Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

logo_mf

Nei prossimi decenni la popolazione in Italia sarà sempre di meno, più anziana e concentrata nel Nord del Paese. Queste le aggiornate previsioni dell’Istat in materia. Confermando l’andamento negativo degli ultimi 10 anni, la popolazione residente in Italia è prevista in diminuzione a un tasso sempre crescente: fino al 2030 il ritmo sarà del -1,2% annuo, poi fino al 2050 la discesa sarà del 3,3% annuo e ancora del -5,4% entro il 2080. Così si conterebbero 13,1 milioni di residenti in meno.
L’obiettivo è sostenere l’economia italiana e in particolare dare alle piccole e medie imprese un canale di finanziamento alternativo al credito bancario. Per questo in Ania, secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, sta lavorando a un fondo di private debt le cui quote potranno essere sottoscritte dalle assicurazioni aderenti all’associazione nell’ambito di un’operazione di sistema. Il progetto sarebbe molto gradito al governo e in particolare al ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, che anche nell’ultima assemblea di inizio luglio dell’associazione presieduta da Giovanni Liverani aveva ricordato il ruolo di primo piano del sistema assicurativo nel Paese, che a fine 2024 è arrivato a gestire ben 800 miliardi di euro, aprendo a partnership pubblico-private (come quella realizzata per le polizze contro le catastrofi naturali). Ania, contattata da MF-Milano Finanza sul nuovo fondo, ha risposto «no comment», ma il progetto sarebbe in fase avanzata, anche se le incognite di tipo regolamentare non mancano e rischiano di essere determinanti nel successo dell’iniziativa, che potrebbe fare da apripista a nuove operazioni capaci far crescere il mercato del private debt italiano. Il fondo partirebbe da 300 milioni di euro per poi raddoppiare rapidamente a 600 milioni e magari superarli agevolmente. La novità è il fatto che a supporto dell’operazione ci sarebbe la garanzia Archimede di Sace, strumento creato con la legge di Bilancio 2024
Revo Insurance entra nella bancassicurazione con Banco Desio. L’alleanza passa per un accordo con One Underwriting, l’agenzia di sottoscrizione del gruppo Aon, per distribuire la propria copertura Cyber tramite gli oltre 270 sportelli dell’istituto guidato dall’amministratore delegato Alessandro Decio. Si tratta di una polizza che si rivolge alle imprese con tre livelli di copertura crescenti. «Da anni Banco Desio porta avanti con determinazione il proprio percorso di crescita nel settore della bancassicurazione, forte di collaborazioni con partner di rilievo», ha commentato Decio. Per Revo Insurance, operatore italiano specializzato in polizze parametriche e rischi speciali, si tratta della prima alleanza nella bancassicurazione e altri accordi potrebbero presto aggiungersi. La stessa partnership con Desio potrebbe essere estesa anche ad altre coperture assicurative. «Abbiamo colloqui in corso per rafforzare la distribuzione oltre ad agenti e broker», ha dichiarato l’amministratore delegato di Revo Alberto Minali, puntualizzando che «il nostro mercato di riferimento sono le imprese – e non il retail – cui offriamo coperture come D&O o contro le catastrofi naturali per esempio».
Uscita dalle secche; ridisegnata nelle strutture interne con adeguate procedure antiriciclaggio e di istruttoria dei finanziamenti; ora fuori dall’amministrazione giudiziaria – per la prima volta disposta in Italia per un istituto di credito – con tre mesi di anticipo; definita dai giudici «una new company in perfetta compliance, capace di operare sul mercato creditizio correttamente e legalmente»: è l’ultima evoluzione di Banca Progetto, la challenger bank fondata e guidata per sei anni fino allo scorso febbraio da Paolo Fiorentino, top manager di lungo corso in Unicredit prima di avviare la sua iniziativa autonoma nel credito.

