Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

Secondo i calcoli dei ricercatori della Fondazione Giordano dell’Amore, in Italia i patrimoni di persone senza eredi sarebbero pari a 20,8 miliardi di euro nel 2030 e crescerebbero fino a 88,1 miliardi di euro nel 2040. Un altro modo per farsi un’idea della mole di risorse in questione è quello di incrociare i dati dei patrimoni delle famiglie italiane raccolti da Banca d’Italia con quelli Istat. A fine 2023 la ricchezza privata complessiva, intesa come somma delle attività non finanziarie (abitazioni, terreni…) e delle attività finanziarie (depositi, titoli, azioni…), al netto delle passività (prestiti a vario termine…), ammontava a 11.290 miliardi di euro e per il 40% (vale a dire 4.516 miliardi) era detenuta dagli over 65. Di questa platea di 14.356.736 individui, 1.036.891 non è coniugato (466mila celibi e 571mila nubili) e 5.676.000 sono in coppie senza figli. Assumendo, per ipotesi, una distribuzione omogenea di beni all’interno di questo campione, vorrebbe dire che circa 6,7 milioni di italiani over 65 detengono 2.101 miliardi di euro che non hanno eredi discendenti diretti di primo grado. E se la propensione a fare testamento a questa età si mantenesse intorno al 16-17%, solo 340 miliardi di euro avrebbero una destinazione prevista, mentre gli altri sarebbero assegnati con la legittima, quando possibile.
Andare in pensione con la prospettiva di poter vivere (e magari anche in salute) altri 20 se non altri 30 anni. Niente male, vero? Ma i consulenti finanziari, come grilli parlanti che forse sarebbe meglio ascoltare, da tempo lanciano l’allarme: non c’è niente di più rischioso che sopravvivere al proprio denaro. E le possibilità che tutto ciò avvenga non sono così remote. Primo, perché con una popolazione che invecchia nel 2040 un terzo della popolazione italiana, secondo le stime Istat, avrà più di 65 anni. Chi pagherà le pensioni per tutte queste persone? Il patto tra generazioni previsto dal sistema italiano a ripartizione (i contributi di chi lavora oggi pagano le pensioni pubbliche di chi già si è ritirato dal mondo del lavoro) è sempre più in bilico. E gli assegni Inps in futuro saranno sempre più magri, con tassi di sostituzione – rapporto tra pensione e ultimo stipendio – destinati a scendere fino sotto il 70% dall’80% del 2020. La risposta dietro l’angolo. Una soluzione esiste già ed è alla portata di tutti: investire nei mercati finanziari, utilizzando fondi di investimento, Etf, strumenti di previdenza complementare a fiscalità agevolata.
Nei prossimi 20 anni, l’Italia vedrà una colossale staffetta patrimoniale: il trasferimento intergenerazionale di oltre 6.460 miliardi di euro a titolo di eredità. Una cifra che basterebbe per finanziare 80 leggi di bilancio o 60 Pnrr, e che nessuno si era preso la briga di calcolare. Ma adesso a incrociare dati e tirare le somme è arrivato il report «La pesante eredità: ricchezza e immobilità sociale tra le generazioni in Italia», realizzato da Future Proof Society e il think-tank Tortuga.D
Alla maggior parte degli italiani non piace fare testamento e neanche donare i propri beni. E invece stabilire mentre si è ancora in vita a chi destinare il proprio patrimonio permette di sicuro di evitare liti future tra gli eredi oltre che, se si opta per la donazione, di conseguire altri due vantaggi, specie se si parla di immobili: chi riceve la donazione può godere fin da subito del bene donato, e chi dona può assumere decisioni in accordo con il ricevente e pagare meno tasse, evitando la famigerata Imu. Ovviamente ci sono importanti differenze tra i due istituti giuridici, da valutare caso per caso. E anche alcune criticità. Per semplificare la scelta la buona notizia è che la fiscalità è la stessa nei due casi ovvero che, a parità di grado di parentela, franchigia e imposte varie sono le medesime.
