Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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Le tecnologie emergenti stanno trasformando profondamente l’offerta assicurativa rivolta alle imprese, creando soluzioni sempre più intelligenti, modulari e pronte a far fronte ai rischi più complessi, incluse le polizze catastrofali. Lo rivela la ricerca «Il futuro delle commercial lines: l’impatto del tech sull’offerta pmi e corporate», realizzata da EY per conto di Italian Insurtech Association (IIA). Un dato su tutti esprime la tendenza: l’85% degli assicuratori intervistati dichiara che, negli ultimi tre anni, il peso delle linee commerciali è notevolmente aumentato. La stessa percentuale si aspetta un’ulteriore crescita in futuro, addirittura superiore al 25%, secondo un intervistato su due.
È il golden power la variabile più insidiosa nell’operazione con cui Unicredit punta a rilevare Banco Bpm. Lo conferma il nuovo supplemento al prospetto pubblicato ieri dalla banca, in cui viene aggiornato il quadro informativo sull’ops. Nel documento, approvato dalla Consob, Unicredit esplicita i rischi legati alle prescrizioni imposte dalla presidenza del Consiglio lo scorso aprile e ricorda i margini interpretativi incerti e la concreta possibilità che, in caso di presunta violazione, vengano comminate sanzioni amministrative miliardarie.
A Mps basta il 35% per aggiudicarsi Mediobanca. È questa la soglia prevista nel prospetto, la cui pubblicazione era attesa per ieri sera ma non ancora arrivata al momento della chiusura del giornale. Il via libera al documento da parte della Consob è stata l’ultima tappa del processo autorizzativo dell’offerta che partirà lunedì 14 per chiudersi l’8 settembre. Prima dell’apertura del periodo di adesione il cda di Mediobanca potrà ancora rispondere e lo farà probabilmente lunedì 7 o martedì 8.
L’effetto tassi e l’aumento delle commissioni spingono la redditività di Allianz Bank Financial Advisors, la banca-rete di consulenti finanziari e private banker controllata da Allianz spa, presieduta da Marcello Messori e guidata dall’ad Paola Pietrafesa, riconfermati nei rispettivi incarichi. Il bilancio 2024 si è chiuso con un profitto di 93,4 milioni, in progresso dai 75,4 milioni del precedente esercizio. E mentre l’assemblea dello scorso anno aveva deliberato l’erogazione di un dividendo di 20 milioni, quella di pochi giorni fa ha accantonato l’intero profitto.

Antiriciclaggio, sulle segnalazioni di operazioni sospette niente automatismi. L’unità di informazione finanziaria (la task force di Banca di Italia sul contrasto al riciclaggio) cambia rotta per le linee guida delle segnalazioni Sos e ha avviato ieri una consultazione pubblica su un documento che ridisegna la collaborazione attiva in materia di antiriciclaggio. Le nuove “Istruzioni per la rilevazione e la segnalazione delle operazioni sospette”, come anticipato da ItaliaOggi dell 1 luglio 2025, manderanno in pensione la normativa del 2011, introducendo un cambio di paradigma. L’obiettivo è chiaro: passare da un approccio quantitativo e spesso cautelativo a un sistema qualitativo, fondato sull’analisi e la responsabilità. La parola d’ordine è la fine degli “automatismi segnaletici”. Il cuore della riforma risiede nell’introduzione di un “processo valutativo” strutturato. Se prima la segnalazione di operazione sospetta (SOS) poteva scaturire quasi in automatico al verificarsi di determinati indicatori o per un eccesso di prudenza, oggi la UIF chiede a tutti i soggetti obbligati agli adempimenti antiriciclaggio di fare un salto di qualità. Non più semplici sentinelle, ma veri analisti del rischio. L’anomalia, soggettiva o oggettiva, non è più il punto di arrivo, ma l’inizio di un’istruttoria. La vera novità, che impone un drastico cambio culturale e organizzativo, è l’obbligo di conservare traccia scritta o documentale dell’iter logico-valutativo seguito. Questo significa dover motivare e poter dimostrare a posteriori non solo perché si è scelto di segnalare, ma anche perché si è deciso di non farlo. Una svolta che aumenta la professionalità richiesta e la responsabilità di ogni soggetto obbligato
In caso di guida consentita soltanto con l’alcolock il conducente dovrà essere sempre in grado di esibire durante i controlli stradali il sigillo dell’installazione integro, la dichiarazione d’installazione e il certificato di taratura. L’installazione potrà essere fatta soltanto da officine specificamente individuate dal fabbricante. Lo prevede lo schema di decreto del Ministro Salvini sul dispositivo alcolock in attuazione della legge di riforma stradale n. 177/2024, in vigore dal 14/12/2024
 Sequestrata la polizza assicurativa stipulata dalla srl per il trattamento di fine mandato dell’amministratore, indagato per una serie di reati fiscali connessi all’abuso del superbonus.
Il manager, infatti, risulta cessato dalle funzioni perché colpito da misure interdittive nel corso delle indagini penali: la polizza è dunque nella disponibilità dell’indagato come persona fisica perché, una volta cessato l’incarico, si verifica l’evento che fa maturare il diritto alla prestazione e il credito – certo, liquido ed esigibile – entra nel patrimonio del manager. Così la Corte di cassazione penale, sez. terza, nella sentenza n. 24156 del
01/07/2025.
L’assegno d’invalidità va sempre integrato al minimo. Non soltanto a chi, come già avviene, ha svolto attività lavorativa prima del 31 dicembre 1995 (regime retributivo o misto); ma anche a chi, finora escluso, ha lavorato soltanto dal 1° gennaio 1996 (regime contributivo). A stabilirlo è la Corte costituzionale con sentenza n. 94/2025 depositata ieri, in cui dichiara illegittima la riforma Dini delle pensioni (art. 1, comma 16, legge n. 335/1995) accogliendo un ricorso della Corte di cassazione. I pensionati d’invalidità sono circa un milione: a tanti di loro, dunque, la sentenza riconosce il diritto a vedere adeguato il proprio assegno mensile a 603,40 euro, però solo per il futuro e senza arretrati. L’Inps, infatti, ha fatto presente che un’eventuale pronuncia di accoglimento (che poi c’è stata) avrebbe prodotto un ingente e improvviso aggravio per la finanza pubblica, in gran parte connesso proprio al recupero degli arretrati. Ragion per cui la Corte costituzionale ha deciso di far decorrere gli effetti della sentenza dal giorno seguente a quello della sua pubblicazione in Gazzetta ufficiale
Nel 2024 gli infortuni denunciati all’Inail sono stati 593mila. Un dato in leggero aumento rispetto all’anno precedente (+0,4%), soprattutto a causa della crescita delle denunce degli studenti, salite a 78mila (+10,5% rispetto alle 71mila del 2023), di cui 2.100 per infortuni occorsi nei Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento (Pcto). Per quanto riguarda i lavoratori, invece, si registra un calo dell’1%, da 519mila a 515mila. I casi mortali denunciati sono stati 1.202, uno in più rispetto al 2023. Per i lavoratori si registrano quattro decessi in meno, da 1.193 a 1.189, mentre i 13 casi mortali rilevati tra gli studenti sono cinque in più rispetto agli otto dell’anno precedente. È quanto emerge dalla relazione annuale 2024 dell’Inail, presentata ieri a Roma dal presidente dell’Istituto Fabrizio D’Ascenzo, davanti al presidente della Repubblica Sergio Mattarella e al ministero del Lavoro Marina Calderone.

