Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

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Le nuove regole del Tuf potrebbero fornire un assist prezioso anche a Crédit Agricole nelle sue discussioni su un matrimonio con Banco Bpm. La bozza del provvedimento arrivata la scorsa settimana in Consiglio dei ministri prevede, tra le altre novità, l’innalzamento della soglia d’opa dal 25 al 30% per le grandi quotate, tra le quali figura proprio Banco Bpm. Il cambio di parametro appare destinato a incidere direttamente sulle strategie di Piazza Meda e sul rapporto con il suo primo socio strategico, Crédit Agricole, che oggi detiene circa il 20% del capitale.
La pratica è ancora a uno stadio preliminare ma ieri pomeriggio, durante il consiglio di amministrazione di Generali Assicurazioni, si sarebbe iniziato a discutere della nomina di Giulio Terzariol, attuale responsabile insurance del gruppo, a direttore generale della compagnia. Una riorganizzazione che sarebbe gradita in particolare agli azionisti di minoranza. Un manager molto apprezzato dal mercato, cresciuto professionalmente nel gruppo Allianz fino a diventare cfo della compagnia tedesca, entrato in Generali a fine 2023 come ceo Insurance, assumendo la responsabilità di tutte le business unit assicurative di Generali. Dopo il cambio del controllo di Mediobanca e il passaggio della quota del 13,19% di Generali a Monte dei Paschi di Siena (Mps), che ha come principali azionisti laholding finanziaria lussemburghese Delfin e il gruppo Caltagirone, l’ipotesi della nomina di un direttore generale si è fatta evidentemente più concreta.
Con l’espansione continua dei mercati privati cresce la pressione per allinearli agli obiettivi di sostenibilità. A fine 2024 gli asset globali gestiti nel private capital avevano raggiunto 19.000 miliardi di dollari, con stime di PitchBook che prevedono un aumento a 24.100 miliardi entro il 2029. Secondo Bain & Company, entro il 2032 potrebbero superare i 60 mila miliardi, più del doppio della crescita prevista per i mercati pubblici. Questa crescita esponenziale ha posto sotto i riflettori l’integrazione dei criteri Esg e di sostenibilità da parte degli investitori istituzionali.  I mercati privati offrono vantaggi strutturali per l’implementazione della sostenibilità. I General Partner (Gp) spesso detengono seggi nei consigli di amministrazione delle società in portafoglio e possono influenzarne direttamente strategia, governance e operatività; un potere che raramente spetta agli investitori nei mercati pubblici. Inoltre gli orizzonti temporali più lunghi tipici dei fondi di private equity e infrastrutture si allineano naturalmente agli obiettivi sostenibili, dalla resilienza climatica alla crescita inclusiva. Asset owner come fondi pensione e assicurazioni stanno usando sempre più il loro potere per richiedere trasparenza, solidi framework e progressi Esg dimostrabili ai Gp.

Le migliori aziende sanitarie d’Italia per efficienza nella gestione del personale sono quelle di Bolzano, della Valle d’Aosta e di Reggio Emilia e in generali del Nord Italia. Le peggiori quella di Lecce, Catania e Agrigento. A Potenza ci sono solo 3,7 medici ogni 10 mila abitanti (rispetto a una media nazionale di 14), mentre la Asl con meno infermieri in rapporto alla popolazione servita è quella di Palermo. E’ quanto emerge dal Report annuale sulle aziende sanitarie del Centro di ricerca Rep, spin off tecnico-scientifico di Fondazione Etica, che ha messo in ordine gli enti sulla base dell’indice di capacità amministrativa, ossia un criterio che comprende sei macroaree di analisi (Bilancio, Governance, Personale, Servizi, Appalti, Ambiente)
Un committente che intenda affidare lavori o forniture a un’impresa appaltatrice nell’ambito della propria azienda, ove abbia la disponibilità dei locali e/o luoghi in cui si svolgono i lavori oggetto d’appalto, deve adempiere agli specifici obblighi imposti dall’art. 26 del dlgs n. 81/2008 (c.d. T.U. in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro). Se inadempiente, il committente può essere ritenuto responsabile degli infortuni dei dipendenti dell’impresa appaltatrice. Con sentenza n. 25113 del 12 settembre 2025, la Corte di Cassazione ha statuito il suddetto principio nel dirimere una vicenda generata dall’infortunio occorso ai danni di un lavoratore dipendente di un’impresa appaltatrice che, recatosi presso un’altra azienda (committente, nel caso di specie) al fine di effettuare la manutenzione di un macchinario, ha subito un sinistro sul lavoro dovuto alla caduta di «un carrello posto sopra il motore del macchinario in riparazione»
Con l’evoluzione e il dilagare delle nuove tecnologie digitali si assiste a due dinamiche: da un lato, un aumento dei pericoli per gli utenti più piccoli; dall’altro, l’abbassamento dell’età di chi è più esposto a fenomeni come il cyberbullismo o l’adescamento online. «Le nuove tecnologie come l’IA o gli strumenti volti a garantire l’anonimato nel web introducono minacce inedite», denuncia il Cncpo, il Centro nazionale per il contrasto della pedopornografia online. E dunque adescamento online, revenge porn, sextortion, cyberbullismo, violazioni della privacy o truffe informatiche. Nel primo trimestre del 2025 l’adescamento online a danno dei minori ha fatto registrare una crescita del +27% e la sextortion del 59%, con un balzo del 200% nella fascia tra 10 e 13 anni. E non si tratta che della parte emersa di un fenomeno ben più vasto ma che rimane confinato nelle zone più oscure dell’oceano digitale e dunque invisibile.
Allianz ha lanciato una nuova campagna pubblicitaria per raccontare la preparazione tecnico-sportiva di tre campioni azzurri, scelti fra i sei testimonial del gruppo assicurativo, in vista dei Giochi Olimpici e Paralimpici invernali Milano Cortina 2026, in programma dal 6 al 22 febbraio 2026. I protagonisti della campagna, già on air in anteprima mondiale sulle principali emittenti televisive nazionali, nonché sulle piattaforme social e digital, sono la coppia di pattinatori artistici formata da Sara Conti e Niccolò Macii e Giuseppe Romele, atleta paralimpico di sci di fondo.

