Le denunce di infortunio in occasione di lavoro (senza quelli degli studenti) presentate all’Inail nei primi quattro mesi del 2025 sono state 130.545, in diminuzione dell’1,7% rispetto alle 132.772 dello stesso periodo del 2024, dell’1,2% rispetto al 2023, del 36,8% rispetto al 2022, dell’8,5% sul 2021, del 4,2% sul 2020 e del 10,5% sul 2019.
Tenuto conto dei dati sul mercato del lavoro rilevati mensilmente dall’Istat nei vari anni, INAIL evidenzia un’incidenza infortunistica che passa dalle 630 denunce di infortunio in occasione di lavoro ogni 100mila occupati Istat di aprile 2019 alle 539 del 2025, con un calo del 14,4%. Rispetto ad aprile 2024 la riduzione è del 2,8% (da 555 a 539).
L’incidenza delle denunce di infortunio in occasione di lavoro sul totale delle denunce presentate (al netto degli studenti) è passata dall’83,2% del 2019 all’82,6% del 2025. Ad aprile di quest’anno il numero delle denunce di infortuni sul lavoro ha segnato un -1,5% nella gestione Industria e servizi (dai 117.957 casi del 2024 ai 116.140 del 2025), un -5,3% in Agricoltura (da 7.757 a 7.343) e un +0,1% nel Conto Stato (da 7.058 a 7.062).
Tra i settori con più infortuni avvenuti in occasione di lavoro la Sanità e assistenza sociale (+1,2%), mentre calano gli infortuni nel Noleggio e servizi di supporto alle imprese (-6,0%), nel comparto manifatturiero (-5,9%), Trasporto e magazzinaggio (-3,0%) e Costruzioni (-1,1%).
Nel Nord-Ovest (-6,2%) e al Sud (-1,6%) calano le denunce, mentre aumentano nelle Isole (+0,9%), al Centro (+0,8%) e nel Nord-Est (+0,3%). Tra le regioni con i maggiori decrementi percentuali si segnalano la Liguria (-8,5%), la Campania (-6,3%), il Piemonte (-6,1%), la Lombardia (-5,9%) e la Toscana (-5,0%), mentre per gli incrementi la provincia autonoma di Bolzano (+11,5%), il Lazio (+10,6%), l’Abruzzo e la Sardegna (+3,0% entrambe) e la Calabria (+2,9%).
La diminuzione delle denunce di infortunio che emerge dal confronto tra il 2024 e il 2025 è legata solo alla componente maschile, che registra un -3,1% (da 90.286 a 87.513 casi) contro un +1,3% di quella femminile (da 42.486 a 43.032). In flessione le denunce dei lavoratori italiani (-2,6%) al contrario di quelle degli stranieri (+1,4%). L’analisi per classi di età mostra aumenti tra gli under 15 (+28,4%) e per gli over 59 anni (+6,6%). Si registra, per contro, un calo nella fascia che va dai 15 ai 59 anni (-3,0%).
I decessi sul lavoro invece sono stati 207, tre in più rispetto ai 204 registrati nel 2024 e nel 2019, due in più rispetto al 2023, 16 in più rispetto al 2022, 51 in meno sul 2021 e 11 in meno sul 2020. L’aumento ha riguardato solo la gestione Industria e servizi, che passa da 176 a 183 denunce mortali, mentre l’Agricoltura scende da 24 a 23 e il conto Stato da quattro a uno. Dall’analisi territoriale emergono incrementi nel Nord-Ovest (da 52 a 56 denunce), al Sud (da 46 a 51), al Centro (da 36 a 40) e nelle Isole (da 16 a 18), e un calo nel Nord-Est (da 54 a 42). Tra le regioni con i maggiori aumenti si segnalano Veneto (+10), Sicilia (+6), Basilicata e Abruzzo (+5 entrambe), mentre per i cali più evidenti Emilia Romagna (-18), Sardegna (-4) e Puglia (-3).
L’incremento rilevato nel confronto dei quadrimestri gennaio-aprile 2024 e 2025 è legato solo alla componente maschile, le cui denunce mortali in occasione di lavoro sono passate da 193 a 196, mentre quella femminile conferma gli 11 casi in entrambi i periodi. Aumentano solo le denunce per i lavoratori italiani (da 156 a 168), mentre scendono quelle degli stranieri (da 48 a 39). L’analisi per classi di età evidenzia incrementi delle denunce tra i 15-19enni (da 0 a 2), tra i 25-34enni (da 12 a 18), tra i 45-49enni (da 23 a 24) e tra i 55-59enni (da 48 a 58). Riduzioni tra i 35-44enni (da 26 a 25), tra i 50-54enni (da 41 a 37) e tra gli over 59 (da 47 a 36).
INFORTUNI IN ITINERE IN CALO, AUMENTANO I DECESSI
Gli infortuni in itinere sono stati nel periodo 27.440, in calo dell’1,9% rispetto ai 27.970 del 2024 e del 6,9% sul 2019, in aumento del 42,5% sul 2020, del 46,9% sul 2021, del 16,8% sul 2022 e del 7,7% sul 2023. L’incidenza di tale tipologia di denunce sul complesso degli infortuni (al netto degli studenti) è passata dal 16,8% del 2019 al 17,4% del 2025.
