Secondo un’analisi di Swiss Re l’accelerazione della transizione energetica globale sta rimodellando il panorama del rischio per investitori e assicuratori. Le stime indicano che entro il 2040, gli investimenti totali in transizione energetica, mitigazione e adattamento climatico dovrebbero superare gli 80.000 miliardi di dollari, segnando un passaggio dalla sperimentazione all’implementazione su larga scala.
Il nuovo rapporto, “Prospettive di mercato: esplorare lo stato dell’arte nella transizione energetica“, include nuove proiezioni dello Swiss Re Institute, che stimano un quasi raddoppio della capacità rinnovabile, passando da 4,4 terawatt (TW) nel 2024 a 8,5 TW entro il 2030, generando fino a 26 miliardi di dollari di premi assicurativi annuali. Asia-Pacifico ed Europa stanno guidando questa espansione, mentre l’evoluzione delle tecnologie e la volatilità dovuta alle condizioni meteorologiche determinano nuove tendenze osservate in termini di esposizioni e perdite che, a loro volta, richiedono una rigorosa analisi del rischio.
Con la maturazione dei portafogli rinnovabili, il gruppo elvetico osserva che le esigenze assicurative si spostano dalla fase di costruzione verso una resilienza operativa a lungo termine, supportata da trattati indipendenti sulle energie rinnovabili (con la copertura facoltativa che rimane un’opzione per rischi più ampi e meno comprovati). Nel frattempo, le nuove tendenze relative ai sinistri osservate nei dati di mercato – tra cui danni causati da condizioni meteorologiche estreme, incendi di accumulatori e guasti meccanici – richiedono un collegamento più stretto tra la sottoscrizione e i dati del mondo reale.
