P.a. e imprese obbligate a scrivere e gestire la valutazione di impatto privacy per il whistleblowing. È quanto prevede lo schema di decreto legislativo di recepimento della direttiva Ue 2019/1937 sulla segnalazione di illeciti per contrastare fenomeni corruttivi, sia nelle imprese private sia nelle pubbliche amministrazioni.
- I due terzi della ricchezza all’1% dei più ricchi
Negli ultimi due anni, l’1% della popolazione (quello più ricco) ha accumulato quasi i due terzi di tutta la nuova ricchezza creata in tutto il mondo. Lo stabilisce l’ultimo rapporto di Oxfam, pubblicato ieri in occasione dell’inizio del World Economic Forum a Davos, in Svizzera. L’analisi dice che, di fatto, nel biennio della pandemia «un miliardario ha guadagnato circa 1,7 milioni di dollari per ogni dollaro di nuova ricchezza globale guadagnata da una persona che appartiere al 90% più povero». Dal 2020 è stato creato un totale di 42 trilioni di dollari di nuova ricchezza, di cui 26 trilioni di dollari, ovvero il 63%, accumulati dall’1% più ricco degli ultra ricchi, secondo il rapporto. Mentre il restante 99% della popolazione mondiale ha raccolto solo 16 trilioni di dollari di nuova ricchezza. Diseguaglianze lampanti anche in Italia, dove la caduta dei salari reali nei primi 9 mesi dell’anno ha raggiunto i 6,6 punti percentuali.
- Un milione gli anziani parcheggiati in ospedale
Sono circa un milione gli anziani soli ricoverati in ospedale che restano almeno una settimana più del necessario in reparto perchè non hanno assistenza a casa, tenendo occupati posti letto e incidendo sui costi delle strutture. I ricoveri in medicina interna sono circa un milione e la metà dei ricoverati, quindi 500mila, è over 70 e non ha nessuno. Il 50%, secondo la stima del Fadoi (la società scientifica di medicina interna), resta almeno una settimana più del dovuto: si tratta di 250mila anziani ogni anno. Ma allargando lo sguardo all’insieme dei ricoveri (5 milioni in tutto) si può stimare che in tutti i reparti siano almeno un milione. Ogni anno si contano in totale oltre 2 milioni di giornate di degenza improprie solo nella medicina interna per la difficoltà a dimettere gli anziani che non hanno sostegno familiare o risorse per un’assistenza a casa. È questo il peso che ricade indebitamente sulla sanità pubblica a causa delle carenze del sistema di assistenza sociale, ma anche dei servizi territoriali sanitari poco attrezzati alla presa in carico di questi pazienti.