Il riassicuratore francese SCOR, che lo scorso giugno era uscito dalla Federazione delle compagnie di assicurazione contestando il secondo pagamento forzato al fondo di solidarietà voluto dal Ministero dell’Economia, ha deciso di rientrare nella della FFA, secondo le informazioni riportate da Les Echos e confermate da l’Argus.

Una lettera firmata dal CEO Denis Kessler è stata inviata al presidente dell’FFA all’inizio della settimana scorsa per informarlo di questo ritorno. Come rivelato nell’Argus del 17 settembre, la FFA ha infatti adottato all’unanimità nella sua assemblea generale una modifica dello statuto, richiesta dall’amministratore delegato del riassicuratore e buon conoscitore dell’istituzione in quanto egli stesso ne era presidente.

In questo caso, si tratta di una disposizione che stabilisce che non spetta alla FFA raccogliere o prelevare fondi dai suoi membri, oltre alle loro quote associative. L’amministratore delegato di SCOR aveva chiesto, invano, una modifica dello statuto all’inizio dell’estate, alla quale il presidente Florence Lustman si era rifiutato di aderire. Aveva spiegato a metà luglio, davanti all’Associazione nazionale dei giornalisti assicurativi (ANJA), che “questo non può essere deciso in 2 ore di riunione del consiglio di amministrazione”, pur riconoscendo che “la maggioranza dei membri condivide l’opinione che non debba accadere di nuovo”.

SCOR, da parte sua, aveva suggerito che un cambiamento di statuto, come garanzia per il futuro, le avrebbe permesso di rientrare nella Federazione. Munich Re ne seguirà l’esempio? Anche quest’ultima ha lasciato la FFA, in quanto la sua società madre non approva il pagamento delle donazioni, che non sono fiscalmente deducibili.

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