Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

Venerdì 5 novembre Banco Bpm sarà il primo istituto italiano a presentare un piano industriale post pandemia. Una scadenza importante non solo per il gruppo di piazza Meda, ma anche per il mercato che seguirà con interesse la presentazione del ceo Giuseppe Castagna. Rispetto alla strategia presentata nel marzo del 2020, solo pochi giorni prima del lockdown nazionale, le conferme saranno diverse ma le sorprese non dovrebbero mancare. Secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, uno degli aspetti finiti sotto la lente del board è stata infatti la necessità di spingere la gestione caratteristica diversificando le fonti di ricavo e attenuando la dipendenza dal margine d’interesse. Per conseguire questi obiettivi il Banco potrebbe spingere sulla bancassurance.
La trama ricorda quella della serie Netflix a cui tutto è ispirato: persone finanziariamente al collasso e col vizio delle scommesse vengono convinte a partecipare a una serie di giochi per bambini con la promessa di un montepremi miliardario, per poi scoprire che in palio, più che il denaro, c’è la propria vita. Una metafora che ben racconta la truffa da oltre 3,4 milioni di dollari che ha colpito i circa 40 mila cripto-investitori che hanno scommesso (in tutti i sensi) su Squid, token basato sulla serie tv Squid Game, fenomeno pop delle ultime settimane. La vicenda si intreccia in uno stretto legame tra trading, media e criptovalute, proprio nel giorno in cui un’altra celebre divisa virtuale, Ethereum, ha abbattuto il suo massimo storico superando i 4.500 dollari.

Per il 2022, la legge di bilancio stanzia 50 milioni di euro per introdurre in via sperimentale il fondo di mutualizzazione su scala nazionale per coprire i danni causati da eventi catastrofici, come gelate, siccità e alluvioni. La misura è stata inserita sul filo di lana nel disegno di legge, nel corso dell’ultima riunione del Consiglio dei ministri che ha licenziato il testo; il ddl in entrata, va detto, era piuttosto povero di interventi in campo agricolo.

- Auto, effetto microchip. A ottobre crollo del 35%
Prosegue la forte contrazione del mercato dell’auto. In Italia a ottobre sono state immatricolate – secondo i dati del ministero dei Trasporti – 101.015 auto, il 35,7% in meno dello stesso mese del 2020. Nei dieci mesi le immatricolazioni sono 1.266.629, il 12,7% in più dell’analogo periodo 2020. Il gruppo Stellantis ha venduto a ottobre 35.664 vetture, il 41,7% in meno dello stesso mese del 2020, con una quota di mercato scesa al 35,3%. La pesantissima contrazione del mercato italiano dell’auto «è dovuta soprattutto alla crisi nelle forniture di microchip», una situazione che «non è destinata a risolversi a breve» sottolinea il Centro Studi Promotor. «Se nei prossimi due mesi si determinasse un calo analogo a quello di ottobre, il mercato italiano chiuderebbe il 2021 con 1.432.000 immatricolazioni, il 25,3% in meno del 2019». Dall’ultima indagine Promotor emerge che a fine ottobre ben il 99% dei concessionari dichiara giacenze di auto nuove insufficienti a soddisfare la domanda.

- Le banche future più polizze e meno prestiti
Sempre più utili da commissioni per le banche italiane nel triennio, da gestione dei risparmi o vendita di polizze. E meno credito, dato il livello infimo dei tassi e il crescente impatto delle nuove regole Bce “a calendario”. È quanto s’intravede nelle strategie pluriennali, dal 2019 nel cassetto ma che ora tornano sull’onda della ripresa post pandemia. Da venerdì e per tre mesi i primi quattro gruppi del Paese, padroni di metà del mercato, daranno i piani d’impresa: Banco Bpm inizia venerdì 5, Unicredit il 9 dicembre, Intesa Sanpaolo e Bper a febbraio. Il credito, che già per Intesa Sanpaolo e Banco Bpm non è più il cardine dei profitti, sarà ancor più residuale, dato che i tassi d’interesse zero – e la Bce dice che non li alzerà nel triennio – piallano i margini. Banco Bpm studia un modello più integrato, per inglobare sempre più proventi dalle polizze vendute