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Per i medici dell’ospedale fiorentino il bambino aveva una rara forma tumorale e lo operarono due volte tra il 2012 e il 2013, ma non c’era nessuna neoplasia, e il bimbo di 4 anni rimase invalido, tetraplegico e in stato vegetativo. Ora, a distanza di 12 anni, il Tribunale di Firenze ha condannato il Meyer a pagare 3 milioni e 700 mila euro di risarcimento al ragazzo, che oggi ha 16 anni, e ai suoi familiari. Il bambino aveva in realtà una encefalite erpetica e andava curato con farmaci, secondo i giudici fiorentini, e l’intervento di lobectomia temporale (la rimozione parziale o totale del lobo temporale del cervello) non andava eseguito. Nella sentenza il Tribunale fiorentino è arrivato alla conclusione che «un intervento chirurgico estremamente aggressivo e invasivo non era giustificato sulla base degli elementi che sussistevano», dopo aver acquisito tutta la documentazione medica e clinica del bambino, ascoltato testimoni e disposto due perizie medico-legali per ricostruire la vicenda. Nessun dubbio per i giudici che hanno ritenuto responsabile il nosocomio fiorentino di una grave responsabilità professionale.

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Un mese in più nel 2027, due mesi in più nel 2028, tre mesi in più dal 2029. Il governo sarebbe pronto a scegliere questa soluzione “a scalini”, anziché mantenere ferma la promessa della Lega e del ministro dell’Economia di sterilizzare per tutti i tre mesi in più che scattano dal primo gennaio 2027. Il blocco totale ci sarà, ma solo per il 3% dei pensionati: precoci e addetti in lavori usuranti. Per tutti gli altri, i requisiti saranno quindi adeguati all’aumentata speranza di vita certificata da Istat, seppur in modo graduale. Non solo l’età anagrafica che dunque sale a 67 anni e 1 mese nel 2027 e poi a seguire: 67 anni e 2 mesi l’anno dopo, 67 anni e 3 mesi due anni dopo. Crescono anche i contributi che consentono la pensione anticipata a prescindere dall’età. Serviranno 42 anni e 11 mesi nel 2027, poi 43 anni tondi nel 2028 e 43 anni e 1 mese dal 2029 (sempre un anno in meno per le donne).

