Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

Giancarlo Giuliani, manager di lungo corso e già ceo di Zurich Italia, diventa consulente per «guadagnare con la forza». Si potrebbe infatti tradurre così il nome della nuova Visgain (dal latino vis, forza, e gain, guadagnare in inglese) che Giuliani ha costituito come srl a Milano lo scorso 15 luglio. La newco, di cui il manager è amministratore e socio unico, ha come oggetto «le attività d consulenza e assistenza finanziaria» ad aziende e privati, ivi compresa «l’assistenza tecnica e finanziaria per qualsiasi tipo di transazione in Italia e all’estero» e «la realizzazione di studi di mercato».
In una lettera inviata alla presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, i presidenti delle associazioni dei costruttori (Acea) e dei fornitori (Clepa) – rispettivamente Ola Källenius, ceo di Mercedes-Benz, e Matthias Zink, top manager di Schaeffler – chiedono un definitivo e immediato cambio di rotta sulle politiche di decarbonizzazione. Secondo i leader del settore, i produttori europei si trovano oggi a fronteggiare una quasi totale dipendenza dall’Asia per la catena del valore delle batterie, un’infrastruttura di ricarica ancora insufficiente, costi di produzione più elevati rispetto ai competitor e dazi punitivi, come la tariffa del 15% imposta dagli Stati Uniti alle esportazioni di veicoli Ue.

Compatibile l’agevolazione relativa all’Ires premiale con l’adesione del contribuente al concordato preventivo biennale (Cpb). Riduzione da applicare al reddito concordato con il Fisco cui si rende applicabile l’aliquota ordinaria Ires: emerge dalla lettura della relazione illustrativa al provvedimento dello scorso 8 agosto che dispone, ai sensi del comma 444 dell’articolo 1 della legge di bilancio per il 2025 (legge 207/2024), sulla disciplina agevolativa della riduzione dell’aliquota Ires, nonché alcune norme di coordinamento con gli istituti dell’ordinamento tributario su cui si determinano riflessi a causa della fruizione del beneficio in esame.
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Gli ombrelloni vuoti a Ferragosto, fotografati anche nelle località più frequentate dai turisti italiani e stranieri, trovano una conferma anche nei dati. C’è una quota importante degli italiani, il 37%, che non è riuscito a permettersi le vacanze, o se è partito, magari riducendo il numero dei giorni rispetto agli anni precedenti, lo ha fatto tagliando le spese, soprattutto quelle di bar, ristoranti e stabilimenti balneari. Il dato emerge da un sondaggio Ipsos-Confesercenti: a fronte del 39% che ha mantenuto lo stesso livello di spesa rispetto al 2024 e di un 24% che lo ha addirittura aumentato, il 26% invece lo ha ridotto, e l’11% non è andato in vacanza. Sono cifre che variano a seconda delle aree: al Nord prevale la stabilità, al Centro spuntano gli aumenti, nel Mezzogiorno prevale la quota di chi è stato costretto a rinunciare del tutto o in parte alle attività estive.
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