I 45-54enni italiani rappresentano una generazione nel pieno della propria maturità, ma al contempo sottoposta a pressioni quotidiane e sfide complesse. A loro è dedicato il focus dell’Osservatorio Investitori 2025, realizzato da CNP Assicura in collaborazione con BVA Doxa. E’ una fascia d’età che vive sospesa tra le esigenze dei figli e quelle dei genitori, in una continua ricerca di equilibrio. Pianifica il futuro con prudenza, orienta le proprie scelte finanziarie verso la protezione e considera il risparmio non una possibilità, ma una necessità. Il loro approccio alla gestione patrimoniale è improntato alla cautela e alla concretezza.
Definiti spesso “generazione sandwich”, secondo l’Osservatorio sono autentici equilibristi della finanza. Tra figli da accompagnare verso l’autonomia e genitori anziani da supportare, questi individui si muovono ogni giorno su un filo sottile, cercando sicurezza, continuità e serenità. In particolare dall’indagine emerge che:
- L’approccio all’investimento è prevalentemente difensivo: si investe per tutelare se stessi e la propria famiglia, fronteggiare eventuali imprevisti e preparare il futuro pensionistico.
- Il consulente finanziario resta una figura di riferimento: oltre il 75% del campione ritiene, infatti, fondamentale il confronto con un professionista del settore.
- È la generazione con il livello più basso di fiducia nell’economia nazionale: solo il 18% si dichiara ottimista rispetto al futuro economico del Paese, il dato più basso tra tutte le fasce analizzate.
I 45-54enni si caratterizzano per un’alta consapevolezza finanziaria e una marcata avversione al rischio. Mostrano interesse per la pianificazione, ma non rincorrono l’innovazione a tutti i costi. Nelle loro scelte di investimento, per esempio, l’intelligenza artificiale non è percepita come uno strumento prioritario e viene approcciato con curiosità e precauzione: più del 20% dei rispondenti in questa fascia di età non si affiderebbe, ad oggi, a suggerimenti dell’IA nella gestione delle proprie finanze, mentre il 40% mostra una certa apertura – ma solo con la supervisione di un consulente.
Anche la sostenibilità entra a far parte del perimetro di interesse, purché declinata in chiave concreta. Gli investimenti ESG sono accolti con favore, ma solo se accompagnati da garanzie tangibili, trasparenza e affidabilità. La narrazione valoriale, da sola, non basta: servono soluzioni che sappiano coniugare etica e rendimento.
Il confronto con le altre generazioni fotografa con precisione le dinamiche dell’Italia di oggi:
- I 25-44enni investono per realizzarsi: sono digitalmente avanzati, ma spesso privi di una rete di protezione.
- I 55-70enni puntano a consolidare quanto costruito, preparandosi (più o meno consapevolmente) alla trasmissione del patrimonio e alla gestione della salute.
- I 45-54enni, invece, sono nel mezzo: costretti a fare da cerniera tra costruzione e difesa, tra progettualità e responsabilità.
Per concludere, quella degli “equilibristi” è una generazione alla ricerca di soluzioni semplici, solide e su misura, non rincorre a scorciatoie né si affida alla fortuna, vuole essere ascoltata e deve fidarsi dei propri consulenti. Per il settore assicurativo-finanziario, rappresenta una sfida e, al tempo stesso, un’importante opportunità per costruire relazioni durature e risposte realmente efficaci.