Ad aprile le denunce sono calate dell’1,7% nella gestione Industria e servizi (dai 24.496 casi del 2024 ai 24.076 del 2025), mentre sono aumentate del 9,8% in Agricoltura (da 387 a 425) e un -4,8% nel Conto Stato (da 3.087 a 2.939). L’analisi territoriale evidenzia un aumento delle denunce di infortuni in itinere al Sud (+2,1%) e nel Nord-Ovest (+0,1%) e riduzioni nelle Isole (-6,8%), nel Nord-Est (-3,9%) e al Centro (-2,9%). Tra le regioni con i maggiori incrementi dei casi si segnalano la Toscana (+135), l’Emilia Romagna (+122) e la Liguria (+110), mentre i decrementi più rilevanti si registrano in Veneto (-292), in Umbria (-144) e in Piemonte (-87).
La diminuzione delle denunce di infortunio in itinere che emerge dal confronto tra il 2024 e il 2025 è legata sia alla componente maschile, che registra un -2,5% (da 13.949 a 13.601 casi) sia a quella femminile (-1,3%, da 14.021 a 13.839). Diminuiscono le denunce dei lavoratori italiani (-2,3%) e quelle degli stranieri (-0,4%). L’analisi per classi di età mostra aumenti tra i 20-24enni (+0,2%) e tra i 60-69enni (+6,7%), e decrementi tra i 25-59enni (-3,1%) e tra 15-19enni (-1,8%).
Le denunce di infortuni in itinere con esito mortale sono state 79, 18 in più rispetto alle 61 registrate nel 2024 (+29,5%), ma 20 in meno rispetto alle 99 del 2019 (-20,2%). L’incidenza di tale tipologia di denunce sul complesso degli infortuni mortali (al netto degli studenti) è passata dal 32,7% del 2019 al 27,6% del 2025 (è stata del 23,0% nel 2024).
L’incremento ha riguardato la gestione Industria e servizi, che passa da 55 a 73 denunce mortali e l’Agricoltura (da 4 a 6), mentre il conto Stato passa da due a nessun decesso. Dall’analisi territoriale emergono incrementi nel Nord-Est (da 13 a 20 denunce), al Centro (da 7 a 16) e al Sud (da 10 a 16). In calo il Nord-Ovest (da 26 a 22) e parità nelle Isole (5 in entrambi i periodi).
L’incremento rilevato nel confronto tra il 2024 e il 2025 è legato sia alla componente maschile, le cui denunce mortali in itinere sono passate da 54 a 64, sia a quella femminile (da 7 a 15). Aumentano le denunce dei lavoratori italiani (da 47 a 60) e degli stranieri (da 14 a 19).
GLI INFORTUNI DEGLI STUDENTI IN AUMENTO
Le denunce di infortunio degli studenti di ogni ordine e grado sono state 34.268, in aumento del 3,1% rispetto alle 33.237 del 2024. Delle oltre 34mila denunce di infortunio, 770 hanno riguardato studenti coinvolti nei percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento (PCTO), in riduzione del 13% rispetto al 2024.
Dal settembre 2023 è in vigore l’estensione della tutela Inail agli studenti di scuole pubbliche e private di ogni ordine e grado, prevista dal decreto-legge n. 48 del 4 maggio 2023 e confermata anche per l’anno scolastico 2024-2025. L’incidenza degli infortuni occorsi a studenti rappresenta il 17,8% del totale delle denunce registrate nel 2025. Il 43% interessa le studentesse (+3,5% l’incremento tra il 2024 e il 2025), il 57% gli studenti (+2,8%). Tre infortuni su quattro riguardano studenti under 15 anni, un quarto quelli dai 15 anni in poi.
La Lombardia è la regione che presenta più denunce (23% del totale nazionale; +4,1% sul 2024), seguita da Veneto (13%; +12,1%), Emilia Romagna (11%; -1,6%) e Piemonte (11%; +8,3%). Il 95% delle denunce riguarda gli studenti delle scuole statali, il restante 5% gli studenti delle scuole non statali e private.
Cinque le denunce di infortunio con esito mortale degli studenti di ogni ordine e grado presentate all’Inail entro il mese di aprile 2025, erano state tre nel 2024.
MALATTIE PROFESSIONALI IN CRESCITA DEL 9,4%
Le denunce di malattia professionale protocollate dall’Inail nel primo quadrimestre 2025 sono state 33.136, 2.837 in più rispetto allo stesso periodo del 2024 (+9,4%). L’aumento è del 38,8% sul 2023, del 71,8% sul 2022, del 77,9% sul 2021, del 124,4% sul 2020 e del 56,1% sul 2019.
I dati rilevati ad aprile di ciascun anno mostrano incrementi delle patologie denunciate nelle gestioni Industria e servizi (+8,9%, da 25.047 a 27.285 casi) e Agricoltura (+12,0%, da 5.011 a 5.610), e parità nel conto Stato (241 in entrambi i periodi). L’aumento interessa il Sud (+22,4%), il Nord-Ovest (+15,2%), il Centro (+5,5%) e il Nord-Est (+3,7%). In calo le Isole (-6,8%).
In ottica di genere si rilevano 2.066 denunce di malattia professionale in più per i lavoratori, da 22.549 a 24.615 (+9,2%), e 771 in più per le lavoratrici, da 7.750 a 8.521 (+9,9%). L’aumento ha interessato sia le denunce dei lavoratori italiani, passate da 27.741 a 30.138 (+8,6%), sia quelle degli stranieri, da 2.558 a 2.998 (+17,2%).
Le patologie del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo, quelle del sistema nervoso e dell’orecchio continuano a rappresentare, anche nel primo quadrimestre del 2025, le prime tre tipologie di malattie professionali denunciate, seguite dai tumori e dalle patologie del sistema respiratorio.