Secondo le stime del Centro Studi di Confindustria, i dazi del 15% porteranno a una riduzione delle nostre esportazioni verso gli USA di 22,6 miliardi di euro, facendo perdere oltre un terzo del valore delle vendite nel mercato statunitense, con un impatto stimato di cerca mezzo punto di Prodotto interno lordo. Prima dell’escalation commerciale avviata da Trump a partire dal 5 aprile 2025, il 50% dei prodotti italiani entrava negli Stati Uniti duty free, mentre circa il 25% del nostro export scontava un onere tariffario compreso tra lo 0 e il 5%. Circa il 75% dei prodotti industriali viaggiava dall’Italia agli Usa senza dazio o con tariffe inferiori al 5%, secondo l’analisi condotta dal Centro studi di Confindustria. Un altro dato significativo, riportato dall’istituto Bruegel, è che l’aliquota media statunitense sui prodotti europei era dell’1,47%. I più svantaggiati sono quei beni che non scontavano nessun dazio negli USA. Abiti, completi, giacche, blazer, vestiti, gonne, pasta cruda, oli essenziali e cosmetici, ma anche macchine come tosaerba, rimorchi e semirimorchi. A trarre beneficio dall’accordo è tra gli altri anche il settore dell’automotive, colpito da una misura aggiuntiva del 25%, che riguarda sia le auto che la componentistica; per effetto con l’intesa, invece, si applicherà soltanto il dazio del 15%
Èufficiale: per poter accedere agli incentivi gestiti dal ministero delle imprese e del made in Italy le imprese devono aver stipulato la polizza contro i danni catastrofali. Lo ha stabilito il decreto del 18 giugno 2025 pubblicato dal Mimit sul proprio sito secondo cui, fermi restando i requisiti di ammissibilità e la disciplina delle cause di esclusione propri della normativa di attuazione di ciascun incentivo, per i soggetti tenuti all’iscrizione nel registro delle imprese l’accesso alle agevolazioni è consentito solo in caso di intervenuto adempimento dell’obbligo di stipula di contratti assicurativi a copertura dei danni derivanti da calamità naturali
Esenti i contributi versati ai fondi sanitari di cui all’art. 51, comma 2, lett. a), Tuir, dal coniuge superstite del dipendente, anche laddove versati in favore di un familiare non fiscalmente a carico. È questo il principio espresso con la risp. 190/2025. Nel merito, la risposta trae origine dal quesito di una contribuente, coniuge superstite di un ex dipendente di un istituto bancario, la quale, in forza di specifiche previsioni statutarie della cassa di assistenza del gruppo, continuava a versare i contributi per la propria copertura e per quella del figlio non fiscalmente a carico. L’istante, dunque, titolare di un trattamento pensionistico composto dalla propria pensione e dalla pensione di reversibilità del coniuge, ha chiesto di (e se) poter beneficiare del regime di favore per tali versamenti, effettuati senza alcun concorso da parte dell’ex datore di lavoro del defunto marito. Ebbene, nel rispondere sul regime tributario applicabile ai contributi volontari versati dalla contribuente (coniuge superstite) alla cassa di assistenza sanitaria del gruppo bancario, l’Agenzia ha innanzitutto colto l’occasione per rimarcare le differenze tra l’art. 10, comma 1, lett. e-ter), Tuir e l’art. 51, comma 2, lett. a), Tuir.

Una lettera firmata da Alberto Nagel e Renato Pagliaro, rispettivamente amministratore delegato e presidente di Mediobanca sarebbe arrivata nei giorni scorsi sul tavolo del vertice di Generali. Il tema? Una sorta di impegno rispetto al potenziale accordo di distribuzione tra le parti in vista del possibile esito positivo dell’offerta lanciata su Banca Generali. Una missiva, però, che al centro avrebbe un dettaglio cruciale, ossia una sorta di data di scadenza. In particolare, viene sollecitata la definizione di un’intesa, anche di massima, entro il 6 agosto, giorno, peraltro, in cui è convocato il consiglio di amministrazione del Leone di Trieste per l’approvazione dei dati del primo semestre. Il contratto di distribuzione è uno dei tasselli chiave dell’impianto dell’intera offerta promossa da Piazzetta Cuccia e uno dei motivi per i quali, tra l’altro, l’istituto aveva deciso di rimandare al 25 settembre l’assemblea inizialmente convocata il 16 giugno scorso per ricevere il via libera degli azionisti all’offerta su Banca Generali.
Oltre mille ettari di vegetazione ridotti in cenere, auto bruciate, bagnanti salvati in mare e case evacuate. La Sardegna finisce nuovamente nella morsa degli incendi. Il fatto più grave domenica nella spiaggia di Punta Molentis a Villasimius nella zona sud orientale dell’isola. Le fiamme hanno divorato oltre 100 ettari di bosco e dalla montagna sono arrivate sino alla spiaggia, costringendo centinaia di persone a cercare rifugio in mare da dove sono state salvate da diverse imbarcazioni di soccorso. La conta dei danni non è iniziata ma sarà comunque alta.

A causa di un attacco hacker all’assicuratore statunitense Allianz Life, i dati di gran parte dei suoi 1,4 milioni di clienti potrebbero essere caduti in mani non autorizzate. Già il 16 luglio, un aggressore ha ottenuto l’accesso a un sistema di assistenza clienti (CRM) presso un fornitore di cloud, ha confermato sabato la filiale del gruppo assicurativo tedesco Allianz. Attraverso la manipolazione sociale (ingegneria sociale), l’aggressore è stato in grado di ottenere informazioni sui singoli dipendenti dell’azienda oltre ai dati dei clienti. L’incidente è stato notato il 17 luglio, secondo un rapporto della società all’ufficio del procuratore generale dello Stato del Maine. La rivista “TechCrunch” aveva riportato per la prima volta dell’incidente.