di prorogare la misura.
Da gennaio i premi Inail caleranno del 7%. Un punto in più, 8%, se l’impresa non ha avuto infortuni. È questo l’effetto sulle aziende della revisione del sistema di «oscillazione dei premi per andamento infortunistico» (c.d. bonus/malus) prevista dal dl n. 159/2025 per incentivare la riduzione degli infortuni e premiare i datori di lavoro più virtuosi. In attesa dell’arrivo del previsto decreto ministeriale di attuazione, l’Inail ha già operato e quantificato la revisione e lo sta comunicando alle imprese, così che possano tenerne conto in occasione della prossima autoliquidazione dei premi 2025/2026 e versare la rata di anticipo in misura ridotta. Lo rende noto lo stesso Inail con nota n. 10896/2025
Anche la testa di legno, e non solo il vero «dominus» della società, risponde di omicidio colposo dopo la morte del lavoratore per infortunio: esonerare l’amministratore soltanto formale, su cui i terzi fanno affidamento, equivarrebbe a svuotare di significato la responsabilità penale colposa che deriva da una posizione di garanzia, mentre con l’interposizione fittizia resterebbe elusa la cogenza della tutela penale per l’omissione di cautele legate alla salvaguardia di soggetti che l’ordinamento ritiene bisognosi di protezione come i lavoratori. Così la Cassazione penale, sez. quarta, nella sentenza n. 39520 del 09/12/ 2025.

Riviste le norme sulla tassazione dei dividendi. Gli emendamenti del governo riformulano l’articolo 18 del ddl Bilancio (molto contestato da FI) che inaspriva la tassazione dei dividendi percepiti dalle società (finora al 95% in regime di esclusione), in particolare per quelle con partecipazioni sotto il 10% del capitale della partecipata, che finiva per esporle di fatto ad una doppia tassazione. La riformulazione riduce la quota della partecipazione al 5%. Spiega la relazione tecnica che l’accesso al «regime della cosiddetta “esclusione”» è limitato ai dividendi derivanti da partecipazioni detenute direttamente o indirettamente tramite società controllate superiori al 5% o di importo superiore a 500 mila euro. Ma con questa riformulazione si riduce il gettito: da 736,1 milioni a 35,2 milioni nel 2026.
Raddoppia la Tobin Tax, l’aliquota dell’imposta sulle transazioni finanziarie. La riformulazione del governo di uno degli emendamenti alla manovra presentati in commissione Bilancio del Senato porta la tassazione sul trasferimento di proprietà di azioni e di altri strumenti finanziari partecipativi dallo 0,1% allo 0,2% se la cessione avviene su mercati regolamentati e dallo 0,2 allo 0,4% negli altri casi. Sale dallo 0,02% allo 0,04% l’aliquota sulle negoziazioni ad alta frequenza. La misura, introdotta con un comma aggiuntivo all’articolo 13, è stata decisa per compensare la riduzione della platea delle società che vedranno un aumento della tassazione dei dividendi delle società con partecipazioni sotto il 5%. Viene previsto un gettito di 337,3 milioni a decorrere dal 2026
Da Firenze a Brescia, in un clic. Per far «sparire» 1.785.366 euro. A tanto ammonta la maxi frode informatica all’Opera di Santa Maria del Fiore, che gestisce la Cattedrale, il campanile di Giotto e il Battistero. La transazione si concretizza, con due bonifici ravvicinati, il primo agosto 2024: la Onlus è certa di saldare il conto a un’impresa veneta, con cui aveva stipulato un contratto per svolgere alcuni lavori di restauro del Complesso Eugeniano di Firenze (Studio Fiorentino). Quando il fornitore chiede conto del saldo, giorni dopo, è chiaro che qualcosa non sia andato come avrebbe dovuto: grazie alla truffa nota come «man in the middle» i malintenzionati si erano «intrufolati» nello scambio di mail tra committenza e impresa, sostanzialmente ricreando un’interfaccia perfetta e dirottando il pagamento altrove. L’iban corrispondeva a un conto corrente acceso in una filiale bancaria di Sarezzo, in provincia di Brescia, da una sorta di prestanome — è emerso — pagato 50 mila euro per prestarsi al malaffare: un amico di vecchia data, ha raccontato, gli avrebbe proposto di «ricevere sul conto corrente della mia azienda importi da una società di Firenze per trasferirli a terzi, operazioni che gli avrebbero consentito di acquistare terreni in Spagna».
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