Nel 2024 i lavoratori domestici sono diminuiti del 2,7% rispetto all’anno precedente, secondo i dati dell’osservatorio INPS. Tuttavia l’Osservatorio Domina rileva significative differenze per tipologia di rapporto: nel 2024 si compie infatti il “sorpasso” delle badanti rispetto alle colf. La riduzione del divario era avviata già da molti anni: nel 2015 le badanti rappresentavano il 42,7% del totale, per arrivare al 49,6% nel 2023. Nel 2024, le badanti rappresentano il 50,5% dei lavoratori domestici censiti dall’INPS.
Nel 2024 il gruppo più numeroso è quello di Badanti stranieri/e, con poco meno di 300 mila unità (36,5% del totale). La componente Colf straniero/a è quella diminuita maggiormente nell’ultimo triennio (-24,5%), dopo aver registrato il maggiore aumento nel periodo COVID (+17,0%).
Il calo più significativo si è registrato tra gli uomini stranieri (-9,1%), mentre gli uomini italiani sono in lieve aumento (+0,6%). Le donne straniere rimangono dominanti nel settore domestico, rappresentando il 60% del totale. Il secondo gruppo più numeroso è quello delle donne italiane, che rappresentano il 29% del totale.
Secondo Lorenzo Gasparrini, Segretario Generale di DOMINA, “i dati INPS offrono una fotografia fondamentale del lavoro domestico in Italia. Oltre 800 mila lavoratrici e lavoratori assunti dalle famiglie con l’utilizzo del CCNL, a cui vanno aggiunti i lavoratori informali e quelli gestiti da agenzie per il lavoro o altre società. La dinamica post-covid evidenzia come il bisogno di cura rimanga alto presso le famiglie, anche considerando l’invecchiamento demografico. Tuttavia, è chiaro che, in assenza di incentivi o strumenti fiscali, il livello di informalità rimane alto. Occorrono quindi strumenti a sostegno delle famiglie, per consentire un’ampia emersione del lavoro domestico”.