di Leandro Giacobbi.

Il quarto trimestre del 2025, inizialmente previsto come l’ultimo grande sprint verso l’adempimento dell’obbligo assicurativo contro i rischi catastrofali — con scadenza al 31 dicembre anche per le piccole e microimprese, dopo quello di marzo per le grandi aziende e di ottobre per le medie — sarà ricordato per un’iniziativa di grande rilievo: una partnership tra Confindustria, la principale associazione imprenditoriale italiana, e tre grandi compagnie assicurative: Unipol Assicurazioni, Poste Assicura e Intesa Sanpaolo Protezione.

Nel pomeriggio del 3 novembre è stato infatti diffuso un comunicato stampa congiunto che annuncia l’avvio, dal 5 novembre, di un portale dedicato alle imprese associate a Confindustria. Attraverso questa piattaforma, le aziende potranno accedere in autonomia a preventivi e sottoscrivere le coperture assicurative per i cosiddetti “rischi CAT NAT”.

L’obiettivo è chiaro: offrire a oltre 150.000 imprese — di ogni dimensione, per un totale di circa 5,5 milioni di addetti — uno strumento digitale semplice e diretto per la gestione delle polizze, dalla simulazione del premio all’acquisto.

La struttura della copertura prevede un meccanismo di coassicurazione diretta, con Unipol nel ruolo di impresa delegataria e Intesa Sanpaolo Protezione e Poste Assicura come coassicuratrici. Una configurazione pensata per garantire solidità e efficienza, come sottolineato nel comunicato.

Enrico San Pietro – Group insurance General Manager, Unipol Assicurazioni – precisa nella nota che: “attraverso una piattaforma digitale intuitiva, le aziende possono sottoscrivere facilmente le coperture obbligatorie, beneficiando di strumenti innovativi e del supporto di una rete di professionisti qualificati in ogni fase del processo, dalla richiesta di preventivo alla gestione post-vendita”.

A supporto delle imprese, sia nella fase di sottoscrizione che nel post-vendita, interverrà quindi la rete degli intermediari Unipol – particolare la sottolineatura di una piattaforma digitale intuitiva – creando un canale diretto tra Compagnia e mondo imprenditoriale. Un modello che si distinguerà per la sua immediatezza (pensiamo che l’aggettivo intuitivo sia in questo senso) e che, in parte, si pone in controtendenza rispetto al consolidato rapporto delle aziende con il network del brokeraggio assicurativo.

Resta singolare la scelta di Intesa Sanpaolo Protezione e Poste Assicura che, pur entrando nel business in qualità di coassicuratrici — ruolo tutt’altro che marginale, vista la portata economica dell’iniziativa — hanno deciso di non instaurare un rapporto diretto con le imprese assicurate. In questo modo, lasciano a Unipol l’intera gestione della relazione commerciale e consulenziale, inclusa la possibilità di sviluppare attività di cross selling in esclusiva. È probabile che a influenzare questa decisione siano stati i timori legati alla complessità del target e alla delicatezza del post-vendita, ambiti che richiedono una rete strutturata e una forte capacità di presidio. Di fatto, questa configurazione rappresenta un vantaggio competitivo per Unipol, che potrà capitalizzare in solitaria tutte le ricadute operative e strategiche di un’operazione destinata a segnare il mercato.

A questo punto, sarà interessante osservare le eventuali reazioni delle altre big: Generali (che nei mesi scorsi ha siglato alleanze per facilitare la diffusione delle catastrofali con Rete Cattolica e con Confcommercio, oltre a ad aver siglato un accordo con la Cei, la Conferenza Episcopale Italiana, per proteggere le parrocchie italiane dai danni causati da eventi catastrofali tramite polizza parametrica) e Allianz. Forse si stanno muovendo sul nascente pool assicurativo per i rischi catastrofali, promosso da ANIA con grande enfasi mediatica lo scorso luglio, ma di cui — almeno in questo ultimo trimestre del 2025 — non si hanno notizie concrete.

L’obbligo assicurativo per i rischi catastrofali era da tempo considerato una grande opportunità per il settore, ma nessuno avrebbe immaginato che potesse generare nuove alleanze capaci di ridisegnare gli equilibri competitivi, proprio mentre ANIA sembra perdere centralità, per le voci di uscita del Gruppo Allianz che ha inviato disdetta con effetto 1° gennaio 2026.

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