di Anna Messia

Sul tavolo, almeno per ora, non sembrano esserci offerte concrete di investitori pronti a rilevare Eurovita che soddisfino i venditori. Ecco perché iniziano a prendere corpo le voci che, a questo punto, possa essere l’azionista attuale, il fondo inglese Cinven, a provvedere alla ricapitalizzazione della compagnia Vita chiesta dall’Ivass per risollevare l’indice di solvibilità. L’istituto di controllo, come noto, ha chiesto uno sforzo finanziario di oltre 200 milioni per rimettere in carreggiata la compagnia e l’Ivass come termine aveva fissato la data di fine ottobre. Scadenza che è stata quindi abbondantemente superata con il neo amministratore delegato, Giuseppe Sica, che ha preso le redini della compagnia le scorse settimane, impegnato a mettere a terra tutti gli impegni presi da Eurovita davanti l’autorità in tema di governance ma anche, per quanto possibile, a ridurre i costi passando, a quanto pare, anche per un taglio netto del personale pari oggi a circa 240 persone. L’obiettivo è ridurre i centri di costo sia probabilmente agli occhi dell’Ivass sia, eventualmente, dell’eventuale futuro acquirente della compagnia. (riproduzione riservata)
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