MERCATO

Autore: Fausto Panzeri
ASSINEWS 376 – Luglio – Agosto 2025

Risultati positivi nel I trimestre. Il Vita in pieno rilancio. Crescita reale nei rami danni. Migliora il combined ratio

Nel mese di maggio sono stati resi pubblici i risultati, del I trimestre 2025, delle società assicurative quotate in Borsa e le rilevazioni, effettuate dall’ANIA, sullo sviluppo della
raccolta premi in Italia nello stesso periodo.
In linea di massima possiamo asserire che i segnali provenienti da queste informazioni sono positivi e lasciano intravvedere un andamento annuale favorevole per il comparto
assicurativo italiano, salvo naturalmente il verificarsi di un forte inasprimento della guerra in corso in Ucraina, con l’eventuale coinvolgimento di altri paesi e conseguente creazione di uno scenario davvero pantoclastico.
Ci conforta inoltre, nelle nostre analisi, la lettura di una pubblicazione di S&P Global dal titolo “Italian Insurance Sector 2025”, che contiene valutazioni interessanti, sia per quanto
riguarda lo sviluppo delle compagnie assicurative che il consolidamento dei margini di profitti realizzati nel 2024.

Le relazioni trimestrali di Generali e UnipolSai testimoniano il perdurare del buon andamento registrato nel 2024, con tangibili segni di miglioramento per quanto riguarda la redditività dei bilanci. A fronte di una buona crescita, con un incremento eccezionale per quanto riguarda la raccolta Vita di Unipol, si riscontrano evidenze davvero significative per quanto riguarda la redditività, che si è incrementata dell’8% in Generali ed è arrivata a sfiorare il 18% in UnipolSai. Di conseguenza, anche il grado di solvibilità di entrambi i gruppi si è mantenuto elevato e superiore al 200%. Per quanto riguarda lo sviluppo della raccolta premi, si può ipotizzare una crescita nell’ordine del 6% nei rami danni, mentre i risultati nel ramo vita, nel I trimestre dell’anno, sono apparsi decisamente brillanti.

I premi contabilizzati nel I trimestre 2025, infatti, hanno raggiunto i 32.100 miliardi, con un aumento del 16,1% rispetto al I trimestre 2024. Come sempre, il ramo che presenta i maggiori incassi è il ramo I, con una raccolta di 19.867 milioni equivalente al 62% circa del totale. Occorre, tuttavia, segnalare che il tasso di incremento, in questo ramo, è risultato pressoché nullo, mentre, per il ramo III, l’incremento, nello stesso periodo, è stato del 61,7%!

È del tutto evidente che la politica delle compagnie di assicurazione e delle banche, che sono i più importanti “distributori” dei prodotti vita, appare orientata alla “vendita” di prodotti che non prestano garanzie sulla restituzione del capitale e meno che mai sulla corresponsione di interessi.

 

Per quanto riguarda la distribuzione, tipicamente assicurativa, rileviamo che la vendita tramite intermediari (agenti e broker) si è attestata, nel I trimestre 2025, al 12%, una percentuale analoga a quella verificatasi nella vendita diretta, ovvero, quella effettuata dalle agenzie in economia e dai produttori dipendenti dalle compagnie. Il residuo 75% è di competenza degli sportelli bancari e postali (59%) e dei consulenti finanziari (16%). Alla luce dei dati su esposti e delle informazioni che provengono dai mercati finanziari riteniamo possibile formulare ipotesi più aggiornate sull’andamento del mercato assicurativo italiano per l’intero esercizio in corso.

Nella sottostante tabella viene indicata la stima dell’incremento del PIL nazionale nel 2025, e auspichiamo che questo incremento possa ancora risultare in lieve aumento nel corso dell’estate.

La crescita dei premi vita dovrebbe assestarsi al 6,4%, dopo il grande sviluppo nel 2024 (21,4%), anno in cui si è effettuato il recupero sulle flessioni registrate nei due anni precedenti.

I dati del primo trimestre sono indubbiamente confortanti ma, per il proseguo dell’anno, dovranno essere raffrontati con quelli, che erano in forte crescita, del 2024. S&P Global prevede una crescita del 10% circa delle polizze linked ramo III e dell’5% per quelli di ramo I.

