Ogni anno pervengono all’Inail mediamente un migliaio di denunce di eventi che accadono
in territorio estero a lavoratori di ditte italiane. Nel 2023 le denunce (al netto degli studenti1) sono state 951 in calo del 21% rispetto alle 1.202 del 2022. Questi dati sono stati approfonditi nell’ultimo numero di Dati Inail.
La quasi totalità degli eventi afferisce all’Industria e servizi e, in particolare, i settori di attività economica più interessati da questo fenomeno sono le Industrie manifatturiere (circa 300 casi l’anno) e prevalentemente la Fabbricazione di macchinari e apparecchiature N.C.A. (100 casi l’anno), le Costruzioni (circa 220 casi l’anno) e i Trasporti e magazzinaggio (circa 140 casi l’anno).
Tra le aziende che denunciano eventi infortunistici avvenuti all’estero ci sono grosse
multinazionali che hanno molteplici localizzazioni sul territorio europeo ed extraeuropeo o che, per le loro grandi dimensioni e la loro specializzazione aprono cantieri sia nel settore costruzioni – edili, genio civile, ferroviari – che industriale. Non mancano le aziende di trasporti e le squadre di calcio impegnate in partite all’estero, così come le associazioni umanitarie.
Le professioni più presenti tra i lavoratori che subiscono un infortunio in territorio estero
sono i conduttori di veicoli a motore e a trazione animale, 13% dei casi denunciati, i meccanici artigianali, montatori, riparatori e manutentori di macchine fisse e mobili (esclusi gli addetti alle linee di montaggio industriale), 10% dei casi, i tecnici in campo ingegneristico (5%), gli artigiani e operai specializzati addetti alle costruzioni e al mantenimento di strutture edili (5%) e i fonditori, saldatori, lattonieri, calderai, montatori di carpenteria metallica e professioni assimilate col 5% dei casi denunciati.
Circa il 90% delle denunce riguarda gli uomini; le età più colpite vanno dai 35 ai 60 anni (65,6% dei casi) e particolarmente dai 45 ai 54 anni.
Le denunce di casi mortali sono mediamente 15 l’anno, 11 nel 2023 contro le 17 del 2022, il 94,4% delle quali in occasione di lavoro. In media nell’ultimo quinquennio il 63,2% delle denunce è stato riconosciuto positivamente dall’Inail. Nel 2023 sono stati riconosciuti 626 infortuni su 951 denunce (pari al 65,8%), quota di riconoscimento del tutto in linea con quella degli infortuni in complesso che nel 2023 – al netto degli studenti – è stata del 66,1% (343.317 positivi su 519.432 denunce). Per quanto riguarda i casi mortali per il 2023 ne sono stati riconosciuti 4 su 11 e 3 su 17 nel 2022.