I premi totali del settore danni sono stati pari a 36,2 mld alla fine del III trimestre, in aumento del 6,4% rispetto al medesmo periodo del 2024, quando il settore aveva registrato una crescita dell’8,2%. Le compagnie nazionali ed extra europee hanno registrato un incremento del 7,0% mentre le rappresentanze hanno evidenziato una crescita più contenuta del 3,3%. Si conferma quindi anche per questo trimestre il trend di crescita registrato nei trimestri precedenti, grazie sia alla crescita dei premi del settore Non Auto (+7,1%), sia a quella del comparto Auto (+5,4%), per effetto soprattutto della crescita dei premi del ramo Corpi veicoli terrestri (+10,0%) e, in parte minore, anche dei premi del ramo R.C. Auto (+3,8%), secondo quanto riporta ANIA.

La raccolta del comparto auto

Alla fine di settembre 2025, il comparto auto ha visto un incremento del 3,8% dei premi del ramo R.C. Auto (a 10,9 mld) e si è confermato l’andamento particolarmente positivo (+10,0%) dei premi del ramo Corpi veicoli terrestri.

La variazione R.C. Auto calcolata risulterebbe, pertanto, coerente sia con l’aumento del numero dei veicoli assicurati (si stima che nei primi nove mesi del 2025 siano cresciuti di circa l’1,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente) sia con la crescita del premio medio stimata, alla fine di settembre 2025, intorno al 3%).

Il ramo Corpi veicoli terrestri (che comprende le garanzie incendio/furto, kasko, eventi naturali e cristalli), con oltre 4 miliardi di raccolta premi a fine settembre 2025, è cresciuto del 10,0% rispetto all’anno precedente. Questo risultato, seppur lievemente inferiore rispetto al +15,8%, al +13,1% e all’11,6% registrati rispettivamente alla fine del 2024, alla fine di marzo 2025 e alla fine di giugno 2025, conferma un trend positivo, nonostante una riduzione del 4% nelle immatricolazioni di nuove autovetture nei primi nove mesi dell’anno.

La crescita dei premi – spiega ANIA – potrebbe essere legata ai possibili adeguamenti tecnici delle tariffe della garanzia furto e quelli delle coperture per eventi naturali e cristalli, resi necessari dalla maggior frequenza di calamità naturali in Italia e dal conseguente rialzo anche dei costi della riassicurazione per le imprese.

La raccolta degli altri rami danni

Gli altri rami danni hanno registrato a fine settembre 2025 una crescita complessiva dei premi del 7,1%, trainata principalmente dai rami Malattia e Incendio.

Nel dettaglio, il ramo Malattia con 3,7 miliardi di premi e con un aumento del 12,6% conferma il trend positivo degli ultimi trimestri; il ramo Incendio con circa 2,9 miliardi di premi aumenta di circa il 18% su base annua a cui ha contribuito, da un lato, l’aumento di premi (stimabile nell’ordine del 3%) attribuibile alla graduale applicazione dell’obbligo assicurativo Cat Nat per le imprese introdotto dalla legge di bilancio e, dall’altro, l’entrata nel perimetro di osservazione di imprese captive specializzate nella copertura di tali rischi (stimabile nell’ordine del 4%).

In crescita, anche se al di sotto della media, i rami Infortuni (con 3,0 miliardi di premi e un incremento del 2,7%), Altri danni ai beni (con 3,4 miliardi di premi, in crescita del 4,7%) e R.C. Generale che ha contabilizzato a fine settembre 3,8 miliardi di premi, in aumento dell’1,5%.

Prosegue a fine settembre l’espansione dei rami Perdite pecuniarie, Tutela legale e Assistenza con variazioni, rispettivamente, del +10,3%, +4,5%, +9,6%. In crescita anche i rami Credito e Cauzioni (rispettivamente +3,5% e + 9,1%).

La raccolta delle rappresentanze

Le sole rappresentanze di imprese con sede legale nei paesi europei nel corso dei primi nove mesi del 2025 hanno contabilizzato premi per 5,5 miliardi, in aumento, di oltre il 3% rispetto alla fine di settembre 2024 (+10,0% a giugno 2025). ANIA sottolinea tuttavia che nella seconda metà del 2025 un importante portafoglio è passato all’estero in LPS ed è quindi uscito dal perimetro della rilevazione, riducendo la variazione dei premi totali rispetto al 2024.