- Pensioni, Ape e Fondo Pmi già nel mirino delle Camere
Al Senato il confronto parlamentare sulla manovra comincerà soltanto nella seconda metà di novembre, dopo il tradizionale ciclo di audizioni. D’altra parte il testo non è ancora arrivato a Palazzo Madama. Ma le forze politiche stanno già studiando i possibili pacchetti di emendamenti su cui spingere. Anche se la dote di partenza per le modifiche appare risicata: non più di 500 milioni. Uno dei capitoli su cui si concentrano le attenzioni dei gruppi parlamentari è quello delle pensioni. La partita dei correttivi alla manovra si incrocerà, tra l’altro, con quella del tavolo promesso da Mario Draghi ai sindacati per studiare un intervento organico, comunque nel solco del sistema contributivo, che possa scattare dal 2023. Per il prossimo anno la strada è già tracciata: Quota 102, con proroga di Opzione donna (che, dopo il ripensamento del governo, resta utilizzabile con 35 anni di contributi e 58 anni d’età, 59 per le lavoratrici autonome, senza far salire la soglia anagrafica a 60 anni) e dell’Ape sociale in versione estesa ad altre 8 categorie di lavori gravosi.
- Superbonus, sconti a quota 10,7 miliardi
È una corsa da record agli investimenti dei privati quella del Superbonus del 110% per i lavori di riqualificazione energetica e di messa in sicurezza antisismica degli edifici. Dai primi giorni di ottobre 2020, giorni in cui la macchina del 110% è diventata operativa con l’arrivo dei decreti sulle asseverazioni e le specifiche tecniche per le comunicazioni all’Enea e all’amministrazione finanziaria, fino al 31 ottobre scorso gli investimenti per condomini, edifici unifamiliari e unità immobiliari cosiddette “funzionalmente indipendenti” ammessi alla super detrazione sono stati superiori a 9,7 miliardi di euro. Il 69,1% di questi investimenti, pari più di 6,7 miliardi, si riferiscono a lavori di riqualificazione energetica e interventi antisismici conclusi alla data del 31 ottobre scorso.
- Auto, nuova gelata sulle immatricolazioni: «Dopo il -30% di settembre, ottobre è a -36%»
Un mese di ottobre con pochi precedenti per il mercato dell’auto in Italia, che il mese scorso ha registrato poco più di centomila immatricolazioni, il 35,7% in meno rispetto a ottobre 2020. Un record negativo che rende il recupero sull’anno del Covid ancora più debole (+12,7%) e che allarga il gap con il periodo pre-Covid (-22% sul 2019). Con una perdita globale, fa notare l’Unrae, pari a quasi 360mila vetture nei primi dieci mesi dell’anno rispetto allo stesso periodo del 2019. La contrazione pesante, con una perdita di oltre un terzo dei volumi nel mese, deriva prevalentemente dalla crisi nelle forniture di semiconduttori e dalla carenza di modelli disponibili in concessionaria. In questo contesto cambiano le previsioni sui volumi del 2021. Per il Centro Studi Promotor diretto da Gian Primo Quagliano «se nei prossimi due mesi si determinasse, come è altamente probabile, un calo analogo a quello di ottobre, il mercato italiano delle autovetture chiuderebbe il 2021 con 1,4 milioni di immatricolazioni, il 25,3% in meno sul 2019».
- Scooter e ciclomotori, l’anno record ha il primo stop: -13% in ottobre
Un primo stop, all’interno di un anno record, per l’industria della moto e del ciclomotore: a ottobre l’immatricolazione scende del 12,9% rispetto ai dati dello stesso mese del 2019 (non si prende in considerazione il 2020, anno dell’emergenza sanitaria). Ma va fatto subito un distinguo: sono gli scooter e i ciclomotori a vedere una battuta d’arresto, perché il mercato della moto continua a crescere, con un +3,8%. Le aziende continuano a denunciare il problema degli approvvigionamenti della componentistica, che ormai da quasi un anno arriva in ritardo dall’Asia all’Europa. Molte le commesse a rilento, fatto che condiziona a cascata gli acquirenti non intenzionati ad aspettare troppo un prodotto.