Dal Crédit Agricole lo hanno precisato subito: alla base della richiesta avanzata nei giorni scorsi alla Banca Centrale Europea di superare il 20% del Banco Bpm, attualmente sotto l’opa di Unicredit, ci sarebbero solo ragioni tecniche. La banca francese ha già il 19,8% del capitale di Piazza Meda e intende acquistare un numero di azioni sufficiente a posizionare la propria partecipazione in Banco Bpm appena al di sopra della soglia del 20%, per qualificarla nel quadro della influenza notevole e contabilizzarla secondo il metodo del patrimonio netto, coerentemente con la posizione di Crédit Agricole quale azionista di lungo periodo e partner industriale di Banco Bpm. In altre parole non cambia nulla nella strategia con Banco Bpm e non ci sarebbe nessuna volontà di acquisire o esercitare il controllo su Piazza Meda, come neppure di richiedere un posto nel consiglio di amministrazione della banca.
Casse previdenzialiIl. nuovo regolamento sulla politica degli investimenti impone incompatibilità per i vertici degli enti. Che ora potrebbero dover lasciare i board delle società delle quali hanno acquisito partecipazioni. Gli oltre 124 miliardi di euro di attivi delle casse previdenziali hanno sempre fatto gola ai vari governi e ai ministri dell’Economia che nel tempo si sono succeduti alla scrivania che fu di Quintino Sella. Negli anni dal Tesoro hanno più volte bussato alla porta dei ricchi enti che erogano le pensioni a professionisti, commercianti e altre categorie per impiegare parte dei contributi degli iscritti e dalle loro gestioni negli investimenti a regia statale.
Le Casse di previdenza rappresentano un attore fondamentale sia nel sistema pensionistico italiano che in quello finanziario, essendo portatrici di quello che si definisce come capitale paziente. Ma come investono davvero? MF-Milano finanza ne ha parlato con Maria Annunziata, nuova presidente della Cassa Forense e prima donna, in oltre 70 anni di storia, eletta al vertice dell’ente di previdenza degli avvocati.
  • Focus su Contopolizza Hybrid Smart
Italiana Contopolizza Hybrid Smart è un prodotto di investimento assicurativo di tipo multiramo a vita intera, che prevede di investire il premio unico inizia le secondo la seguente ripartizione: 60% nella gestione separata Obiettivo Capitale, 20% nella linea d’investimento Forza Bilanciata del fondo interno unit linked Italiana Unit, 20% nella linea d’investimento Forza Dinamica del fondo interno appena citato. Il premio annuo minimo è 10 mila euro e massimo 500 mila euro. Il prodotto è pensato per unire la solidità di una gestione separata ai potenziali rendimenti di un fondo interno assicurativo, rivolgendosi principalmente ad una clientela con profilo di rischio basso, grazie alla tipologia delle linee di investimento disponibili e alla suddivisione del premio secondo un profilo “conservativo”. Contopolizza Hybrid Smart promuove, tra le altre, caratteristiche ambientali e sociali ai sensi dell’articolo 8 del Regolamento Ue Sfdr.

Dopo l’incidente stradale stop al danno parentale liquidato agli eredi della vittima col sistema a forbice e non a punti: si tratta di tabelle ormai superate, tanto che lo stesso tribunale di Milano le ha aggiornate già nel 2022. Chi ritiene di aver ricevuto un risarcimento sottostimato può impugnare la decisione allegando che con l’applicazione dei nuovi valori-punto nel minimo otterrebbe un risultato più favorevole. Così la Corte di cassazione civile, sez. terza, nell’ordinanza n. 6370 del 10/03/2025. Accolto il ricorso proposto dal padre della vittima.
Uber accelera verso il futuro della mobilità autonoma con un piano da centinaia di milioni di dollari. L’azienda americana ha annunciato un investimento di 300 milioni in Lucid, casa automobilistica di veicoli elettrici e un ulteriore investimento in Nuro, startup specializzata in tecnologia per veicoli a guida autonoma. L’obiettivo è lanciare un servizio premium di robotaxi negli Usa già a partire dal 2026. In base all’accordo, Uber acquisterà almeno 20mila SUV Gravity di Lucid nei prossimi sei anni. I veicoli, dotati del sistema di guida autonoma sviluppato da Nuro, saranno gestiti direttamente da Uber o da partner della sua rete di flotte. Le prime consegne sono previste per fine 2026.
