Sulle strade europee sono morte 20.017 persone lo scorso anno, un dato in calo del 2% rispetto al 2023, ma ben lontano dal calo annuale del 6,7% necessario per raggiungere l’obiettivo UE di dimezzare i decessi entro il 2030. Secondo il nuovo rapporto dell’European Transport Safety Council (ETSC), dal 2019, le vittime stradali nell’UE sono diminuite solamente del 12%, contro una riduzione necessaria del 27% per rimanere in linea con gli obiettivi. Senza un deciso cambio di passo, l’UE non riuscirà a centrare gli obiettivi di sicurezza stradale per la fine del decennio.

Solo la Lituania ha dimezzato i decessi sulle strade nell’ultimo decennio. Altri sedici Paesi hanno ottenuto riduzioni superiori alla media UE del 17%, tra cui Belgio e Norvegia. Ma ci sono anche Paesi che hanno registrato un aumento.

La Norvegia, vincitrice del premio ETSC PIN di quest’anno, ha mantenuto per dieci anni consecutivi il livello più basso di mortalità sulle strade in Europa. Nel 2024 sono state appena 16 le vittime per milione di abitanti. La chiave di questo risultato sta in una serie di misure attuate dal paese, tra cui: un piano d’azione nazionale con 179 misure concrete come il limite alcolemico tra i più bassi d’Europa (0,02%), corsi obbligatori di guida su fondo scivoloso e la trasformazione di strade pericolose in tratte 2+1 con barriere centrali, intruduzione di zone 30, piste ciclabili protette e restrizioni al traffico, maggiori controlli di velocità, infrastrutture sicure e progetti locali rivolti a bambini, anziani e utenti vulnerabili; il programma di ricerca BEST (Bedre sikkerhet i trafikken) che ha prodotto oltre 140 studi per migliorare la sicurezza stradale; riforme legislative con indagini approfondite su tutti i decessi stradali; azioni specifiche per i giovani conducenti, come il raddoppio dei punti patente e percorsi formativi rafforzati; interventi locali, tra cui la creazione di aree scolastiche car-free e la certificazione dei “Comuni Sicuri”.

Secondo il rapporto, dal 2014 sono state salvate circa 23.800 vite grazie ai progressi nella sicurezza stradale, con un beneficio stimato per la società di 60 miliardi di euro. Se l’Unione Europea avesse seguito il ritmo di riduzione necessario del 6,7% annuo, si sarebbero potute salvare ulteriori 49.600 vite, per un valore sociale complessivo di 124 miliardi di euro.

Gli incidenti con feriti gravi

Il numero di persone registrate come feriti gravi, in base alle definizioni nazionali, è diminuito in 17 dei 29 Paesi PIN che raccolgono i dati. Nel complesso dell’UE24 i feriti gravi da incidente stradale sono diminuiti del 14% nel periodo 2014-2024. Il numero di feriti gravi da incidente stradale nell’UE nel suo complesso è rimasto stazionario per la maggior parte del decennio (ad eccezione del 2020). Il numero di feriti gravi registrati è diminuito
del 52% a Cipro per il periodo 2014-2024, del 46% in Grecia per il periodo 2014-2024 e
del 43% in Cechia per il periodo 2014-2024. Il numero di infortuni gravi registrati è aumentato del 34% in Israele per il periodo 2014-2024, del 30% a Malta per il periodo 2014-2022, del 28% nei Paesi Bassi per il periodo 2014-2024 e del 26% in Lussemburgo per il periodo 2014-2024.

La situazione in Italia

Per quanto riguarda l’Italia il numero di vittime resta sostanzialmente invariato rispetto al 2023: scende a 3.030 contro le 3.039 vittime di un anno prima (-0,3%). Tra il 2014 e il 2024, le vittime della strada sono diminuite del 10%, passando da 56 a 51 per milione di abitanti. Il calo rispetto al 2019 è invece solo del 5%.