Nel primo semestre calano gli infortuni in occasione di lavoro (-0,6%) e i decessi (-0,3%) rispetto allo stesso periodo del 2024, mentre per la componente in itinere INAIL registra un decremento delle denunce di infortunio (-0,03%) ma una crescita dei casi mortali (+32,7%)

Le denunce di infortunio in occasione di lavoro (al netto degli studenti) presentate all’Inail nel primo semestre del 2025 sono state 204.364, in diminuzione dello 0,6% rispetto alle 205.568 del pari periodo 2024, del 2,8% rispetto al 2023, del 32,6% rispetto al 2022, del 5,3% sul 2021, del 10,0% sul 2019, anno che precede la crisi pandemica, e in aumento dell’1,5% sul 2020.

INAIL evidenzia un’incidenza infortunistica che passa dalle 976 denunce di infortunio in occasione di lavoro ogni 100mila occupati Istat di giugno 2019 alle 840 del 2025, con un calo del 13,9%. Rispetto a giugno 2024 la riduzione è del 2,1% (da 858 a 840).

L’incidenza delle denunce di infortunio in occasione di lavoro sul totale delle denunce presentate (al netto degli studenti) è passata dall’83,0% del 2019 all’81,9% del 2025.

Le denunce di infortuni sul lavoro hanno segnato un -0,5% nella gestione Industria e servizi (dai 183.328 casi del 2024 ai 182.487 del 2025), un -2,9% in Agricoltura (da 11.790 a 11.446) e un -0,2% nel Conto Stato (da 10.450 a 10.431). Tra i settori con più infortuni avvenuti in occasione di lavoro si evidenziano per i decrementi il comparto Manifatturiero (-5,5%), i Servizi di supporto alle imprese (-5,1%), il Trasporto e magazzinaggio (-4,0%) e le Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione (-0,2%), e per gli incrementi la Sanità e assistenza sociale (+1,1%), il Commercio (+0,3%) e le Costruzioni (+0,1%).

L’analisi territoriale evidenzia un calo delle denunce nel Nord-Ovest (-3,3%), al Sud (-0,8%) e nelle Isole (-0,7%), e un aumento al Centro (+2,1%) e nel Nord-Est (+0,2%). Tra le regioni con i maggiori decrementi percentuali si segnalano la Liguria (-5,0%), la Campania (-4,2%), la Lombardia (-3,4%), l’Umbria (-3,0%) e la Toscana (-2,9%), mentre per gli incrementi il Lazio (+11,7%), la provincia autonoma di Bolzano (+8,6%), l’Abruzzo (+2,5%), il Molise (+1,9%), il Veneto e la Valle d’Aosta (+0,8% entrambe).

La diminuzione delle denunce di infortunio che emerge dal confronto tra il 2024 e il 2025 è legata solo alla componente maschile, che registra un -1,8% (da 140.453 a 137.959 casi) contro un +2,0% di quella femminile (da 65.115 a 66.405). In flessione le denunce dei lavoratori italiani (-1,5%) al contrario di quelle degli stranieri (+2,4%). L’analisi per classi di età mostra un calo nella fascia che va dai 15 ai 59 anni (-1,8%) e aumenti per gli over 59enni (+7,3%).

Le denunce di infortunio in occasione di lavoro con esito mortale (al netto degli studenti) sono state 357, una in meno rispetto alle 358 registrate nel 2024, 14 in più rispetto al 2023, 16 in più rispetto al 2022, 87 in meno sul 2021, 126 in meno sul 2020 e 19 in più sul 2019.

L’incidenza delle denunce di infortunio mortale in occasione di lavoro sul totale dei decessi denunciati (al netto degli studenti) è passata dal 70,1% del 2019 al 72,1% del 2025 (è stata del 77,5% nel 2024).

Il calo ha riguardato la gestione Industria e servizi, che passa da 308 a 303 denunce mortali, e il Conto Stato, da sette a tre, mentre l’Agricoltura passa da 43 a 51 casi. Dall’analisi territoriale emergono decrementi al Centro (da 72 a 60), parità nel Nord-Ovest (95 denunce in entrambi i periodi) e aumenti soprattutto al Sud (da 78 a 87), seguito da Nord-Est (da 77 a 78) e Isole (da 36 a 37). Tra le regioni con i maggiori aumenti si segnalano Veneto (+20), Piemonte (+6), Basilicata e Puglia (+5 entrambe) e Umbria (+4), mentre per i cali più evidenti Lazio (-20), Emilia Romagna (-16), Lombardia (-7) e provincia autonoma di Trento (-4).

DENUNCE DI INFORTUNI IN ITINERE

Gli infortuni in itinere sono stati 45.185, in lieve diminuzione (-0,03%) rispetto ai 45.198 del 2024, in calo del 2,7% sul 2019 e in aumento del 68,6% sul 2020, del 43,7% sul 2021, dell’11,8% sul 2022, del 5,4% sul 2023. L’incidenza di tale tipologia di denunce sul complesso degli infortuni (al netto degli studenti) è passata dal 17,0% del 2019 al 18,1% del 2025.

A giugno di quest’anno il numero delle denunce di infortuni ha segnato un +0,1% nella gestione Industria e servizi (dai 39.919 casi del 2024 ai 39.976 del 2025), un +10,5% in Agricoltura (da 659 a 728) e un -3,0% nel Conto Stato (da 4.620 a 4.481).

