di Francesco Sottile.
Fra i temi trattati all’interno della “Relazione sull’attività svolta dall’Istituto nell’anno 2024” presentata lo scorso 19 giugno a Roma dall’Ivass uno spazio è stato dedicato anche agli interventi normativi pubblicati nel corso dell’ultima annualità, e in particolare alla Lettera al mercato dello scorso 14 marzo con la quale l’Istituto rendeva note le aspettative in materia di governo e controllo dei prodotti assicurativi (POG). Aspettative che facevano riferimento a:
- Sistemi di governance del processo POG;
- Individuazione del mercato di riferimento;
- Test di prodotto e misurazione del valore del prodotto per il cliente (value for money);
- Monitoraggio, revisione e riesame dei prodotti assicurativi.
In seguito alla pubblicazione di quest’ultima l’Istituto ha chiesto e analizzato le risultanze della gap analysis condotta da 8 imprese, rappresentanti il 55% in termini di raccolta premi, e ne ha in questa sede riportato le evidenze. Due di queste hanno rivisto l’intero processo POG mentre le restanti 6 stanno lavorando a una revisione del processo. In particolare, è stato osservato:
- un maggior coinvolgimento del CdA nel processo POG e il rafforzamento dell’informativa verso il CdA e i Comitati ad hoc;
- nuove policy POG che identificano indirizzi specifici per la definizione del target market e per la fase del test di prodotto
- metodologie per la definizione del target market che prevedono una maggiore granularità dei parametri
- in ottica value for money, l’adozione di profit test sul lato cliente che ridimensiona la componente qualitativa.
La Relazione evidenzia anche le aree di miglioramento:
- per alcuni indicatori non sono state definite le soglie, o sono state previste in modo non bloccante;
- per i prodotti multi-option solo poche imprese hanno rivisto criticamente l’alto numero di opzioni
- “in alcuni casi non viene effettuata la valutazione di soglie di performance riferita a momenti rilevanti che tengano conto del comportamento dell’assicurato in termini di riscatto, come ad esempio la data in cui la maggior parte degli assicurati è uscito dal contratto”.
Nel corso del 2024 è stata anche effettuata un’ispezione per valutare la conformità del processo di governo e controllo del prodotto, che ha tuttavia mostrato carenze in termini di:
- Implementazione della policy e dei controlli di 2° livello;
- Scarsa granularità del target market;
- Product testing, giudicato non idoneo a dimostrare l’adeguatezza dei prodotti per il mercato di riferimento;
- Value for money, attraverso un modello che ha evidenziato limiti di impostazione e di efficacia;
- Ruolo preponderante svolto dal distributore bancario.
La condotta dei distributori
La Relazione evidenzia inoltre come nel corso del 2024 l’Istituto ha vigilato anche sulla condotta di mercato dei distributori, e in particolare le verifiche hanno riguardato gli intermediari “che hanno promosso e/o commercializzato prodotti assicurativi con caratteristiche complesse e che generano dubbi in ordine all’esistenza di un sufficiente Value for money per gli assicurati”.
Le azioni di rimedio attuate dagli intermediari hanno riguardato lo sviluppo di autonomi sistemi per la valutazione del mercato di riferimento del prodotto, la modifica dei questionari per la rilevazione delle esigenze e delle richieste dei clienti, miglioramenti nei flussi informativi con le imprese di assicurazione per il monitoraggio del prodotto e delle vendite.
Nei confronti di questi ultimi nell’ultimo anno sono stati compiuti 6 accertamenti, e i rilievi principali hanno riguardato:
- la normativa interna;
- il contenuto del questionario demand and needs;
- l’individuazione e la gestione del conflitto di interessi;
- l’individuazione del target market effettivo;
- i monitoraggi ex post;
- i flussi informatici con le compagnie/intermediari emittenti e con i collaboratori.
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