di Francesco Sottile.

È stata pubblicata nei giorni scorsi la XIII edizione del rapporto “Livelli di tutela della salute: Le Performance Regionali” da parte del C.R.E.A. Sanità – Centro per la Ricerca Economica Applicata in Sanità. Come di consueto, l’obiettivo è quello di fornire un contributo alla definizione delle politiche sanitarie e sociali mediante un’analisi completa dello stato di salute delle regioni italiane.

L’analisi di quest’ultima edizione classifica le regioni d’Italia prendendo in considerazione 22 indicatori, appartenenti alle 6 seguenti dimensioni:

  • Appropriatezza;
  • Equità;
  • Sociale;
  • Esiti;
  • Economico finanziaria
  • Innovazione

La regione che ha ottenuto il voto più alto (55% – in una scala da 0 a 100%) è il Veneto; il più basso la Calabria con appena il 23%: emerge quindi in maniera piuttosto evidente il divario fra la prima e l’ultima regione e, in ogni caso, la distanza unanime dal livello di soddisfazione target, pari all’80%.

Nel dettaglio troviamo un’Italia spaccata in quattro gruppi:

  • il primo, quello d’eccellenza, composto dal Veneto (55%) e Trento (50%);
  • il secondo, composto dalle regioni le cui valutazioni oscillano fra il 50% e il 42%: Bolzano, Emilia-Romagna, Liguria, Toscana, Piemonte e Lombardia;
  • il terzo, composto dalle regioni le cui performance si attestano fra il 41% e il 33%: Friuli-Venezia Giulia, Sardegna, Valle d’A­osta, Molise, Abruzzo, Lazio, Umbria e Marche
  • l’ultimo – composto da Puglia, Campania, Basilicata, Sicilia e Calabria – che presenta livelli di performance insufficienti con risultati inferiori al 33%.

Le variabili “Appropriatezza”, “Esiti” ed “Equità” contribuiscono per oltre il 60% alla Performance (le prime due ciascuno per il l 24,3%, e la terza per il 15,2%; a seguire la dimensione “Sociale” (12,8%), “Innovazione” (12,2%) ed “Economico – finanziaria” (11,2%).

Nonostante i livelli delle Performance siano molto distanti dai valori target (80%), il Report evidenzia come nel periodo 2019-2024 si sia registrato un miglioramento dell’indice complessivo di Performance: la media degli indicatori regionali passa infatti dal 35% al 38%. In particolare, si rileva come il miglioramento – che interessa tutte le Regioni – è stato più accentuato per le Regioni del Mezzogiorno (+ 0,38% in media), e minor misura per le regioni del centro (+0,09%) del Nord-Ovest (+0,08%) e del Nord-Est (+0,01%).

L’obiettivo è evidentemente quello di continuare questo processo di graduale ma costante miglioramento, unitamente alla necessità di ridurre le disuguaglianze territoriali, ancora comunque piuttosto importanti.

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