I consulenti finanziari si preparano a dare il loro contributo per il rilancio del Paese sostenendo l’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Dalla loro hanno la fiducia dei clienti e 750 miliardi in gestione sono pronti a spingere la raccolta di Pir (piani individuali di risparmio) e degli Eltif (i fondi di lungo termine) che investono in economia reale e possono affiancare con risorse private i maxi finanziamenti pubblici di 191 miliardi previsti dal piano europeo. Ma, per farlo, chiedono un quadro regolamentare e fiscale chiaro e stabile. Un argomento che è stato centro della terza e ultima giornata di ConsulenTia 2022, organizzata da Anasf, tenutasi in presenza, all’Auditorium Parco della Musica di Roma dal 6 all’8 aprile, che ha visto la partecipazione di oltre 2.600 persone.
L’Italia condivide con Taiwan il gradino più basso della valutazione di Morningstar sui costi a carico dei fondi. Gli investitori avranno modo di verificare a breve le spese sostenute nel 2021 nel documento sui Rendiconti costi e oneri, che ogni intermediario finanziario italiano è tenuto a inviare ai propri clienti entro il mese di aprile. Il prospetto è stato introdotto quattro anni fa dalla normativa europea Mifid II per far sì che l’industria finanziaria fosse più trasparente nella comunicazione delle commissioni dei prodotti e servizi di investimento perché in poche pagine dovrebbe fornire una fotografia chiara e dettagliata delle spese.
Segnatevi questa data sul calendario: 29 aprile. Quel giorno con le assemblee di Atlantia, controllata al 33,1% da Edizione e finita nel mirino del miliardario spagnolo Florentino Perez e dei fondi con velleità apparentemente amichevoli Gip e Brookfield, e di Assicurazioni Generali il ricco e operoso Nordest potrebbe veder rivoluzionati gli assetti di due cardini finanziari che hanno avuto origine negli ex possedimenti dell’impero asburgico e ancora prima della Serenissima repubblica.
Dal 1° gennaio, in attuazione di una direttiva Ue (n. 2019/771), alcune novità in tema di garanzia di conformità dei prodotti irrompono nel codice del consumo. La direttiva è di piena armonizzazione e pertanto è volta a garantire una protezione uniforme nel mercato unico. Molteplici gli obiettivi: accrescere la fiducia dei consumatori sull’esistenza di un medesimo elevato livello di tutela e così incentivare le vendite transfrontaliere, anche online, e l’espansione commerciale delle pmi.
Nell’attuale scenario di mercato è l’incertezza a farla da padrona, ma per gli investitori a Piazza Affari una sicurezza resta: in primavera si apre la stagione dei dividendi. E quest’anno, dopo un difficile 2020, gli azionisti si preparano a uno stacco di cedole nuovamente generoso. Secondo i dati elaborati dall’ufficio studi di Equita per MF-Milano Finanza il totale dei dividendi deliberati in base ai bilanci del 2021 ammonta a quasi 26 miliardi di euro, più del 50% in più rispetto ai 17,1 miliardi dello scorso anno, quando tutti i titoli bancari e molte assicurazioni non hanno potuto remunerare gli azionisti a causa del blocco imposto dalle autorità di regolazione.
Per il quinto anno Allianz è official insurance partner dell’Abb Fia Formula E World Championship, occasione in cui il gruppo presenterà al mercato italiano Allianz Lithium, la prima polizza assicurativa dedicata ai possessori di auto elettriche. L’impegno con la Formula E, spiega una nota, è in linea con l’ambizione del gruppo di posizionarsi come partner di riferimento per soluzioni innovative nel settore della mobilità elettrica. Sarà una soluzione assicurativa competitiva per il segmento delle auto elettriche, nel rispetto delle peculiarità che caratterizzano queste motorizzazioni.
Allianz scommette sulla sostenibilità in occasione della tappa italiana del campionato di Formula E scaldando i motori per l’imminente lancio della prima polizza assicurativa dedicata unicamente a chi possiede auto elettriche.
