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- Italiani più sensibili alla protezione del benessere familiare e della salute
Sondaggio EY-Swg: offerta e consulenza non adeguati ai bisogni assicurativi
Tra le principali preoccupazioni degli italiani per il futuro c’è l’invalidità (55%) e la stabilità lavorativa per i giovani (36%) e gravare sui loro cari per gli over 55 (52%). È quanto emerge dall’indagine «Bancassicurazione: la prospettiva dei clienti», realizzata da EY, in collaborazione con Swg presentata il 4 dicembre a Milano. «Il tema della salute è oggi centrale per molteplici ragioni legate all’evoluzione demografica, economica e sociale –
spiega Virginia Borla, ad e dg Intesa Sanpaolo Assicurazioni interventuta all’evento di EY. Le polizze sono percepite dagli italiani principalmente come strumenti di protezione dai rischi (45%) e di investimento per il futuro (29%), con solo il 10% degli intervistati che le percepisce
negativamente. Esiste però una forte differenziazione tra chi ha sottoscritto esclusivamente prodotti vita e i clienti del comparto danni, con questi ultimi che spesso si limitano a vedere il prodotto assicurativo come un obbligo o una necessità (24% contro il 14% del totale).
Con l’imminente obbligo per le imprese italiane di assicurarsi contro i rischi da catastrofi naturali, il settore assicurativo si trova di fronte a una sfida cruciale: coniugare l’opportunità di sviluppare il business su un segmento storicamente sotto assicurato con la necessità di
mantenere il giusto equilibrio tecnico. Il Gruppo Helvetia Italia ha avviato una collaborazione strategica con CRIF, leader nell’analisi e integrazione di dati per il settore assicurativo, con l’obiettivo di affinare la costruzione delle tariffe CAT NAT. Abbiamo intervistato Massimo
Fedeli, Direttore Danni del Gruppo Helvetia Italia
L a Legge Gelli-Bianco (Legge 24/2017) ha segnato un’importante svolta nel quadro normativo della responsabilità sanitaria in Italia, con l’obiettivo di migliorare la sicurezza delle cure e semplificare il processo risarcitorio per i pazienti danneggiati. Uno degli elementi più innovativi è l’introduzione dell’azione diretta del danneggiato contro
l’assicuratore, sancita dall’articolo 12 della legge. Questa disposizione consente ai pazienti di agire direttamente contro la compagnia assicurativa delle strutture sanitarie o dei professionisti, eliminando molti ostacoli procedurali. Tuttavia, l’effettiva operatività di tale meccanismo è stata subordinata all’emanazione del Decreto Ministeriale n. 232/2023, che
ha definito i requisiti minimi per le polizze assicurative in ambito sanitario.
L’obbligo per le imprese di sottoscrivere polizze contro i rischi catastrofali offre un’opportunità per gli intermediari assicurativi, ma richiede una pianificazione precisa per coglierne appieno il potenziale. Le recenti modifiche normative hanno introdotto aspetti cruciali da considerare per proporre prodotti che siano non solo conformi, ma anche competitivi e rilevanti per le esigenze dei clienti. Nonostante l’obiettivo iniziale fosse la piena operatività entro il 31 dicembre 2024, la complessità tecnica dell’adeguamento ha reso improbabile il rispetto di questa scadenza. Il regolamento prevede 90 giorni dalla pubblicazione del decreto ministeriale per l’adeguamento delle polizze da parte delle
compagnie, posticipando di fatto l’obbligo a una data successiva, probabilmente entro
il primo trimestre 2025. Il decreto Milleproroghe prevede uno slittamento dell’obbligo per le imprese di sottoscrivere polizze contro rischi catastrofali, come terremoti e alluvioni, dal 31 dicembre 2024 al 31 marzo 2025

Chi ha periodi di lavoro non coperti da contributi e già caduti in prescrizione (il termine è decennale) potrà richiedere all’Inps la costituzione di una rendita vitalizia, reversibile, pagando di tasca propria (onere equivalente a quello del riscatto). La novità consente di arrotondare la pensione, resuscitando periodi di lavoro definitivamente caduti in oblio. Prevista dall’art. 30 del ddl Lavoro, che ieri ha ricevuto il via libera definitivo al senato, interessa i lavoratori dipendenti e i co.co.co. in relazione ai contributi non versati per inadempimento del datore di lavoro o del committente (la relazione tecnica al ddl lavoro parla di 10mila pratiche respinte per scadenza dei termini prescrizionali, con importo medio della riserva matematica pari a 10.500 euro e per periodi di riscatto, in media, di 47 settimane).
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