Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

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Gli investimenti delle utility italiane in cybersecurity sono triplicati in un solo un anno arrivando a 670 milioni di euro, secondo la survey Kic diffusa da Utilitalia. Ma questa cifra, pari a quasi l’1% del fatturato, ancora non basta per creare un vero scudo contro gli attacchi digitali che minacciano acqua, luce e gas. Eppure, si tratta di asset strategici, la cui protezione secondo Utilitalia deve diventare una priorità nazionale, anche alla luce dell’impennata dei cyber-attacchi: +40% nel primo trimestre 2025 rispetto al 2023, con una proiezione di crescita di un altro 21% entro fine anno.
Groupama assicurazioni, filiale italiana dell’omonimo gruppo francese perfeziona l’acquisto del 90% del capitale di Ara 1857, storica compagnia specializzata nei rischi agricoli, di cui deteneva già il 10%. L’operazione, anticipata nei giorni scorsi da MF-Milano Finanza, arriva dopo che Ara 1857 (insieme alla sua controllante Finass Vmg 1857) è stata commissariata a novembre 2024 su proposta dell’Ivass a causa di problemi nella governance e nella gestione del rischio. Nonostante la procedura, la compagnia ha continuato a operare regolarmente sotto il controllo del commissario straordinario Massimo Michaud, coadiuvato dal comitato di sorveglianza.
Daniela D’Andrea si prepara ad entrare in Net Insurance, la compagnia guidata da Andrea Battista. Secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza la manager, che a lungo è stata a capo della branch italiana di Swiss Re, assumerebbe in particolare il ruolo di chief business officer (cbo) della compagnia danni partecipata da Poste Italiane, ricevendo il testimone da Stefano Longo, che andrà in pensione.
Il broker Wide ha chiuso in queste ore due nuove acquisizioni: si tratta di Ariostea Broker, storica realtà ferrarese fondata nel 1992, e di Acf srl, società romana fondata nel 2011 con una una forte specializzazione nel settore dei trasporti. Solo qualche settimana fa era toccato ad AssiBrokerTirreno, anche questa a Roma e con oltre 50 anni di storia. Il numero delle operazioni di aggregazione realizzate da quando, ad agosto 2023, il fondo di private equity inglese Pollen Street è entrato nel capitale rilevando una quota di minoranza di Wide, è arrivato così a 23. Sono la prova del fermento che continua ad animare ormai da tempo il settore del brokeraggio assicurativo italiano, con operazioni di fusione e acquisizione che si susseguono senza sosta.
  • PRODOTTI VITA ALLA PROVA
Il settore assicurativo Vita è chiamato ad una trasformazione profonda, spinta da tre forze convergenti: dinamiche demografiche, innovazione tecnologica e pressioni economiche. L’invecchiamento della popolazione e l’aumento del «dependency ratio»(rapporto tra popolazione di pendente e attiva) generano nuove esigenze di protezione e pianificazione finanziaria, soprattutto per la previdenza complementare. A ciò si aggiunge il passaggio generazionale della ricchezza, stimato in oltre 180 miliardi di euro nei prossimi anni, che richiede strumenti efficienti per la trasmissione del patrimonio, anche sul profilo fiscale.
Per affrontare queste sfide, EY ha organizzato l’evento «Mercato Vita e nuove leve
tecnologiche: quali scenari e opportunità», riunendo a Milano il 27 novembre i principali player del settore. Durante i lavori, è stata presentata anche la nuova versione del suo Osservatorio Prodotti Vita, che integra la capacità di calcolo dell’intelligenza artificiale per fornire analisi dettagliate e personalizzate sui bisogni dei clienti, monitorando in tempo pressocché reale banche dati pubbliche. Una svolta che punta a rendere la consulenza più predittiva e data-driven, rafforzando la capacità delle compagnie di anticipare trend e comportamenti.
  • Panarelli (EY Italia): un’analisi più personalizzata con l’Osservatorio
    Cresce il bisogno di finanziare le coperture in relazione al ciclo di vita
 «I consumatori oggi sono molto più consapevoli di un tempo su cosa debba intendersi per qualità di un bene o di un servizio. Le nostre indagini mostrano in effetti uno scenario in evoluzione. Se da un lato gli italiani confermano l’atteggiamento di tradizionale prudenza, preferendo strumenti di risparmio semplici, inizia a diffondersi una nuova domanda di
investimenti più sofisticati». È quanto afferma Nicola Panarelli, Financial Services Consulting Leader di EY Italia che poi prosegue: «Si tratta di un segmento di mercato che punta a finanziare il bisogno di coperture dinamiche, in grado di proteggere dagli imprevisti della vita quotidiana, adattandosi ai cambiamenti dello stile di vita.

