Urs Baertschi, CEO di Property & Casualty Reinsurance di Swiss Re, ha recentemente condiviso la sua opinione sulle sfide e le opportunità che il settore assicurativo dovrà affrontare nel 2025. Riflettendo sulla sua avversione personale per le montagne russe, Baertschi ha paragonato gli alti e bassi delle giostre all’imprevedibilità dell’attuale panorama dei rischi, osservando che “anche noi che ci occupiamo di gestione del rischio viviamo gli alti, i bassi e i colpi di scena inaspettati delle montagne russe, ma questa giostra è più facile da gestire per me”.
Nonostante un anno caratterizzato da condizioni meteorologiche estreme, volatilità dei mercati e incertezza geopolitica, ha sottolineato che i professionisti del settore assicurativo hanno già affrontato turbolenze simili in passato e sono in una posizione ottimale per garantire stabilità.
Baertschi ha sottolineato l’importanza delle partnership tra assicuratori e riassicuratori, che sono “il fondamento della stabilità sociale”. Secondo il manager, queste relazioni sono più solide quando si basano sulla fiducia, sulla condivisione dei dati e sono sostenute da un dialogo costruttivo. Ha evidenziato il ruolo della collaborazione nella mitigazione delle perdite anche prima che si verifichino i disastri, sottolineando che le competenze collettive possono aiutare a prevenire i danni e migliorare la resilienza.
Parlando delle sfide comuni del settore, Baertschi ha indicato l’incertezza macroeconomica e il rallentamento della crescita globale come fattori che potrebbero limitare l’espansione dei premi assicurativi, in particolare in settori quali quello marittimo, del credito commerciale e delle costruzioni.
Allo stesso tempo, ha osservato che i danni assicurati causati da catastrofi naturali continuano ad aumentare, spinti dall’urbanizzazione, dall’aumento del valore dei beni e dagli eventi meteorologici estremi. Ha sottolineato che “i danni assicurati stanno aumentando del 5-7% all’anno” e che, anche senza un singolo evento di grande entità, i danni totali in un dato anno possono superare i 100 miliardi di dollari, con picchi potenziali che raggiungono i 200-300 miliardi di dollari secondo l’analisi dello Swiss Re Institute.
A questo proposito ha parlato di strumenti come Risk Data Solutions e CatNet Suite, che consentono agli assicuratori di integrare il punteggio di rischio in tempo reale e il monitoraggio dell’esposizione nel loro processo decisionale. Queste soluzioni, ha spiegato, aiutano a trasformare dati frammentati in informazioni utili, consentendo agli assicuratori di rispondere in modo proattivo all’emergere dei rischi.
Baertschi ha anche descritto come il ruolo del settore si stia evolvendo dalla semplice offerta di protezione al puntare sulla prevenzione e la preparazione. Ha osservato che “ogni dollaro speso per la mitigazione dei rischi fa risparmiare 6 dollari in costi futuri di ripristino dopo un disastro”, citando gli investimenti di New Orleans nelle difese contro le inondazioni e nell’uso più intelligente del territorio come prova dei benefici a lungo termine delle misure proattive.
Ha citato il programma Flood Re del Regno Unito come un altro esempio di collaborazione tra governo e assicuratori, che consente ai proprietari di immobili di accedere ad assicurazioni convenienti e di investire in misure di adattamento che riducono la vulnerabilità alle tempeste future.
Riconoscendo che c’è ancora molto da fare, Baertschi ha sottolineato la necessità di una condivisione trasparente dei dati e di partnership lungimiranti. Ha citato esempi come l’assicurazione obbligatoria contro le catastrofi naturali per le imprese e i programmi di assicurazione parametrica in Italia, tra cui la copertura contro le inondazioni in tutta la città di Fremont, in California, e gli aiuti per il terremoto del 2023 in Marocco, dove i rapidi risarcimenti hanno favorito una pronta ripresa.