La società di spedizioni e logistica Maersk ha avvertito che le recrudescenze di COVID-19 in molte delle più grandi città della Cina stanno avendo un effetto negativo sulle catene di approvvigionamento globale.

Un certo numero di città in Cina, tra cui Pechino, Hong Kong, Shenzhen, Shanghai e Qingdao, sono attualmente alle prese con una recrudescenza dei casi di COVID.

In risposta, il paese ha messo in atto severi controlli alle frontiere, test approfonditi e lockdown, utilizzando anche misure per garantire operazioni stabili per le imprese.

In particolare, Shanghai – che è il più grande porto della Cina – è stata costretta a chiudere scuole e parchi, anche se la città ha escluso di imporre un’ampia chiusura per ora.

Mentre le cifre di COVID rimangono ancora basse rispetto a molti altri paesi, Maersk nota che la Cina sta aumentando i suoi sforzi per mitigare la situazione attuale dopo più di 7.000 casi registrati nelle prime due settimane di marzo.

A Hong Kong, le catene di approvvigionamento sono già sotto pressione, con una riduzione della capacità dei camionisti a causa dei test Covid positivi. Gli spedizionieri stimano un taglio di almeno il 70% della capacità di trasporto, che a sua volta sta avendo un effetto domino sul resto della catena di approvvigionamento.

Anche il trasporto aereo è colpito a Hong Kong a causa del lungo processo transfrontaliero, il che significa che il carico è in ritardo nel raggiungere il componente successivo della loro catena di approvvigionamento, il trasporto aereo.

Maersk prevede anche un aumento dei tempi di attesa delle navi nei porti Yantian e Chiwan a Shenzhen, mentre le fabbriche hanno chiuso a Dongguan, un centro di produzione chiave nella provincia meridionale di Guangdong.

Inoltre, gli impianti di produzione sono stati colpiti a Changchun, un’importante base industriale con una particolare attenzione al settore automobilistico.