L’analisi territoriale evidenzia un aumento delle denunce al Sud (+2,9%), nelle Isole (+2,0%), nel Nord-Ovest (+0,8%), nel Nord-Est (+0,4%) e riduzioni al Centro (-3,5%). Tra le regioni con i maggiori incrementi dei casi si segnalano l’Emilia Romagna (+325), la Campania (+182), la Lombardia (+163) e la provincia autonoma di Bolzano (+68), mentre i decrementi più rilevanti si registrano in Veneto (-312), Lazio (-195) e Umbria (-192).

La lieve diminuzione delle denunce di infortunio che emerge dal confronto tra il 2024 e il 2025 è legata solo alla componente femminile, che registra un -0,3% (da 22.366 a 22.291 casi), mentre quella maschile presenta un +0,3% (da 22.832 a 22.894). Diminuiscono le denunce dei lavoratori italiani (-0,7%) e aumentano quelle degli stranieri (+2,7%). L’analisi per classi di età mostra decrementi nelle fasce 40-49 anni (-4,2%), 55-59 (-1,2%) e 25-34 (-0,8%), incrementi tra i 60-69enni (+6,4%), i 20-24enni (+2,1%), 35-39enni (+2%) e tra i 50-54enni (+1,2%).

Le denunce di infortuni in itinere con esito mortale presentate nel 2025, pur nella provvisorietà dei numeri, sono state 138, 34 in più rispetto alle 104 registrate nel 2024 (+32,7%), ma sei in meno rispetto alle 144 del 2019 (-4,2%). L’incidenza di tale tipologia di denunce sul complesso degli infortuni mortali (al netto degli studenti) è passata dal 29,9% del 2019 al 27,9% del 2025 (è stata del 22,5% nel 2024).

L’incremento ha riguardato solo la gestione Industria e servizi, che passa da 90 a 132 denunce mortali, mentre l’Agricoltura scende da nove a cinque e il Conto Stato da cinque a una. Dall’analisi territoriale emergono incrementi nel Nord-Est (da 22 a 39 denunce), al Centro (da 18 a 29), nel Nord-Ovest (da 30 a 35) e al Sud (da 19 a 23), un calo nelle Isole (da 15 a 12).

L’incremento rilevato nel confronto tra il 2024 e il 2025 è legato sia alla componente maschile, le cui denunce mortali in itinere sono passate da 92 a 117, sia a quella femminile (da 12 a 21). Aumentano le denunce dei lavoratori italiani (da 82 a 105) e degli stranieri (da 22 a 33).

DENUNCE DI INFORTUNI DEGLI STUDENTI

Le denunce di infortunio degli studenti di ogni ordine e grado presentate all’Inail entro il mese di giugno 2025 sono state 49.581, in aumento del 2,2% rispetto alle 48.537 del 2024. Delle oltre 49mila denunce di infortunio, 1.152 hanno riguardato studenti coinvolti nei percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento (PCTO), in riduzione del 13% rispetto al 2024.

L’incidenza degli infortuni occorsi a studenti rappresenta il 16,6% del totale delle denunce registrate nel 2025. Il 42% interessa le studentesse (+2,0% l’incremento tra il 2024 e il 2025), il 58% gli studenti (+2,3%). Tre infortuni su quattro riguardano studenti under 15 anni, un quarto quelli dai 15 anni in poi.

La Lombardia è la regione che presenta più denunce (23% del totale nazionale; +4,1% sul 2024), seguita da Veneto (13%; +10,5%), Emilia Romagna (12%; -1,6%) e Piemonte (10%; +3,9%). Il 95% delle denunce riguarda gli studenti delle scuole statali, il restante 5% gli studenti delle scuole non statali e private.

I casi mortali denunciati all’Inail entro il mese di giugno 2025 risultano essere sette come nel 2024, ma si ricorda che i dati sono provvisori, soggetti ai tempi di trattazione delle pratiche, soprattutto ai fini del loro riconoscimento.

MALATTIE PROFESSIONALI IN CRESCITA

Le denunce di malattia professionale protocollate dall’Inail nel primo semestre 2025 sono state 50.986, 5.474 in più rispetto allo stesso periodo del 2024 (+12,0%). L’aumento è del 34,0% sul 2023, del 64,0% sul 2022, del 76,7% sul 2021, del 150,7% sul 2020 e del 56,5% sul 2019.

I dati rilevati a giugno di ciascun anno mostrano incrementi delle patologie denunciate nelle gestioni Industria e servizi (+11,6%, da 37.685 a 42.039 casi), Agricoltura (+14,9%, da 7.464 a 8.578) e Conto Stato (+1,7%, da 363 a 369). L’aumento interessa il Sud (+26,8%), il Nord-Ovest (+18,0%), il Centro (+7,8%) e il Nord-Est (+5,1%). In calo le Isole (-4,6%).

In ottica di genere si rilevano 4.109 denunce di malattia professionale in più per i lavoratori, da 33.739 a 37.848 (+12,2%), e 1.365 in più per le lavoratrici, da 11.773 a 13.138 (+11,6%). L’aumento ha interessato sia le denunce dei lavoratori italiani, passate da 41.613 a 46.427 (+11,6%), sia quelle degli stranieri, da 3.899 a 4.559 (+16,9%).

Le patologie del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo, quelle del sistema nervoso e dell’orecchio continuano a rappresentare, anche nei primi sei mesi del 2025, le prime tre tipologie di malattie professionali denunciate, seguite dai tumori e dalle patologie del sistema respiratorio.