Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

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Un aggiornamento sulle trattative tra Generali e i francesi Natixis (Bpce) sarà presentato al cda della compagnia assicurativa che, secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, si riunirà domani, mercoledì 24. L’operazione si è fatta oggi decisamente più complicata rispetto a gennaio scorso quando le due società avevano firmato una lettera di intenti non vincolante per dare vita a una joint venture da 1.900 miliardi di euro di masse gestite, nona a livello mondiale con 4,1 miliardi di ricavi e prima in Europa. Le discussioni restano aperte ma dopo la conquista del maggior azionista di Generali, Mediobanca, da parte del Monte dei Paschi di Siena, e le successive dimissioni di Alberto Nagel dalla guida operativa di Piazzetta Cuccia (che ha il 13% di Trieste), la strada si è fatta irrimediabilmente in salita. Le parti avrebbero convenuto di prendere più tempo rispetto alle previsioni iniziali, prolungando la trattativa fino a fine anno, eliminando al contempo la penale da 50 milioni di euro inizialmente prevista nel caso in cui l’operazione si fosse incagliata. Il clima appare quindi disteso ma, nonostante ciò, l’accordo sembra lontano. Francesco Gaetano Caltagirone, che detiene poco meno dell’11% di Mps (percentuale che potrebbe ridursi al crescere delle adesioni) e il 6,28% di Generali, non ha mai fatto mistero di opporsi all’operazione puntando piuttosto ad alleanza con partner italiani. E a pesare è soprattutto il governo che, in caso di firma dell’accordo, potrebbe intervenire con lo scudo del golden power.
Mps balza all’86,33% di Mediobanca al termine del periodo di riapertura dell’opas. Lo sprint si è concentrato nelle sedute di venerdì 19 e di ieri quando complessivamente fondi d’investimento e retail hanno conferito circa il 16% delle azioni. Più adesioni significa maggiore diluizione dei soci maggiori: Delfin avrà così il 16,5% di Mps-Mediobanca e di conseguenza non dovrà chiedere l’autorizzazione Bce a superare il 20% e Caltagirone starà al 10%, il Tesoro al 4,5% e Banco Bpm (con la controllata Anima) al 3,5%.
L’uso dell’AI per lo shopping tra gli italiani è aumentato del 47%. Su 41 mila consumatori in 28 Paesi, il 10% degli italiani ha sperimentato l’intelligenza artificiale negli ultimi 12 mesi e il 53% si dice pronto a usarla in futuro, secondo il Retail Report 2025 di Adyen, piattaforma tecnologico finanziaria. Contestualmente, però, il valore delle frodi ai consumatori italiani è cresciuto del 21% tra 2024 e 2025, con un impatto significativo su diverse generazioni, ovvero baby boomer (59-77 anni) +10,6%, generazione X (43-58 anni) +43,2%, millennial (27-42 anni) +19,6% e generazione Z (16-26 anni) +21,4%. «I baby boomer sono i più esposti, hanno meno familiarità con il digitale. Mentre la generazione X è più attiva con gli acquisti online, ma sottovaluta i rischi per pigrizia», spiega a MF-Milano Finanza Gabriele Bellezze, country manager di Adyen Italia. In compenso l’Italia risulta più resiliente rispetto a Canada (+222%) e Gran Bretagna (+143%). «L’Italia è indietro nei tempi con i cittadini più scettici e gode di una certa protezione – cioè di una minor penetrazione – dell’online: al 20/30% rispetto al Regno Unito dove supera il 50%, in alcuni business oltre il 60%», indica Bellezze, aggiungendo come seconda motivazione l’adozione di sistemi di pagamento più sicuri con protezioni regolamentari molto più stringenti e procedure più sicure rispetto a quelle in Canada e nel Regno Unito
