È stata pubblicata nei giorni scorsi la decima edizione del “Global Risk Management Survey”, una ricerca biennale condotta da Aon avente la finalità di indagare quali siano i principali rischi che le organizzazioni devono affrontare.
di Francesco Sottile
L’analisi di Aon – effettuata fra aprile e giugno 2025, ha visto la partecipazione di oltre 2.900 decision maker operanti in più di 60 Paesi; l’approccio è sempre il medesimo, ossia la somministrazione di domande in merito alla gestione del rischio e delle assicurazioni.
Il rischio informatico rimane sempre in cima alla classifica, anche se in questa sede con un significato più ampio in quanto riflette ora l’influenza dell’intelligenza artificiale, della fragilità della supply chain e del ritmo della trasformazione digitale. L’adozione crescente dell’intelligenza artificiale, dell’automazione e delle piattaforme digitali se da una parte sta rivoluzionando i modelli di business, dall’altra è indiscusso come stia amplificando sia la portata che la complessità delle minacce per le organizzazioni aziendali creando nuovi rischi, come le violazioni dei dati e i danni alla reputazione.
Di seguito la classifica dei 10 rischi maggiormente percepiti:
- Attacco informatico o violazione dei dati
- Interruzione dell’attività
- Rallentamento economico o lenta ripresa
- Modifiche normative o legislative
- Aumento della concorrenza
- Rischio di prezzo delle materie prime o scarsità di materiali
- Fallimento della catena di fornitura o della distribuzione
- Danno alla reputazione o al marchio
- Volatilità geopolitica
- Rischio di flusso di cassa o di liquidità
Il Report evidenzia come cambia sia sensibilmente cambiata la percezione del rischio; per la prima volta, infatti, troviamo nelle prime 10 posizioni la volatilità geopolitica – salita di quasi 30 posizioni in classifica dal 2019-. Guadagnano posizioni anche i cambiamenti climatici e le calamità naturali, che hanno raggiunto il loro massimo storico.
Il report rileva inoltre come questi rischi siano sempre più sistemici e interconnessi; diviene infatti fondamentale il modo in cui questi rischi interagiscono, nonché il loro potenziale impatto su molteplici aree aziendali. A titolo esemplificativo, i rischi tecnologici si intersecano con le dinamiche della forza lavoro e le sfide nell’adozione dell’intelligenza artificiale; l’instabilità geopolitica influisce sulle supply chain, influenza il panorama normativo e ha un impatto sui bilanci.
Sebbene il rischio relativo all’attrazione e alla fidelizzazione delle risorse siano scesi nelle classifiche globali, i rischi per la forza lavoro rimangono un fattore cruciale che non può non essere tenuto in considerazione. In particolare, la pianificazione della successione sta acquisendo un’importanza strategica come strumento di riduzione del rischio, mentre la trasparenza retributiva sta emergendo come un rischio reputazionale e finanziario.
Per quanto concerne invece i rischi futuri, per la prima volta compare fra i Top 10 rischi il cambiamento climatico. Le crescenti perdite legate al maltempo, stimate in circa 100 miliardi di dollari di danni assicurati nella prima metà del 2025 – il livello più alto dal 2011 – stanno mettendo a dura prova i bilanci delle organizzazioni aziendali, e mettendo a nudo le vulnerabilità nelle catene di approvvigionamento, nelle operazioni e nelle infrastrutture.
Di seguito il dettaglio dei principali 10 rischi futuri:
- Attacco informatico o violazione dei dati
- Rallentamento economico o lenta ripresa
- Aumento della concorrenza
- Rischio di prezzo delle materie prime o scarsità di materiali
- Volatilità geopolitica
- Cambiamenti normativi o legislativi
- Interruzione dell’attività
- Intelligenza artificiale
- Cambiamenti climatici
- Rischio di flusso di cassa o di liquidità
I risultati dell’analisi condotta non lasciano spazio a interpretazione: i rischi un tempo considerati isolati diventano ora interconnessi con impatti su tutti gli aspetti del business, amplificando sia le vulnerabilità che le opportunità. Sarà compito dei vertici delle organizzazioni aziendali accogliere il rischio non solo come una sfida da vincere, ma come un’opportunità, come una leva per l’innovazione, la creazione di valore e il vantaggio competitivo.
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