Le rappresentanze hanno contribuito per il 15,1% alla raccolta premi complessiva: il 10,7% nel settore Auto e il 18,2% negli altri rami Danni. Per alcuni rami l’incidenza ha superato il 40%, come Merci trasportate (43,6%), R.C. aeromobili (50,6%) e Credito (83,0%). Al contrario, è risultata molto bassa nei rami Corpi veicoli ferroviari (assente) e Malattia (6,4%). La raccolta del settore Auto è risultata in aumento del 3,2%. Sono cresciuti sia i premi R.C. Auto (+2,4%, era +25,4% a fine giugno 2025) sia quelli del ramo Corpi veicoli terrestri (+5,4%, era +16,8% a fine giugno 2025), mentre quelli del comparto Non Auto sono aumentati del 3,4% (+5,1% a fine giugno 2025). In particolare, il ramo R.C. Generale, la cui raccolta da parte di imprese rappresentanze (1.061 mln) costituisce circa un quarto del totale, ha registrato un lieve calo dello 0,2% a fine settembre 2025. Tra i rami più rappresentativi che hanno contabilizzato oltre 400 milioni, si è registrata la lieve crescita del ramo Infortuni (412 mln, +0,1%) e la contrazione del ramo Credito (535 mln, -0,6%) e del ramo Altri danni ai beni (430 mln, -4,4%).

Analisi per canale distributivo

Per le imprese italiane ed extra U.E., il principale canale di intermediazione resta il canale agenziale, con una quota del 71,5%, in lieve calo rispetto al 72,4% a fine settembre 2024. In particolare, i rami nei quali il canale agenziale è risultato più sviluppato sono R.C. Veicoli marittimi (93,2%), R.C. Auto (86,5%), Altri danni ai beni (77,7%), Cauzione (76,8%), R.C. Generale (76,5%), Tutela legale (74,2%), Corpi veicoli terresti (74,1%), Assistenza (71,3%) e Incendio (69,0%). Volumi di business molto ridotti per gli agenti si sono riscontrati invece nei rami Corpi veicoli aerei (10,1%), Corpi veicoli marittimi (20,6%), R.C. Aeromobili (21,5) e Corpi veicoli ferroviari (22,6%) nei quali è molto forte la presenza dei broker con quote di mercato rispettivamente pari a 87,4%, 78,7%, 74,4% e 76,1%.

broker hanno raggiunto una quota pari al 9,4% (era 9,2% a fine settembre 2024), anche se, come noto, la quota di mercato dei broker è sottostimata, in quanto non considera una parte importante di premi (valutata per il totale danni, nel 2024, in 24 punti percentuali) che tali intermediari raccolgono ma che presentano alle agenzie, anziché direttamente alle imprese. Considerando questa incidenza, la quota degli agenti per il totale settore danni scenderebbe a 47,5% mentre quella dei broker salirebbe a 33,4%.

Gli sportelli bancari hanno rappresentato il secondo canale distributivo del settore Danni, con una quota di mercato del 10,4%, in tendenziale crescita negli ultimi anni (era 10,0 a fine settembre 2024); il canale bancario è stato maggiormente coinvolto nella commercializzazione dei premi del ramo Perdite pecuniarie (39,1%), Credito (36,3%), Infortuni (22,3%) e Malattia (19,0%). Hanno rivestito tuttavia un ruolo importante (e in crescita) anche nei rami Tutela legale (14,7%), Incendio (14,3%), Assistenza (12,9%) e Corpi veicoli terrestri (11,5%).

La vendita diretta nel suo complesso (comprensiva della vendita a distanza, telefonica e Internet) a fine settembre 2025 ha registrato un’incidenza dell’8,2% (8,0% a fine settembre 2024). Facendo riferimento alle singole modalità di distribuzione della vendita diretta, è risultato che le agenzie in economia, gli intermediari a titolo accessorio che operano su incarico dell’impresa e i produttori diretti, hanno pesato per il 5,2% (4,5% un anno prima), mentre per il 2,5% il canale internet (2,9% a fine settembre 2024); la quota relativa ai premi veicolati attraverso i preventivatori online è risultata in lieve calo e pari all’1,1% (1,3% a settembre 2024); in particolare nel settore Auto tale quota è stata pari al 2,4% mentre più bassa e pari allo 0,2% è quella relativa agli altri rami danni. In particolare, i rami in cui, anche se marginalmente, si è fatto ricorso da parte degli assicurati all’utilizzo di preventivatori online sono stati l’Assistenza (1,7%), la Tutela legale (1,1%), gli Infortuni (0,5%) e le Perdite pecuniarie (0,1%).

Relativamente alle rappresentanze di imprese U.E. i principali canali di distribuzione sono stati gli agenti e i broker con una quota rispettivamente pari a 52,1% e a 37,9%. In particolare, nel settore Auto è stato quello agenziale il canale distributivo più utilizzato, con
una quota dell’85,5%, mentre negli altri rami danni è risultato essere quello dei broker (50,4%). Gli sportelli bancari sono il terzo canale di vendita con una quota del 4,7% (1,1% nel settore auto e 6,2% nei restanti rami). Risulta nel complesso pari a 4,0% la quota della vendita diretta.