Nel 2025, il mercato globale delle assicurazioni viaggio ha un un valore stimato di quasi 26 miliardi di dollari. Secondo il Barometro Globale dell’Assicurazione Viaggio 2025 di HelloSafe, in Italia si è registrata una dinamica eccezionale: il tasso di penetrazione è esploso, passando dal 24% al 76% in un solo anno, portando il mercato nazionale a un valore di 756 milioni di dollari. Tale trasformazione ha permesso all’Italia di superare mercati storicamente più maturi come la Germania (54%) e la Francia (49%), allineandosi ai vertici del continente, come il Regno Unito (78%) e i Paesi Bassi (77%). Le previsioni indicano un ulteriore consolidamento, con un tasso atteso tra l’80% e l’85% entro il 2030, confermando la profonda e duratura evoluzione delle abitudini dei consumatori italiani.
Il mercato in Italia è moderatamente concentrato, con circa 25 operatori principali attivi. La concorrenza è vivace, alimentata dall’ingresso di nuove società insurtech che sfidano gli operatori tradizionali. Non si osservano recenti tendenze significative di consolidamento, indicando un ambiente competitivo sano in cui le quote di mercato vengono costantemente rinegoziate sulla base dell’innovazione e della qualità del servizio.
Nel 2025, il premio medio per una polizza viaggio singolo in Italia si posiziona nella fascia alta del mercato europeo, oscillando tra 55 € e 75 €. Questo costo riflette una domanda crescente per coperture complete, in particolare per spese mediche con massimali elevati, una necessità sentita soprattutto per viaggi verso destinazioni come gli Stati Uniti. Il mercato italiano, caratterizzato da una forte concorrenza tra compagnie tradizionali e insurtech, offre prodotti che includono sempre più spesso servizi come la telemedicina, giustificando un premio leggermente superiore rispetto a mercati come quello spagnolo o tedesco. Per i viaggiatori frequenti, le polizze annuali, con un costo medio tra 180 € e 250 €, rappresentano un’alternativa economicamente vantaggiosa.
Il panorama distributivo è diversificato e riflette una crescente proattività da parte dei consumatori, spinta dalla digitalizzazione. I canali si dividono principalmente tra l’acquisto integrato, contestuale alla prenotazione del viaggio, e la sottoscrizione diretta tramite le compagnie o altri intermediari.
Con il 65% delle polizze acquistate tramite canali diretti, è evidente che la maggior parte dei viaggiatori italiani non si limita ad accettare la prima offerta, ma ricerca attivamente la soluzione più adatta, confrontando prodotti e prezzi. Questo comportamento è strettamente legato all’elevata digitalizzazione del mercato, dove il 68% degli acquisti avviene online, facilitando l’accesso diretto alle offerte degli assicuratori e degli specialisti Insurtech. Allo stesso tempo, la quota del 35% detenuta dai canali integrati (embedded insurance) dimostra l’efficacia delle partnership tra assicuratori e operatori turistici.
Questi dati posizionano il mercato italiano come uno dei più digitalizzati in Europa, evidenziando una maturità digitale notevole. La proiezione all’85% entro il 2030 indica che il futuro dell’assicurazione viaggio in Italia è intrinsecamente legato a un’esperienza utente impeccabile, a soluzioni “mobile-first” e a modelli di distribuzione integrata (embedded insurance) nei portali di prenotazione viaggi.
Per quanto riguarda i sinistri l’annullamento del viaggio è il sinistro più comune (2,8%), ma il suo impatto economico medio è relativamente contenuto (€650). Al contrario, eventi catastrofici come il rimpatrio sanitario sono estremamente rari (0,2%), ma presentano un costo medio altissimo (€8.000), che potrebbe essere insostenibile per un singolo individuo. Le spese mediche rappresentano un rischio intermedio significativo, essendo sia relativamente frequenti sia costose. Questa distribuzione dimostra che una polizza viaggio non serve solo a coprire piccoli imprevisti, ma soprattutto a proteggere da eventi rari ma finanziariamente devastanti.
Le polizze assicurative viaggio collegate alle carte di credito rappresentano un canale di distribuzione consolidato nel mercato italiano. Sebbene offrano una copertura di base in modo conveniente, è fondamentale analizzare il loro peso effettivo rispetto alle polizze tradizionali per comprendere il livello di protezione reale dei viaggiatori. In Italia, le assicurazioni viaggio incluse nelle carte di credito rappresentano una quota di mercato significativa del 28%. Questo dato è trainato dalla loro natura “embedded”, essendo spesso un benefit automatico per i titolari di carte premium. Tuttavia, questa comodità nasconde spesso delle insidie: i massimali di copertura sono generalmente più bassi, le franchigie più alte e le esclusioni più numerose rispetto alle polizze standalone. Di conseguenza, sebbene contribuiscano ad aumentare il numero di viaggiatori formalmente “assicurati”, esiste un divario qualitativo. Molti consumatori scoprono i limiti della propria copertura solo al momento del sinistro, evidenziando uno scarto tra la protezione percepita e quella effettiva.
L’analisi delle coperture in Italia rivela un chiaro orientamento verso una protezione robusta e completa. La priorità assoluta è data alle spese mediche, con massimali che raggiungono diversi milioni di euro, una scelta guidata dalla popolarità di destinazioni come gli Stati Uniti, dove i costi sanitari sono notoriamente elevati. La garanzia di annullamento viaggio è ormai considerata irrinunciabile e non più un semplice optional, riflettendo il desiderio di tutelare l’investimento economico del viaggio. Sebbene la copertura per il bagaglio abbia massimali più contenuti, essa rimane una componente standard delle polizze multirischio. Infine, l’inclusione di servizi a valore aggiunto come l’assistenza H24 e la telemedicina sta diventando un fattore competitivo cruciale per gli assicuratori, rispondendo alla domanda di un supporto immediato e digitale anche all’estero.
I dati mostrano inoltre che le famiglie con bambini rappresentano il segmento più grande del mercato assicurativo viaggi in Italia, con il 26%. Questa leadership è guidata da una maggiore avversione al rischio e dalla necessità di proteggere i membri più giovani del nucleo familiare, soprattutto per coprire spese mediche impreviste e annullamenti. Seguono da vicino i senior (21%), un gruppo demografico che viaggia sempre di più e che è consapevole dei maggiori rischi per la salute, rendendo l’assicurazione una componente quasi obbligatoria dei loro viaggi. I viaggiatori d’affari (18%) privilegiano coperture flessibili per annullamenti e ritardi. Infine, emerge il nuovo profilo dei nomadi digitali (7%), che richiede prodotti innovativi a lungo termine con coperture mediche globali e protezione per le attrezzature tecnologiche.