Nel primo semestre Finecobank si è posizionata, tra gli associati Amf (Associazione intermediari mercati finanziari), al primo posto per volumi scambiati conto terzi in azioni su Euronext Milan Domestic, Euronext Growth Milan e Equiduct, nonché dagli internalizzatori sistematici eventualmente gestiti. Se Fineco ha conquistato una quota di mercato del 25,05%, Intesa Sanpaolo la segue con il 12,94%. Al terzo posto Banca Akros con il 9,23% del mercato.
Ireati compiuti utilizzando l’Intelligenza artificiale entrano nella responsabilità della società. Con l’approvazione del disegno di legge sull’intelligenza artificiale, l’uso dell’IA per finalità illecite assume un rilievo penalmente significativo anche sotto il profilo della responsabilità degli enti. Il nuovo quadro normativo prevede aggravanti specifiche per reati commessi mediante sistemi intelligenti, con effetti diretti sulla disciplina della responsabilità degli enti ai sensi del D.Lgs. 231/2001 (“231”), imponendo, quindi, alle imprese un aggiornamento sostanziale dei propri Modelli di Organizzazione, Gestione e Controllo (MOG). La novità più rilevante è l’introduzione dell’aggravante comune di cui all’art. 61 n. 11-decies c.p., applicabile a ogni reato commesso con l’ausilio dell’intelligenza artificiale qualora essa ne abbia amplificato gli effetti, ostacolato la difesa o rappresentato uno strumento particolarmente insidioso. Tale previsione ha effetti diretti sulla mappatura dei rischi 231: le società dovranno individuare i processi automatizzati critici, documentare le logiche algoritmiche utilizzate e implementare adeguate misure di contenimento.
Mini rincari per gli indennizzi del danno biologico. A decorrere dal 1° luglio, infatti, gli importi aumentano di uno 0,8%, quant’è stata la variazione percentuale dei prezzi calcolati dall’Istat tra l’anno 2023 e l’anno 2024 (media annua). A stabilirlo è il decreto n. 85/2025 del ministro del lavoro, pubblicato nella sezione pubblicità legale del sito internet del ministero del lavoro, che approva la delibera del consiglio di amministrazione dell’Inail n. 43/2025 con la proposta di rivalutazione
La Lapet è da sempre in prima linea sui temi del welfare e della previdenza a tutela degli iscritti alla Gestione Separata Inps. Un impegno riconosciuto anche da Alberto Bagnai, presidente della Commissione parlamentare di controllo sull’attività degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale, che ha invitato Assoprofessioni (di cui la Lapet è socio fondatore) a partecipare al convegno «Il patrimonio degli Enti previdenziali: assetti organizzativi, scelte di portafoglio e risultati di gestione», tenutosi l’8 luglio scorso presso la Sala della Regina di Palazzo Montecitorio.

