L’Istituto di Vigilanza sulle assicurazioni ha presentato ieri la Relazione annuale per il 2024, che offre un quadro positivo  del mercato assicurativo italiano, all’interno del quale a fine anno operavano 89 imprese (di cui 85 con sede legale nel nostro Paese e 4 in Paesi extra SEE) oltre a 895 imprese in libera prestazione di servizi e 92 con rappresentanze.

La raccolta premi totale delle imprese vigilate dall’IVASS sale a 151,4 miliardi di euro, pari al 6,9% del PIL (6,1% nel 2023), con i rami vita che rappresentano il 73% della raccolta

Il mercato assicurativo vita

La raccolta premi delle imprese vigilate è di 110,6 miliardi di euro nel 2024, con una crescita del 21,2%, grazie soprattutto al portafoglio unit-linked (+59%). La raccolta è distrubuita per il 56,6% dagli sportelli bancari e postali; seguiti dagli agenti assicurativi (24,7%) e i consulenti finanziari (16,9%).

Al 31 dicembre 2024 le imprese italiane offrono 502 prodotti individuali IBIP (Insurance-based Investment Products) in prevalenza a premio unico (390 su 502).

Il mercato assicurativo danni

Nel 2024 i premi lordi contabilizzati ammontano a 47,3 miliardi di euro (+8,8% rispetto al 2023). Il portafoglio italiano, con 43,6 miliardi, rappresenta la componente prevalente, mentre quello estero (3,7 miliardi) è composto per il 68% da lavoro indiretto.
L’incidenza della raccolta danni sul PIL per il portafoglio diretto italiano è pari all’1,9%, in lieve aumento rispetto all’1,8% del 2023.
Il lavoro diretto italiano cresce del 7,5%, raggiungendo i 40,9 miliardi di euro.  L’incremento si registra in entrambi i comparti auto (+8,3%) e non auto (+6,8%).

La quota dei rami auto sulla gestione danni aumenta lievemente, attestandosi al 42,8% dei premi (42,4% nel 2023). Il ramo corpi di veicoli terrestri cresce maggiormente (+14%)26 rispetto al ramo r.c. auto e natanti (+6,5%). L’incremento di quest’ultimo è imputabile alla crescita del premio medio per veicolo assicurato (+7,3%), passato da 315,9 euro nel 2023 a 339 euro. Il volume dei premi risulta inferiore di 2,3 miliardi rispetto al 2014 (-15%), anno in cui il premio medio era pari a 394,9 euro.

Tra i rami non auto, i comparti salute (in crescita del +7,8%) e property (+8,4%) rappresentano complessivamente il 40% sulla produzione danni27. La raccolta premi del ramo malattia continua a espandersi con ritmi sostenuti (+12,1% nel 2024, +10,9% nel 2023 e +12,6% nel 2022). Rallenta invece la crescita della r.c. generale, che si manifesta con tassi più bassi (+3,5% nel 2024).

La raccolta avviene per il 77,1% tramite agenzie, il 10,4% tramite broker, il 9,8% tramite consulenti finanziari e sportelli bancari e postali, il 2,7% tramite vendita diretta.

Il risultato d’esercizio della gestione danni per l’intero sistema è di 4,6 miliardi di euro, con un significativo incremento rispetto ai 2,5 miliardi del 2023. Il ROE è del 13%, in aumento rispetto al 7,8% del 2023. Il ramo r.c. auto ha riportato un utile di 392 milioni di euro, in leggera flessione rispetto ai 593 milioni di euro nel 2023. Il ramo r.c. generale si conferma il più profittevole, con un utile tecnico di 1.015 milioni di euro.

Solvibilità e riserve

Il Solvency ratio delle imprese vigilate è del 259,4%, quasi invariato rispetto al 2023 (258,4%). Le imprese vita registrano un incremento (+9 p.p.), mentre quelle danni e multiramo scendono leggermente.

Il Solvency ratio medio delle compagnie italiane è superiore alla media SEE in tutti i trimestri del 2024. Per le compagnie vigilate da IVASS, le riserve complessive vita costituiscono l’84,6% del passivo, percentuale superiore alla media europea (78%). Nei rami danni, l’incidenza delle riserve sul totale passivo in Italia è del 6,5% rispetto all’8,1% in Francia, al 15,1% in Germania e al 12,5% in Spagna.

Il combined ratio medio danni delle imprese italiane è del 94%, migliore della media europea che nel terzo trimestre 2024, ultimo dato disponibile, è del 96%. Nel vita, gli oneri per sinistri salgono a 114,4 miliardi di euro rispetto ai 112,9 miliardi nel 2023, in gran parte riferibili a riscatti.