Dalla Nota mensile sulle aspettative dei consumatori italiani (curata da ANIA e dal Dipartimento di Scienze Economiche e Statistiche dell’Università degli Studi di Napoli Federico II), che si basa sui dati dell’indagine trimestrale “Italian Survey on Consumer Expectations” (ISCE) emerge una maggiore sfiducia da parte dei consumatori italiani nella capacità di crescita e di generare impiego del nostro Paese, con aspettative più pessimiste rispetto a quanto rilevato dai principali istituti di previsione. Calano, inoltre, le aspettative sui consumi attesi per i prossimi dodici mesi e tornano a pesare, tra le voci di spesa, i costi per l’energia, interessati da un nuovo ciclo di crescita. Parallelamente, i consumatori si attendono di poter investire a tassi di rendimento ancora relativamente elevati ma in progressiva diminuzione rispetto ai trimestri precedenti.
Nel dettaglio gli italiani si aspettano nel 2025 una contrazione del PIL dell’1,2%, valore significativamente inferiore rispetto alle proiezioni ufficiali, che prevedono una crescita dello 0,6% per l’economia italiana.
L’inflazione attesa dagli intervistati della ISCE nei prossimi 12 mesi è dell’1,3%, dato stabile rispetto alla rilevazione di ottobre scorso e sensibilmente inferiore alle proiezioni ufficiali del DFP (+2,1%).
Il tasso di disoccupazione atteso è pari all’8,6%. Seppur in diminuzione rispetto alle
aspettative di ottobre 2024 e dei precedenti trimestri, il valore rimane orientato su
posizioni più pessimiste rispetto ai dati ufficiali. Secondo le stime del DFP la disoccupazione in Italia nel corso del prossimo anno si assesterà su valori minori, intorno al 6,1%.
Il tasso di interesse atteso dagli italiani sui mutui continua a diminuire: a gennaio 2025 i consumatori italiani si aspettavano, in media, di poter chiedere un prestito pagando un tasso del +4,4% (era 4,6% a ottobre 2024 e 5,4% lo stesso mese dell’anno precedente). La riduzione di questo valore è coerente con la politica espansiva adottata dalla Banca Centrale Europea, che si ripercuote sulle condizioni di accesso al credito rendendole più agevoli.
Le aspettative di crescita sul prezzo degli immobili sono, infine, tornate a crescere. A gennaio 2025 i consumatori italiani si aspettavano una crescita media nazionale pari a +0,3%. A trainare il rialzo sono le aspettative di crescita dei cittadini residenti in Trentino-Alto Adige (+0,7%) e Lombardia (+0,4%).
Per quanto riguarda le variabili microeconomiche i cittadini italiani si aspettano una contrazione del reddito nei 12 mesi successivi alla data della rilevazione pari allo 0,8%, in lieve aumento rispetto ai 12 mesi precedenti (in cui le aspettative erano pari al -0,9%).
Permane dunque il clima di incertezza sulle prospettive reddituali, evidenziando uno scenario economico instabile che potrebbe influenzare le scelte di consumo e risparmio delle famiglie italiane nei prossimi mesi.
I consumi attesi per il 2025, pur rimanendo su valori positivi (+0,6%) sono, invece, in leggera diminuzione rispetto al valore ottenuto dalla rilevazione dello scorso ottobre 2024 (+0,7%). Un calo che potrebbe riflettere una maggiore cautela delle famiglie, anche a fronte di aspettative di rialzo sui costi legati alla spesa sanitaria e, soprattutto, quella energetica. Negli ultimi sei mesi le aspettative sui tassi di variazione della spesa energetica sono quasi raddoppiate (passando dal +1,0% ad aprile 2024 al +1,8% a gennaio 2025).
I consumatori italiani si attendono infine di poter investire i propri risparmi ad un tasso di interesse pari al +2,9%. Il valore è in diminuzione rispetto alle rilevazioni precedenti, ma è comunque maggiore rispetto alle attese sull’inflazione nello stesso arco temporale (+1,3%).