“Casi di salmonella” E Ferrero in Belgio ferma la fabbrica Kinder
Potrebbe essere una Pasqua amara per Ferrero, il colosso piemontese dell’industria dolciaria costretto a ritirare dal mercato una serie di prodotti a causa dell’allarme salmonella. Nonostante l’azienda di Alba chiarisca che non c’è alcun rischio per le uova di Pasqua — i Kinder GranSorpresa in ogni formato e caratterizzazione — i casi di contagio riscontrati in Europa tra chi aveva mangiato cioccolato rischiano di condizionare i consumatori e compromettere le vendite in uno dei periodi più importanti dell’anno. Dopo i ritiri già disposti nei giorni scorsi — gli ovetti in Inghilterra e Irlanda prima, e alcuni lotti dei bonbon Kinder Schoko-Bons in Italia dopo — ieri Ferrero ha deciso di richiamare dagli scaffali italiani una serie di prodotti usciti dallo stabilimento belga e quindi considerati potenzialmente contaminati. Si tratta dei Kinder Sorpresa T6 “Pulcini”, Maxi 100g “Puffi” e “Miraculous”, e i Kinder Schoko-Bons. «La sicurezza alimentare, la qualità e l’attenzione verso i consumatori restano da sempre al centro dei nostri valori», chiarisce Ferrero che ha anche annunciato lo stop alla produzione nella sede belga. Lo stabilimento «riaprirà una volta che verrà certificato dalle autorità», si legge in una nota, in cui si precisa che «solo i prodotti Kinder realizzati ad Arlon, in Belgio, sono interessati da questo richiamo ».
Generali, Galateri ai soci: «Venite in assemblea»
«Il messaggio che diamo agli azionisti è: venite in assemblea». In attesa del voto per il rinnovo del consiglio delle Generali del 29 aprile, Gabriele Galateri, presidente uscente della compagnia, ha lanciato un appello. Lo ha fatto in occasione dell’inaugurazione del restauro delle Procuratie Vecchie a Venezia. È stato un richiamo al mercato. Agli investitori istituzionali, in grado di spostare gli equilibri, e alle grandi famiglie. Ma anche al retail che vale il 25% di Generali e che ha visto il titolo in Borsa crescere del 23% nell’ultimo mese. Come in ogni battaglia si susseguono le dichiarazioni di chi gioca la partita per la conquista del board Generali: la «lista del cda», appoggiata dal primo socio del Leone, Mediobanca con il 17,2% dei voti (di cui il 4,4% come prestito titoli), sostenuta da De Agostini, titolare dell’1,4%, e quella presentata da Francesco Gaetano Caltagirone, supportata da Leonardo Del Vecchio, che insieme hanno il 18%-20%.
Paga il datore se le misure protettive non sono rispettate
Il procedimento amministrativo previsto nell’ambito dell’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro al fine di determinare la liquidazione della rendita Inail è autonomo e distinto rispetto all’accertamento del danno civilistico, di fonte contrattuale, subìto per la violazione degli obblighi di prevenzione e sicurezza da parte del datore di lavoro. È, quello riportato, uno degli interessanti chiarimenti forniti dall’ordinanza 11227/2022 della Cassazione, depositata il 6 aprile scorso, con la quale è stato respinto il ricorso di un imprenditore nei confronti della sentenza della Corte d’appello di Roma che lo aveva condannato a pagare una somma elevata per l’infortunio occorso a un suo dipendente, risarcito a titolo di danno biologico, comprensiva di danno morale e previa personalizzazione del danno.
«Trasformare risparmi in investimenti»
«In Italia i soldi ci sono, non pensiamo di tassare con addizionali ulteriori il risparmio messo da parte sui conti. Chiediamo invece incentivi perché il risparmio che venga investito». Il presidente dell’Abi, Antonio Pautelli mette le mani avanti per prevenire tentazioni politiche di introdurre una patrimoniale al di fine di reperire risorse per fronteggiare la crisi, come nei giorni scorsi aveva chiesto il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini. E approfitta del contesto che ospita l’intervento, il XXV congresso dell’Acri, per chiedere invece solide politiche del governo a supporto dell’economia e per spingere gli oltre 2 mila miliardi presenti sui conti correnti italiani (1800 miliardi dei conti bancari, più circa 350 miliardi di quelli postali, ha precisato) verso investimenti nell’economia reale. «Servono politiche industriali e non solo sussidi – ha osservato -. I fondi del Pnrr da soli non bastano. È il momento per porre in essere incentivi concreti per trasformare risparmi italiani in investimenti.
