L’ANGOLO DELLA COMPLIANCE
Autore: Enzo Furgiuele
ASSINEWS 379 – Novembre 2025
Nel 2014 gli intermediari assicurativi iscritti al Rui erano circa 244.000. Nel 2024, dopo 10 anni, erano iscritti al Registro solo più 226.000 con un decremento del 7,3%. Questa analisi è un po’ grossolana: per comprendere bene le cause della trasformazione della distribuzione assicurativa sarebbe necessario verificare come è cambiato nel tempo il numero degli iscritti nelle diverse sezioni del Registro.
Forse anche questo non sarebbe sufficiente: l’intermediazione assicurativa sta infatti cambiando non solo nei numeri, ma anche nella forma e nella sostanza. Le regole che presiedono l’intermediazione assicurativa non sempre hanno seguito i cambiamenti del mercato mentre avrebbero dovuto invece adattarsi alle mutate condizioni. Così non è stato.
Si sta creando uno scollamento sempre più marcato tra il “paese reale” e il “paese legale”, con la conseguenza di una parziale inosservanza di regole non coerenti con le nuove forme di distribuzione.
Vediamo quali sono gli aspetti più rilevanti del cambiamento in atto.
Nuovi aspetti della distribuzione assicurativa tradizionale
Cerco di analizzare per prima cosa i comportamenti delle imprese di assicurazione nei confronti delle loro reti agenziali.
È iniziata da parte di quasi tutte le compagnie operanti nei rami danni non auto una massiccia campagna di revisione delle condizioni contrattuali delle polizze vigenti.
Le modalità sono ormai note: l’introduzione della clausola “ius variandi” e l’abolizione del “tacito rinnovo” sono solo due degli interventi che le compagnie sono impegnate a realizzare per modificare i termini della relazione contrattuale con i loro assicurati.
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