Dopo decenni di alchimie, promesse e compromessi sulle regole per uscire dal lavoro prima e con assegni più generosi, arriva un’ipotesi che scardina ogni certezza: al momento della pensione non sarà più il singolo lavoratore a congedarsi dall’attività, ma lui e il suo gemello digitale, la sua intelligenza artificiale verticale personale, cioè il capitale computazionale. Una scia di contributi invisibili ma tracciabili che l’individuo lascia dietro di sé. Una rivoluzione copernicana che non è solo tecnologica: è sociale, culturale, identitaria. Non siamo di fronte alla solita profezia fantasiosa di qualche guru della futurologia. A tratteggiare questo scenario, con la forza di chi gestisce la principale cassa previdenziale del Paese, è Valeria Vittimberga, direttrice generale dell’Inps. Nella puntata di Codice, in onda su Rai1 oggi in seconda serata, ragiona su questa concreta prospettiva, lanciando un messaggio che suona come un terremoto concettuale: «Le realtà digitali corrono più veloci delle nostre regole. Oggi il valore di un lavoratore non si misura solo in anni di impiego ma nel patrimonio immateriale che crea: dati, relazioni, input propositivi che continuano a generare valore anche dopo il suo addio all’azienda. Conta essenzialmente il valore aggiunto che ogni singolo addetto apporta».
Stop agli autovelox che non siano censiti e mappati dal ministero delle Infrastrutture. La novità arriva con un emendamento votato ieri pomeriggio dalle commissioni Ambiente e Trasporti della Camera alla legge di conversione del decreto Infrastrutture (Dl n. 73/2025, relatore Massimo Milani). È una delle novità più importanti del primo giro di votazioni anche se le questioni cruciali – come quella delle modifiche sulla revisione prezzi, attesissime sia per i servizi e le forniture che per i lavori – saranno esaminate nei prossimi giorni, prima dell’arrivo del testo in Aula il 9 luglio.
Gli italiani si scoprono in realtà molto meno prudenti nell’impiego dei propri risparmi e più esposti al rischio azionario di quanto comunemente si possa pensare, anche se in via indiretta e spesso in modo non del tutto consapevole. A ribaltare la tradizionale visione di un investitore fedele ai titoli di Stato e al tempo stesso particolarmente diffidente nei confronti della Borsa è una ricerca condotta dal team Client Solutions and Analytics di Pimco, che mostra come addirittura il 77% del rischio finanziario presente nei portafogli delle famiglie italiane derivi all’atto pratico da componenti di tipo azionario.
Il decreto definisce dimensioni, forma e modalità di posizionamento del contrassegno: dovrà essere applicato in modo visibile sul monopattino, preferibilmente al centro del parafango posteriore, se presente l’alloggiamento specifico, oppure nella parte anteriore del piantone dello sterzo, a un’altezza compresa tra 20 centimetri e 1,20 metri dal suolo.

Per molto tempo, i riassicuratori sul mercato azionario conoscevano una sola direzione: verso l’alto. Ma i prezzi si stanno sgretolando da diversi mesi e, secondo diversi analisti, questo trend potrebbe continuare. “Le valutazioni elevate e il calo dei premi potrebbero portare a una performance inferiore alla media delle azioni dei riassicuratori europei nel medio termine”, afferma Darius Satkauskas della società di analisi Keefe, Bruyette & Woods (KBW). Hadley Cohen di Morgan Stanley vede anche la “fine di un’era d’oro” per i riassicuratori. Il titolo si è allontanato di un buon dieci per cento dal massimo storico di 615,80 euro raggiunto dal titolo Munich Re ad aprile. La situazione è simile per Swiss Re Hannover Re che sono leggermente diminuiti rispetto ai massimi di quest’anno. Al contrario, i rendimenti da dividendi stanno tornando ad essere più interessanti e anche gli analisti si stanno aggrappando Munich Re Sono possibili anche riacquisti di azioni proprie più elevati.