Generali, scatta la corsa ai voti Galateri ai soci: venite in assise
Il presidente delle Generali, Gabriele Galateri di Genola chiama i soci a raccolta in vista dell’assemblea del prossimo 29 aprile. L’appello, lanciato ieri a margine dell’inaugurazione delle Procuratie Vecchie a Venezia, punta a serrare le fila in vista dello scontro tra la lista del cda e i candidati presentati da Francesco Gaetano Caltagirone per il rinnovo del board. Un perenne duello a distanza che ieri ha registrato altre stoccate. Il numero uno voluto da Caltagirone, Claudio Costamagna, nei giorni scorsi a Bloomberg TV ha parlato del piano alternativo supportato dall’imprenditore romano. E nel farlo, l’ex banchiere di Goldman Sachs, ha sottolineato di aver ricevuto l’apprezzamento di un numero «sostanzioso» di azionisti al punto che, ha aggiunto Costamagna, «pensiamo davvero di poter vincere». Parole che hanno spinto l’attuale ceo del Leone, Philippe Donnet a dichiarare, sempre a Bloomberg TV, che «il mercato e gli investitori» incontrati «nelle ultime settimane, comprendono appieno» le linee strategiche presentate dalla compagnia il 15 dicembre scorso.
Polizze assicurative Crescono le offerte per il terzo settore
Con il Registro unico Nazionale del Terzo Settore, attivo dal 21 novembre 2021, la riforma introdotta dal Codice del Terzo Settore (2017-2018) è entrata definitivamente in vigore e coinvolge in prima persona anche il settore assicurativo. La legge (art.18 del Codice) già prevede in capo agli enti del Terzo settore che si avvalgono di volontari, l’obbligo di assicurarli contro gli infortuni e le malattie connessi allo svolgimento dell’attività di volontariato, nonché per la responsabilità civile verso i terzi. «La copertura assicurativa – sottolinea la legge – è elemento essenziale delle convenzioni tra gli enti del Terzo settore e le amministrazioni pubbliche, e i relativi oneri sono a carico dell’amministrazione pubblica con la quale viene stipulata la convenzione». Tenendo conto di quanto ha stabilito la legge il settore assicurativo ha sviluppato un’offerta di prodotti di coperture ad hoc. Nello stesso tempo si sta sviluppando anche un crescente interesse da parte degli intermediari (agenti e broker) con la relativa necessità di aggiornamento professionale finalizzato a fornire consulenza specifica e su misura: un’associazione sportiva ha esigenze ben diverse rispetto a un ente che opera con gli anziani.
Polizze. L’analisi dell’Eiopa mostra costi in salita: l’Italia si salva, per ora, sulle ibride
Costi delle polizze di investimento in aumento in Europa. Sopportabili con performance positive come quelle del 2019 e del 2020 grazie al buon andamento dei mercati. Ma sul futuro c’è più di un punto di domanda. La fotografia emerge dal report Eiopa «Costs and past performance 2022» pubblicato sul sito dell’Authority il 5 aprile. Lo studio è stato realizzato con le informazioni ricevute su più di 760 prodotti di investimento assicurativi (Ibip), commercializzati da 160 imprese di assicurazioni in 26 Paesi che rappresentano il 60% del totale dei premi lordi pagati dagli assicurati dello Spazio economico europeo (79% per quanto riguarda il campione italiano).
Polizze unit Il passaggio in più che non serve
Il gioco della trasparenza. Meglio un fondo, un Etf o una polizza? Fra le lettere giunte in redazione questa settimana c’è quella di Dante C. che chiede lumi sulla sua polizza unit linked: è preoccupato per i cattivi rendimenti da inizio anno e teme che il prodotto assicurativo possa essere troppo esposto sulla Russia. Invitiamo a leggere, a fianco, la risposta del consulente finanziario. Qui invece vogliamo concentrarci sul grado di trasparenza dei singoli prodotti.
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