Il comparto automotive italiano rischia una contrazione senza precedenti e il settore della difesa può essere essere un’ancora di salvezza. Secondo lo studio Regearing for Growth di PwC Italia, tra il 2025 e il 2027 la filiera della componentistica potrebbe perdere fino a 25 miliardi di euro di fatturato rispetto ai 54,2 miliardi stimati per il 2024, con la conseguente messa in discussione di circa 77 mila posti di lavoro su un totale di oltre mezzo milione di addetti. A pesare è soprattutto il crollo della produzione: nel 2024 le immatricolazioni di veicoli leggeri in Italia scenderanno sotto quota 600 mila, ben il 67% in meno rispetto al 2000, quando si producevano circa 1,7 milioni di unità. Anche l’utilizzo medio degli impianti produttivi delle case automobilistiche è crollato, e ovviamente si parla di Stellantis: dal 72% registrato nel 2017 al 38% attuale, un livello che rende difficile mantenere margini industriali sostenibili
Non è chiara, ma forse non può pretendersi di saperne di più in questa fase anche se non possono tardare a lungo i chiarimenti, la direzione che imboccherebbero i rapporti tra Banco Bpm e Crédit Agricole Italia. Quest’ultima potrebbe arrivare al 30% del Banco e, a suo tempo, ebbe ad affermare, nella sostanza, di non avere intenzione di assumere una posizione di rilievo fino all’aggregazione nel governo dell’istituto partecipato. Ricordando la correttezza e la trasparenza con le quali l’Agricole ha fin qui operato in Italia – al di là della posizione non apprezzabile tenuta nella vicenda Carige – su queste colonne se ne è dato atto confidando negli impegni assunti. Ora, invece, con il verosimile accordo di Bpm, dopo il successo conseguito nel resistere all’ops di Unicredit, i rapporti starebbero subendo un’evoluzione. Si potrebbe marciare verso un’aggregazione o, comunque, verso un più stretto rapporto tra le due banche. Ciò, tra le diverse ipotesi prospettate nelle cronache, potrebbe avvenire innanzitutto con l’acquisizione, da parte di Bpm, della partecipazione qualificata – il 76% – detenuta nella filiazione italiana dell’Agricole dalla capogruppo francese. Altre ipotesi vengono prospettate con un ruolo della partecipata Anima.

Sono di competenza del Tribunale e non del giudice di pace le cause civili in materia intelligenza artificiale. Il professionista che utilizza i sistemi Ia resta responsabile per la qualità intellettuale della prestazione e deve informare il cliente sulle risorse hi-tech impiegate. Sì alla formazione realizzata in materia agli Ordini e all’equo compenso commisurato all’uso delle nuove tecnologie. Arriva il reato di deepfake, che punisce la diffusione illecita di contenuti Ia. È la legge delega approvata definitivamente dal Parlamento nei giorni scorsi, che introduce novità specifiche per le libere professioni e la procedura civile, oltre che per il lavoro subordinato e il diritto d’autore e quello penale, sancendo tra l’altro principi ai quali dovranno dare corpo i provvedimenti attuativi
L’acquisto di uno smartphone o di una lavatrice, un’alluvione o una grandinata ma anche un blackout che interrompe una produzione industriale: ognuno di questi eventi più o meno quotidiani porta con sé, sempre più spesso, la stipula di un’assicurazione. Non a caso, le principali tendenze nel mondo assicurativo si concentrano oggi su tre modelli in particolare, secondo la nuova ricerca «Elementi trasformativi nel settore assicurativo», realizzata da EY per Italian Insurtech Association (IIA, presieduta da Simone Ranucci Brandimarte). Il primo modello sono le embedded insurance, che offrono una copertura a fronte di un acquisto, per esempio di e-commerce. Poi ci sono le cosiddette parametric insurance, che calcolano il premio sulla base della probabilità di un evento come una calamità naturale che, non a caso, sono considerate il segmento a maggior potenziale di crescita dall’81% degli operatori intervistati (tra compagnie assicurative, broker e insurtech italiane).