Mentre si parla di recupero di materie prime critiche, con il Raw Material Act europeo a prevedere tra gli obiettivi al 2030 una quota del 25% del consumo proveniente da riciclo, nella filiera del trattamento dei rifiuti elettronici (Raee) – dai quali si possono estrarre questi materiali – c’è preoccupazione per le crescenti quantità di batterie al litio presenti nei flussi lavorati perché fanno aumentare il rischio di incendi negli stabilimenti. Giuseppe Piardi, è il presidente di Assoraee, associazione delle 25 aziende che in Italia trattano i Raee (nelle suddivisioni freddo e clima, grandi bianchi, tv e monitor, piccoli elettrodomestici, sorgenti luminose) in 48 centri certificati: «Succede mensilmente che un impianto abbia problemi per l’autocombustione delle batterie al litio. Con l’aumentare di questa tipologia di prodotto nei rifiuti si moltiplicano gli episodi di esplosioni ed incendi. E questo è un grosso problema. È pericoloso per i lavoratori. Ci sono danni alla materia prima, che ricordo che noi paghiamo per trattare, danni all’impianto e all’attrezzatura, senza contare i danni reputazionali, anche se non esiste prova che gli incendi abbia causato danni all’ambiente o alle persone
A circa un anno di distanza dalla lettera del ministero dell’Economia e delle Finanze che preparava il terreno per un potenziale commissariamento di Fondazione Crt, il presidente Anna Maria Poggi, in questo colloquio con Il Sole 24 Ore, mette in fila quanto fatto dall’ente nell’ultimo anno per rispondere non solo alle richieste del Tesoro ma anche per dare nuova linfa al ruolo chiave che l’ente gioca sul territorio e, come azionista, in alcune partite centrali per la finanzia italiana. E così c’è evidentemente soddisfazione per i risultati raggiunti da UniCredit e da Generali che hanno alimentato un bilancio record segnato da proventi per 310 milioni di euro e che fanno ben sperare anche per il 2025. Ma c’è, al contempo, anche massima attenzione per le partite che entrambi i gruppi stanno giocando. Piace l’idea che la banca sia impegnata in un percorso di rafforzamento del sistema del credito. Mentre, relativamente al Leone di Trieste, l’auspicio è che sia «il mercato» a decidere su operazioni straordinarie come la cessione di Banca Generali o l’accordo nell’asset management con Natixis.
Per il quinto anno consecutivo, Biella si conferma la provincia italiana con la più alta propensione al risparmio. E’ lì che le famiglie accantonano in media il 15,51% del reddito disponibile. A completare il podio, altre due province piemontesi: Asti (13,64%) e Vercelli (13,62%), ben al di sopra della media nazionale dell’8,27%. L’altra faccia della medaglia? I cittadini di Crotone (4,63%), Siracusa (4,66%) e Trapani (4,79%) fanno più fatica a mettere da parte qualcosa. Lo rivela un’analisi di Unioncamere e Centro Studi Tagliacarne, che ha misurato la capacità di risparmio delle famiglie italiane nel 2023 a livello provinciale. I dati mostrano una geografia del risparmio articolata: se è vero che Milano, Roma e Torino concentrano da sole oltre un quarto del risparmio totale per effetto della loro dimensione demografica, è nelle province medio-piccole che si riscontra la maggiore inclinazione a risparmiare.

Quando si sottoscrive una polizza unit multi opzione la documentazione deve essere chiara ancheper quanto riguarda i fondi investibili. Lo spiega l’Arbitro per le controversie finanziarie (Acf) che, con la decisione 8075 del 26 giugno 2025, ha accolto il ricorso effettuato per conto di un’investitrice nei confronti di un intermediario finanziario per la sottoscrizione, a seguito di consulenza, di una polizza finanziaria mult-option. «La decisione è interessante perché si fonda su una specifica criticità riscontrata nella condotta dell’intermediario, nonostante quest’ultimo avesse fornito il Kid (Key Information Document) – spiega l’avvocato Antonio Pinto, promotore dell’iniziativa e responsabile del settore prodotti finanziari di Confconsumatori –. L’Acf ha sancito la violazione dell’obbligo informativo nonostante l’intermediario avesse provveduto appunto alla consegna del documento. Tuttavia, l’Acf ha stigmatizzato l’uso del solo Kid generico, ritenendolo inadeguato in quanto privo delle informazioni necessarie per assumere una decisione di investimento consapevole».
I premi della polizza a vita intera Unit linked Life Funds di Mediolanum possono essere allocati verso una gamma di 7 fondi interni. Le prestazioni sono direttamente collegate al valore del contratto. In caso di decesso dell’assicurato ai beneficiari spetta un capitale pari al 101% del maggiore tra il totale dei premi lordi versati alla data di denuncia del decesso e il controvalore complessivo delle quote dei fondi se, alla data di sottoscrizione, l’assicurato presenta un’età inferiore ai 75 anni.