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Scherzando (ma nemmeno troppo) il presidente dell’Ania Giovanni Liverani, dal palco della Giornata della Fondazione Ania ha citato il cornetto portafortuna per descrivere uno degli strumenti più utilizzati dagli italiani per proteggersi dai rischi, a simboleggiare la insufficiente conoscenza dello strumento assicurativo. «È un tema di scarsa conoscenza a spiegare perché l’assicurazione in Italia è ancora poco utilizzata — ha spiegato Liverani —, e che però potrebbe giocare un ruolo fondamentale in un paese con grandi rischi non ancora messi in sicurezza: penso alla fragilità finanziaria degli anziani, a quella sanitaria. Per questo con la nostra Fondazione abbiamo realizzato un programma di diffusione della cultura assicurativa, con iniziative realizzate assieme al ministero dell’Istruzione: siamo entrati nelle scuole per spiegare cos’è una polizza, a spiegare l’importanza della prevenzione». Ad aprire i lavori, anche il ministro dell’Istruzione Valditara che ha parlato di una «splendida collaborazione tra il ministero e l’Ania». Per Valditara è fondamentale il tema della sicurezza, «l’essere previdenti per garantire il futuro, l’idea che il futuro è già oggi: per questo abbiamo voluto che nelle scuole si insegnasse l’educazione finanziaria e assicurativa». È intervenuta poi la presidente della Fondazione, Maria Bianca Farina a ricordare il percorso fatto nei 21 anni di età della Onlus del settore assicurativo nata con la missione di ridurre il numero e la gravità degli incidenti stradali. Dal 2016 ha allargato progressivamente il raggio d’azione: «Salute, risparmio ed educazione assicurativa. L’abbiamo fatto perché siamo convinti che l’assicurazione deve tradursi in cultura della responsabilità». Come ha ricordato la stessa Farina, i progetti del 2025 sono stati molti: «Abbiamo confermato il nostro denominatore comune: formare, prevenire e proteggere»

Un momento di notevole rilevanza nel processo di aggiornamento della disciplina dei contratti aventi a oggetto servizi finanziari conclusi a distanza: è quanto consegue allo schema di Dlgs di recepimento della direttiva (UE) 2023/2673 atteso oggi in Cdm, con il quale non solo viene adeguata la legislazione interna a una direttiva europea di recente adozione, ma viene anche ricomposto in modo sistematico un quadro normativo che si era progressivamente stratificato sotto la spinta della digitalizzazione dei servizi finanziari. La novità principale consiste nell’introduzione, all’interno del Codice del consumo, della sezione II-bis dedicata alla «commercializzazione a distanza di servizi finanziari ai consumatori», che diviene il fulcro di una disciplina organica e coerente, destinata a incidere sulle prassi operative degli intermediari e sulle modalità con cui i consumatori accedono ai prodotti finanziari.
La delega per la riforma dei redditi finanziari (articolo 5, comma 1, lettera d), della legge 111/2023) non ha ancora trovato attuazione sia per difficoltà tecniche di realizzazione del nuovo impianto normativo sia per mancanza delle necessarie coperture. Non va sottaciuto come tale riforma inciderebbe fortemente sul comportamento dei risparmiatori e dei sostituti di imposta avendo anche riguardo al periodo transitorio. Non è nostra competenza né è questa la sede per affrontare il tema delle coperture finanziarie della riforma, viceversa vogliamo soffermarci sulle difficoltà tecniche della sua attuazione per ragionare su eventuali correttivi che potrebbero consentire di raggiungere l’obbiettivo, più che condivisibile, di riformare la materia della tassazione dei redditi finanziari. Cogliendo un’indicazione non solo del mondo accademico ma anche di quello finanziario, la delega approvata nel 2023 si è mossa dal presupposto dell’unificazione dei redditi finanziari in un’unica categoria, comprensiva sia dei redditi di capitale (interessi, dividendi, altri proventi finanziari) sia dei redditi diversi di natura finanziaria (plusvalenze finanziarie o capital gain). Tale categoria “unificata” risponderebbe a identiche regole di determinazione della base imponibile, riconoscendo la deduzione dei costi e delle perdite dai redditi finanziari realizzati, con ciò superando l’attuale tassazione al lordo dei redditi di capitale, da assoggettare unitariamente a imposizione sostitutiva in dichiarazione o – su opzione – attraverso intermediari autorizzati.
Con l’avvicinarsi del 1° gennaio 2026, data in cui si completerà l’attuazione dell’obbligo di polizza catastrofale con l’entrata in vigore anche per le piccole imprese, si allarga il novero degli enti che adeguano le norme incentivanti al nuovo onere. Così anche Simest si allinea alla normativa che impone alle imprese di stipulare polizze catastrofali se vogliono accedere agli aiuti. Con un comunicato diffuso sul sito web, ha reso noto che, per fruire delle agevolazioni previste dal Fondo 394, è operativo dal 1° novembre per grandi e medie imprese (e dal 1° gennaio 2026 per piccole e microimprese) l’obbligo di aver sottoscritto contratti assicurativi a copertura dei danni da calamità naturali ed eventi catastrofali verificatisi sul territorio nazionale.
Gli assicuratori tedeschi hanno presentato una proposta su come gli edifici residenziali nelle aree ad alto rischio possano essere assicurati contro le perdite causate da condizioni meteorologiche estreme. “Il nostro obiettivo è un sistema assicurativo che funzioni a lungo termine: equo per i proprietari di casa, stabile per il mercato e sostenibile per il settore pubblico”, ha dichiarato mercoledì Jörg Asmussen, amministratore delegato dell’Associazione Tedesca delle Assicurazioni (GDV). Il concetto, chiamato “Elementar Re”, arriva un giorno prima della consultazione regolare della Conferenza dei Ministri-Presidenti con il cancelliere Friedrich Merz (CDU). La proposta fa parte di una spinta del governo tedesco: secondo l’accordo di coalizione, si intende introdurre, tra le altre cose, una riassicurazione statale per i rischi naturali. Il contesto di ciò è il rischio crescente posto dalle forze naturali causate dal cambiamento climatico. In Germania, si tratta di grandine sempre più intensa e inondazioni nel settore edilizio. In linea di principio, la maggior parte dei proprietari di casa in Germania potrebbe facilmente assicurarsi contro i rischi naturali dal punto di vista dell’industria assicurativa. Tuttavia, circa 400.000 edifici residenziali si trovano in aree particolarmente rischiose dove i premi assicurativi sono a malapena accessibili.