Tra il 2004 e il 2024, il reddito reale pro capite delle famiglie nell’UE è cresciuto del 22% secondo i dati Eurostat. Nello specifico, il reddito pro capite è cresciuto costantemente tra il 2004 e il 2008, ha ristagnato tra il 2008 e il 2011 a causa della crisi finanziaria globale per poi diminuire nei due anni seguenti. Dal 2014, il reddito ha ripreso a crescere costantemente fino al 2020, quando è diminuito nuovamente a causa della pandemia. Il 2021 ha visto una ripresa, ma il reddito è cresciuto lentamente nel 2022 e nel 2023. I primi dati per il 2024 mostrano un’accelerazione della crescita del reddito.

Questa tendenza non è omogenea in tutti i paesi UE: in particolare l’Italia e la Grecia sono stati gli unici paesi in cui il reddito delle famiglie pro capite è diminuito negli ultimi 20 anni (rispettivamente -5% e -4%).

Gli aumenti più bassi sono stati registrati in Spagna (11%), Austria (14%), Belgio (15%) e Lussemburgo (17%). La Romania ha registrato la maggiore crescita del reddito reale delle famiglie pro capite dal 2004 al 2024 (134%), seguita da Lituania (95%), Polonia (91%) e Malta (90%).

Sempre secondo l’Eurostat nel 2024, il 16,2% della popolazione dell’UE (72,1 milioni di persone) era a rischio povertà, una percentuale stabile rispetto al 2023.

A livello regionale, 10 regioni di livello 2 della nomenclatura delle unità territoriali statistiche (NUTS 2) dell’UE presentavano una percentuale di persone a rischio povertà superiore al 30%. Le percentuali più elevate si sono registrate nella regione più esterna della Francia, la Guyana, dove oltre la metà (53,3%) della popolazione era a rischio povertà, seguita da Ciudad de Melilla (41,4%) in Spagna e dalla Calabria (37,2%) in Italia.

Al contrario, 28 regioni hanno registrato percentuali inferiori al 10%. La regione rumena di Bucarest-Ilfov ha registrato i tassi più bassi di persone a rischio povertà (3,7%), davanti alla regione belga Provincie Oost-Vlaanderen (5,4%) e alla regione italiana Provincia Autonoma di Bolzano/Bozen (5,9%).