Aon vuole crescere ancora in Italia e lo vuole fare rafforzando il suo posizionamento sul “middle market” dove intende raddoppiare la sua presenza nei prossimi cinque anni. Lo spiega a Il Sole 24 Ore Andrea Parisi, ceo Aon Italy & Eastern Mediterranean region, numero uno a livello globale nel settore del brokeraggio assicurativo e nella consulenza per la gestione dei rischi. Aon Italia ha chiuso il 2024 con 335 milioni di euro di ricavi netti e per quest’anno prevede di superare i 360 milioni, con un volume di premi intermediati superiore ai quattro miliardi di euro e una crescita del 10%.
Una scatola vuota, ancora da riempire: la riforma della non autosufficienza destinata a dare risposte agli oltre quattro milioni di anziani fragili in Italia, varata dal governo Meloni a marzo 2023 con ben 30 anni di ritardo rispetto all’antesignana Austria, aspetta di essere attuata nei suoi contenuti più corposi. Per di più, molte novità importanti sono state modificate o cancellate dal decreto 29/2024 che ha in buona parte riscritto quella legge-quadro, ponendo evidenti questioni di costituzionalità. Tradotto: sul nuovo sistema di valutazione multidimensionale unificata istituito dalla riforma (legge 33/2023) per semplificare la burocrazia di accesso a servizi e indennità, così come sull’assistenza domiciliare mirata ai non autosufficienti e sull’accreditamento delle Rsa, siamo quasi all’anno zero. Eppure sarebbero proprio questi gli snodi cruciali da affrontare. In un quadro dove, solo a guardare la residenzialità, le strutture coprono circa il 2% della popolazione anziana mentre negli altri Paesi Ue non si scende sotto il 4% e alla carenza di servizi si fa tutt’ora fronte con un esercito di un milione di badanti. Intanto, l’Osservatorio Conti pubblici stima che in Italia la quota di over 80 crescerà dall’attuale 8% al 10% nel 2040 e al 14% nel 2070 e in parallelo la spesa sanitaria destinata alle cure quasi raddoppierà, dall’1,3% al 2,5% del Pil.
In un’Europa che invecchia rapidamente, il caregiving è ormai una dimensione strutturale della vita familiare. Lo conferma il primo quadro europeo dei caregiver non professionisti, appena pubblicato da Clariane in collaborazione con OpinionWay, che ha coinvolto 13.500 persone in sei Paesi (Germania, Belgio, Spagna, Francia, Italia e Paesi Bassi).Lo studio evidenzia che il 28% degli europei assiste regolarmente una persona cara in perdita di autonomia. In Italia la quota sale al 34%, segno di una solidarietà familiare ancora radicata ma anche di una rete di sostegni pubblici fragili. Chi si prende cura degli altri ha in media 47 anni, vive in città (64%) ed è spesso ancora attivo professionalmente (77%). L’impegno è consistente: 15 ore a settimana in Italia, contro una media europea di 13. Un terzo dei caregiver italiani fornisce assistenza ogni giorno, e il 15% supera le 21 ore settimanali, un livello quasi “professionale”. Nove caregiver su dieci aiutano un familiare: nel 52% dei casi un genitore, nel 16% un nonno. Le ragioni principali sono l’età avanzata (84%), la malattia (78%) e la disabilità (53%).
La legge sull’intelligenza artificiale apre una nuova fase nella gestione dei dati sanitari, trasformandoli da un vincolo regolatorio a una risorsa strategica per la salute pubblica. Per la prima volta, il quadro normativo riconosce esplicitamente il valore di soluzioni che permettono di conciliare innovazione e privacy, abilitando nuovi modelli di ricerca clinica e di governance dei dati. Un esempio concreto arriva dagli ospedali di ricerca, dove l’applicazione di modelli di intelligenza artificiale alimentati da dati sintetici consente di sviluppare sistemi predittivi per individuare i rischi di complicanze post-operatorie. Questi modelli non utilizzano dati reali dei pazienti, ma ricostruzioni statistiche che mantengono la stessa validità scientifica, garantendo al tempo stesso la piena tutela della riservatezza. È un cambio di paradigma che consente di accelerare la ricerca clinica senza sacrificare la privacy.
Nell’ambito del processo di razionalizzazione delle partecipazioni societarie, finalizzato ad un efficientamento complessivo del sistema ACI, Sara Assicurazioni ha valutato positivamente l’opportunità di acquisire la totalità delle quote azionarie di ACI Global Servizi Spa, storico provider specializzato nel soccorso stradale e nei servizi di assistenza.
Secondo quanto riportato da alcuni giornali locali, un violento incidente ha coinvolto una Xiaomi SU7 elettrica, alimentando i timori sulla sicurezza dei veicoli a guida assistita. Secondo quanto riportato dalle fonti più autorevoli, l’auto è stata coinvolta in una collisione nella città di Chengdu, in Cina, e subito dopo ha preso fuoco. Filmati amatoriali mostrano almeno un passeggero intrappolato nell’abitacolo, mentre alcuni soccorritori tentano di aprire le portiere o rompere i vetri senza riuscirci. La dinamica non è ancora stata chiarita, ma pare che per il conducente non ci sia stato nulla da fare. E la reazione dei mercati è stata immediata, con le azioni che hanno perso fino all’8,7 % nelle ore successive alla diffusione della notizia. Secondo l’agenzia Reuters, gli investitori temono che l’episodio possa compromettere la reputazione del marchio nel mercato dei veicoli elettrici, dove Xiaomi – va ricordato – è entrata solo di recente.

Il gruppo assicurativo austriaco VIG vuole  offrire ben 1,3 miliardi di euro per Nürnberger Insurance Group. Vienna Insurance Group (VIG) avrebbe offerto 115 euro per azione per una quota di maggioranza, ha annunciato lunedì la società con sede a Norimberga. In questo modo l’assicuratore ha anche indicato un ordine di grandezza per la valutazione in caso di prima acquisizione. VIG non ha commentato.