Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

Nonostante i tassi di interesse restino altalenanti, complice il ciclo di tagli al costo del denaro da parte della Banca Centrale Europea ancora in corso, la domanda di mutui in Italia continua a crescere. Ad agosto le richieste di finanziamento per l’acquisto di un immobile hanno seguito un trend positivo, segnando un +18,2% rispetto allo stesso mese del 2024. In confronto allo scorso anno è in aumento (+6,25%) anche l’importo medio richiesto che raggiunge i 120.137 euro, secondo l’ultimo rapporto sul credito di Experian, global data tech company che questo giornale è in grado di anticipare.
Montepaschi gioca la carta del rilancio in contanti per conquistare Mediobanca. Con una mossa attesa per convincere almeno quegli azionisti schierati col fronte Caltagirone e Delfin come le casse previdenziali, i Benetton, Unicredit, Amundi, Anima e Tages, il board di Rocca Salimbeni ha deliberato un aumento di 0,9 euro del corrispettivo dell’ops che corrisponde a un esborso complessivo di circa 750 milioni di euro. La mossa ha già persuaso l’Enpam che tramite Eurizon ha aderito con l’1,98%, Edizione (2,2%) e la famiglia Tortora (1,1%) che con la holding Plt fa parte del patto di consultazione di Mediobanca e il 21 agosto aveva votato a favore dell’offerta su Banca Generali. In Enasarco, la sgr in house Miria ha suggerito di depositare il proprio 2,52%, spingendo le adesioni complessive al 36,5%. La componente cash va ad aggiungersi alle 2,533 azioni Montepaschi di nuova emissione per ogni titolo di Piazzetta Cuccia messe sul tavolo da Siena il 24 gennaio, al momento cioè dell’annuncio della scalata sulla merchant bank. L’istituto guidato da Luigi Lovaglio ha spiegato che il rilancio serve in primis a ridurre lo sconto implicito dell’ops, che lunedì era di 640 milioni, e a tener conto anche dei risultati della semestrale e dell’aggiornamento al piano industriale di Mediobanca annunciato a fine giugno.

Antiriciclaggio, in banca è ancora bassa la diffusione dell’Ia
Più del cinquanta per cento delle banche utilizza già strumenti innovativi come la firma digitale e i sistemi automatici. quali l’optical character recognition (OCR) e il natural language processing (NLP) per effettuare l’on-boarding della clientela ovvero per acquisire e verificare in modo automatizzato i dati e i documenti forniti dalla clientela all’atto dell’apertura di un nuovo rapporto bancario o finanziario. Bassa risulta invece la diffusione di tecnologie di intelligenza artificiale, big data e advanced analytics. All’utilizzo di tutte le nuove tecnologie si accompagna inevitabilmente anche una maggiore esposizione della banca al rischio informatico, di frode e di esternalizzazione. Lo scrive Banca d’Italia nel documento pubblicato ieri sul suo sito nel quale riporta gli esiti dell’Indagine qualitativa sull’adozione di strumenti innovativi per l’adempimento degli obblighi antiriciclaggio condotta su un campione di banche di medie dimensioni.
Dal 30 settembre 2025 ogni cittadino dovrà avere nel proprio Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) 2.0 un Profilo Sanitario Sintetico (PSS), redatto e aggiornato dal medico di medicina generale (MMG) o dal pediatra di libera scelta (PLS). È quanto stabilisce il decreto del Ministero della Salute del 27 giugno 2025 (GU n. 202 del 1° settembre 2025), che fissa in modo puntuale contenuti, modalità di compilazione e responsabilità. La novità ha impatti diretti sui medici e pediatri, chiamati a compilare un documento clinico standardizzato per ogni assistito, garantendone redazione e aggiornamento costante. Sul versante opposto, i cittadini ottengono un vantaggio importante: un quadro clinico sintetico sempre disponibile, anche in emergenza, a garanzia della continuità di cura. Le Regioni sono invece chiamate a garantire la piena interoperabilità dei sistemi e l’aggancio con il nuovo Ecosistema Dati Sanitari (EDS).

Il tilt del gps dell’aereo di Ursula von der Leyen ha riacceso un faro sulla cyber war. Nei primi sei mesi di quest’anno ci sono stati 346 eventi contro obiettivi italiani (ministeri, sistema sanitario, etc.) con un aumento del 98% rispetto all’anno precedente. E con un’attenzione specifica agli attacchi più pericolosi, i DDos ( Distributed Denial of service che rendono servizi online temporaneamente non disponibili). Nella prima metà di quest’anno i DDos, sono saliti del 77% passando da 336 a 598. E a giugno hanno registrato un ulteriore picco: in 13 giorni di fuoco ci sono stati 275 attacchi contro 124 obiettivi, tutti scatenati da gruppi vicini al Cremlino, il cui impatto è stato contenuto grazie alla crescente attività di contrasto dell’Agenzia per la cyber-security.
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