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Una donna dispersa, danni in varie regioni, trombe d’aria, alcune zone di Milano allagate: è il bilancio della perturbazione dell’equinozio, il maltempo che spesso arriva all’inizio astronomico dell’autunno con un brusco calo delle temperature dopo che negli ultimi giorni erano state toccate punte anomale per il periodo. Dopo il Piemonte, la regione più colpita dall’ondata di maltempo è stata la Lombardia, in particolare la zona a Nord di Milano tra la Brianza e il Comasco. A Lentate sul Seveso un bimbo di 10 mesi e la madre si sono rifugiati sul tetto della loro auto. Sono stati recuperati dai Vigili del fuoco del Reparto Volo Lombardia che hanno calato con il verricello una culla trasportabile. Sempre a Lentate altre tre persone sono state recuperate dal tetto di un’auto, a Meda sono stati salvati due anziani bloccati sul tetto della propria abitazione, così come a Cabiate.Nel primo pomeriggio la fase più intensa della perturbazione ha interessato la Toscana settentrionale. In un’ora sono caduti 42 mm di pioggia in provincia di Prato. Una tromba d’aria si è abbattuta sulla Versilia lungo la costa da Viareggio a Forte dei Marmi: danni in molti stabilimenti balneari. Per il forte vento un elicottero in atterraggio si è ribaltato e si è incendiato a Pantano, presso Roma. Nessun ferito tra le persone a bordo. Oggi ad Anzio (Roma) chiusi scuole, parchi e cimiteri.
Per Aon, player nell’intermediazione assicurativa e nella consulenza per la gestione dei rischi, quanto è importante la partnership siglata con Ferrari? «È un accordo strategico che ci consente di diventare official partner di Ferrari, il frutto — spiega Carlo Clavarino, executive chairman international business di Aon — di mesi di trattative per mettere a punto tutti dettagli, dopo che il presidente di Ferrari, John Elkann, mi aveva prospettato questa possibilità con una telefonata ormai un anno fa». Qual è oggi il rischio che più impensierisce le imprese? «Il nostro lavoro non è mai stato così richiesto. Il mondo è incerto è incerto come mai prima e viviamo con due guerre vicinissime, in un pianeta con un clima sempre più estremo che provoca alluvioni e siccità. Quindi i problemi sono legati al clima, ai conflitti e si aggiunga il rischio cyber con tanto di attacchi informatici. Resta che il problema del momento è quello geopolitico: tutti chiedono coperture dal rischio guerra, specialmente chi esporta e deve fare i conti con un mondo che si contrappone in blocchi»

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Tra giugno e settembre del 2024 (l’anno più caldo mai registrato), le temperature torride hanno causato 62.775 vittime in Europa. Il paese più colpito è stato l’Italia, con 19.038 vittime. La Spagna, seconda, è molto distante con 6.700. Terza è la Germania con 6.300. Il calcolo arriva dal Barcelona Institute for Global Health. Si riferisce a 32 paesi e 539 milioni di persone ed è pubblicato su Nature Medicine . Non si tratta di un caso isolato. L’estate del 2023 è costata la vita a 50.800 persone e quella del 2022, la più letale (ma eravamo ancora in pandemia) a 67.900. Anche in questi due anni l’Italia è stata il paese con più decessi: 13.800 e 18.800 rispettivamente
Nel giorno in cui Mps chiude la sua Opas su Mediobanca con adesioni record, si viene a sapere che Unicredit ha ridotto la sua partecipazione in Generali fin sotto il 2%. La presenza a Trieste della banca guidata da Andrea Orcel era arrivata a un massimo del 6,7% dichiarato in occasione dell’assemblea del 24 aprile scorso, quella tenuta per il rinnovo del consiglio. Orcel aveva dichiarato un primo 4% di azioni Generali a febbraio sostenendo che la costruzione della posizione era cominciata nel 2024, in vista di una possibile collaborazione commerciale con la compagnia di Trieste. Ma questa prospettiva era svanita di colpo a gennaio 2025 quando Philippe Donnet aveva annunciato la joint venture nell’asset management con il gruppo francese Natixis.