Riteniamo inoltre che, dopo un biennio caratterizzato da flussi di cassa negativi per il ramo vita, il ciclo, che già si era invertito nel IV trimestre 2024, dovrebbe consolidarsi ulteriormente nel 2025. Ricordiamo che i mancati rinnovi di molte polizze vita e soprattutto la rilevanza dei riscatti delle polizze di ramo I e ramo III, nel 2024, hanno rappresentato il 9,5%, contro una media del 6,6% nel decennio precedente. Questa percentuale di mancati rinnovi e riscatti è più elevata rispetto a quella di altri paesi per la forte concorrenza, sorta in Italia, con le emissioni di titoli di Stato e la presenza di penalità, più ridotte che altrove, a carico dell’assicurato che intende risolvere i contratti.

Abbiamo sovente sottolineato che molti assicurati ritengono la sottoscrizione di polizze nel ramo I e III come una mera alternativa al risparmio di breve periodo o, peggio ancora, come un temporaneo parcheggio di liquidità. Alla luce di queste considerazioni si può ipotizzare che la raccolta complessiva del ramo vita passi dai 110,5 miliardi nel 2024 a 117,5 miliardi nel 2025.

Per quanto riguarda i Danni, invece, l’incremento dei premi dovrebbe essere del 5,6%, portando così la raccolta complessiva a 51,1 miliardi. Nella raccolta premi, sia Danni che Vita, sono ricompresi anche quelli raccolti dalle imprese e rappresentanze dell’Unione Europea. Per quanto riguarda le analisi dei grafici che poniamo alla vostra attenzione, segnaliamo che abbiamo preso in esame soltanto i dati relativi alle imprese italiane e alle rappresentanze estere non UE, poiché questi dati sono tratti esclusivamente dai bilanci che vengono depositati in Italia.

Pertanto la raccolta premi, nel 2024, ammonta a 40.868 milioni, poiché i residui 7.541 milioni sono di pertinenza delle imprese delle rappresentanze UE. Standard & Poor’s ritiene che i danni rami non auto, alla fine del 2026, rappresenteranno il 57% dell’intera raccolta. La crescita dei rami non auto dovrebbe essere trainata dalle polizze malattia, tenendo conto dell’invecchiamento della popolazione e del significativo aumento di forme integrative dell’assistenza sanitaria pubblica.

Per quanto riguarda il ramo property, un maggiore incremento dovrebbe derivare dall’incremento di valore registrato dalla maggior parte degli immobili e dall’avvento della copertura, obbligatoria per le imprese, dei rischi derivanti da catastrofi naturali. Si prevede, altresì, un miglioramento della redditività delle imprese per quanto riguarda il combined ratio, a causa di un aumento della tariffazione dei rischi, soprattutto nel settore Auto, e della solidità delle riserve sinistri che, in particolare nella Responsabilità Civile Terzi, presentano ogni anno significativi risparmi sugli accantonamenti effettuati.

Nell’ambito dei rami danni mantiene una significativa rilevanza il settore auto, che comprende sia la Responsabilità Civile che la copertura “Corpi veicoli terrestri”. Nell’ultimo decennio, tuttavia, questa rilevanza è diminuita, passando da una percentuale del 52% a una di poco superiore al 40%. Ne consegue che, a seguito di questa diminuzione, l’andamento del ramo auto sta diventando sempre meno determinante per i risultati complessivi del settore danni. Nell’ultimo biennio la Responsabilità Civile Auto ha conseguito buoni risultati che si sono deteriorati a partire dal 2022. Questo deterioramento è avvenuto a causa della costante diminuzione delle tariffe e da una più accentuata concorrenza tra le imprese.

Nel corso del 2023 e del 2024 si è registrato un sensibile aumento delle tariffe e questo fenomeno ha contribuito notevolmente a ristabilire l’equilibrio tecnico del ramo. I buoni risultati sono stati determinati dalla diminuzione della frequenza sinistri, che è ritornata ai livelli pre Covid a causa del costante miglioramento delle tecnologie, che consente anche ai conducenti meno esperti uno stile di guida più attento e controllato. Parrebbe, infine, dalle prime rilevazioni che l’aumento delle sanzioni causato dalle recenti modifiche del codice della strada stia determinando ulteriori miglioramenti grazie, soprattutto, alla riduzione dei limiti di velocità, prevista per i centri urbani. Questa sensibile riduzione dei limiti stanno producendo effetti positivi soprattutto per quanto riguarda i danni alle persone. Prospettive positive, quindi, per le compagnie di assicurazione nel 2025, salvo possibili, quanto inauspicati, dei teatri di guerra.

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