Monte dei Paschi di Siena chiude la partita su Mediobanca. L’Offerta pubblica di acquisto e scambio lanciata otto mesi fa da Rocca Salimbeni ha raggiunto l’86,33% del capitale della banca d’affari milanese. Un risultato tutt’altro che scontato alla vigilia e che ora spalanca la strada a una fusione per incorporazione, con successivo delisting di Piazzetta Cuccia da Borsa Italiana. Temi che, con tutta probabilità, finiranno sul tavolo dei due istituti già nelle prossime settimane. Il dato chiaro è che nella fase di riapertura dell’offerta chiusasi ieri – a seguito del ritocco dei termini con l’aggiunta di 0,9 euro cash per azione – l’Opas ha progressivamente raccolto l’adesione della quasi totalità degli azionisti di Mediobanca. Dal 62,3% iniziale, nelle ultime due sedute è stata prima raggiunta la soglia dei due terzi del capitale (66,7%) e poi ieri, come detto, è stato compiuto un balzo di oltre il 15%. A muoversi sono stati in particolare fondi passivi e arbitraggisti, che come da previsioni hanno fatto il passo definitivo all’ultimo giorno disponibile.
Tanto è stata dura la battaglia su Mediobanca quanto è stato evidente il calo di tensione sulle Generali. Se c’è un effetto che la partita per il controllo di Piazzetta Cuccia ha avuto è stato quello di alleggerire la pressione sul Leone di Trieste al punto che dopo anni di scontro serrato tra il vertice della compagnia e i grandi azionisti privati, con il gruppo Caltagirone e Delfin in testa, ora i toni si sarebbero abbassati. Un silenzio che in ogni caso non potrà che fare da preludio a un cambio epocale perché proprio l’esito dell’offerta su Mediobanca andrà a ridisegnare lo storico assetto azionario del gruppo assicurativo.
Come era prevedibile, la promozione del rating dell’Italia da parte di Fitch di venerdì notte sul mercato non ha avuto particolari impatti. Non li ha avuti per un motivo semplice: i mercati l’Italia l’avevano già promossa. Da tempo. Lo dimostra il fatto che ieri i rendimenti dei titoli di Stato italiani (3,57% i decennali) erano in linea con quelli francesi (3,56%). Ma senza aver fatto grandi movimenti: erano già in pari o più bassi di quelli francesi la settimana scorsa, prima della promozione di rating. Lo dimostra inoltre il fatto che i credit default swap dell’Italia (speciali polizze che servono per assicurare gli investitori dal default di un’azienda o di uno Stato) quotano ormai sui livelli del 2008, prima del crack di Lehman Brothers: 38 punti base (i Cds a 5 anni in dollari) e 46 (quelli in euro), contro i 38 della Francia (5 anni in dollari), i 25 della Spagna e i 9 della Germania. Fitch, insomma, non ha cambiato molto: ha solo ratificato quello che i mercati dicono ormai da tempo.
A pochi giorni dal termine di una battaglia finanziaria durata oltre 16 mesi, il gruppo bancario spagnolo Bbva rompe gli indugi e incrementa del 10% il prezzo dell’Ops sul 100% del capitale di Banco Sabadell. L’incremento del valore di scambio avviene interamente in azioni, aumentando il concambio a 1 azione Bbva per ogni 4,8376 azioni Sabadell. L’Ops, che finora era a sconto, è diventata ora a premio di circa il 3% rispetto ai prezzi di chiusura di Borsa dei due titoli di venerdì scorso e valorizza il 100% di Sabadell circa 17 miliardi di euro. Il ceo di Sabadell Cesar Gonzales-Bueno ha subito definito troppo basso il rialzo del prezzo da parte di Bbva, facendo seguito a recenti dichiarazioni sulla necessità di un aumento del 30%. La posizione ufficiale del board di Sabadell sarà presa entro cinque giorni dalla data di annuncio del rilancio di Bbva.
Il ceo di Allianz, Oliver Bäte mette in guardia contro la possibile migrazione di aziende tedesche verso gli Stati Uniti a causa della debolezza del mercato dei capitali tedesco. Per il più grande assicuratore europeo, sarebbe attualmente una decisione razionale passare alla Borsa di New York, ha detto Bäte giovedì alla conferenza sui centri finanziari della Bundesbank a Francoforte.