Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

Un paracadute per evitare il congelamento delle attività economiche. Banche e assicurazioni, in prima linea nel territorio, mettono sul piatto un primo pacchetto di iniziative di sostegno di famiglie ed economia reale. La convivenza con l’emergenza produttiva e commerciale durerà ancora nelle prossime settimane e il sistema del credito e della protezione sociale sollecita la garanzia dello stato sull’estensione del credito come nel caso di Intesa che aggiungerebbe in questo caso 5 miliardi ai 5 già stanziati. Il livello di fiducia influenzerà i comportamenti di consumi e produzione. Perciò le prime misure attuate dalle principali banche e assicurazioni possono essere decisive in questa fase. Sospensione di mutui, finanziamenti agevolati e anticipo delle commissioni per gli agenti delle principali compagnie di assicurazione. L’obiettivo è ristabilire un livello minimo di circolante e rinforzare il piano di recupero delle attività, ma La crisi di fiducia può essere sostenuta solo con garanzie dello Stato che estenderà ai nuovi crediti la sua copertura.
Risultato operativo record di 5,19 miliardi (+6,9%), utile a 2,67 miliardi (+15,7%), dividendo a 0,96 euro per azione. I conti positivi di Generali del 2019 fotografano un passato che sembra molto più lontano di soli due mesi e mezzo. La pandemia infatti costringe a rivedere i piani e a prendere misure di emergenza. Come il Fondo Straordinario Internazionale fino a 100 milioni di euro approvato dal cda della compagnia assicurativa triestina per sostenere la lotta al coronavirus.
In un’intervista a ClassCnbc (il video su milanofinanza.it) l’amministratore delegato Philippe Donnet spiega che i primi 30 milioni verranno messi subito a disposizione del Servizio Sanitario Nazionale e della Protezione Civile attraverso il coordinamento del nuovo commissario per l’emergenza Domenico Arcuri. «Ci è sembrato doveroso dimostrare il nostro sostegno concreto alla prima delle nostre comunità in questo momento di grande difficoltà per tutti», spiega Donnet. A questa iniziativa seguirà la possibilità, in alcuni casi, di ritardare il pagamento dei premi o di beneficiare di sconti, oltre che aiuti alle reti distributive. «La nuova produzione sarà ritardata e ciò potrebbe creare problemi ai nostri colleghi; lo vogliamo evitare», dice Donnet.
Giovedì 12 marzo Massimo Fuggetta, storico gestore di Piazza Affari, ha inviato una mail ai suoi clienti per ringraziare «il valente investitore che mercoledì 11 marzo ha acquistato 1.000 unità del Made in Italy Fund in Borsa Italiana. Un riconoscimento pubblico a una mossa in stile contrarian. Come nel 2008, gli investitori di tutto il mondo sono soggiogati dalla paura. Una indiscriminata pressione alle vendite non ha risparmiato le piccole imprese italiane, trascinando molte a valutazioni assai basse. «Ora come allora, gli investitori lungimiranti vanno contro la folla e colgono le migliori opportunità. Le small cap italiane hanno recuperato molto rapidamente dai minimi della crisi del 2008. Faranno lo stesso in questa crisi, forse ancora più velocemente, data la sua natura non economica», dice Fuggetta.
Il giovedì nero del Ftse Mib è partito alle ore 13:30 da quota 17.000, in concomitanza con il meeting della Bce, proseguendo fino al minimo segnato in chiusura a 14.094 punti: -16,92%, la peggior seduta della storia di piazza Affari. A guidare il ribasso le utility, le banche e il comparto oil, i primi in notevole sofferenza a causa delle forti vendite che hanno colpito i Btp, spingendo il rendimento del decennale sopra la soglia del 2% e lo spread Btp-Bund fino a sfiorare 270 centesimi a causa della delusione arrivata dal meeting della Bce. Il -10% con cui ha fatto seguito il Dow Jones ha sancito per Wall Street la giornata più pesante dopo il -22,6% del black Monday del 1987, la quarta nell’intera storia rivaleggiando con 1929, zavorrato dalla decisione di bloccare tutti voli con il continente europeo. A picco anche tutti gli altri listini, con l’eccezione di alcuni emergenti asiatici tar cui la Cina, a cui non è sfuggito l’euro contro i principali cambi. Nella serata di giovedì 12 la Federal Reserve, che già ha tagliato a sorpresa i tassi di 50 centesimi la scorsa settimana, è scesa nuovamente in campo con 1.500 miliardi di liquidità aggiuntiva a breve termine verso le banche e ora le attese sono per un nuovo maxi-taglio di 100 centesimi al costo del denaro nel meeting che si concluderà mercoledì 18 marzo, riportando così i Fed funds nella fascia 0-0,25% sperimentata nella crisi del 2008-2009.
Reinvesto Valore di Alleanza è un prodotto d’investimento assicurativo a premio unico a vita intera, con capitale collegato in parte a fondi e in parte ad una gestione separata. Il primo elemento tende a dare un minimo di frizzantezza ai rendimenti attesi, a costo di un aumento della volatilità, mentre il secondo blocco è inserito come sempre per stabilizzare le performance dell’intero pacchetto, e rendere il prodotto complessivo non troppo legato ai saliscendi dei mercati. Il premio unico, al netto dell’eventuale premio per la prestazione complementare aggiuntiva base o facoltativa, è investito per la soluzione presa in esame in questa occasione con la ripartizione 50% gestione separata Euro San Giorgio e 50% fondo interno Alleanza Obbligazionario. Alternativi a quest’ultimo sono disponibili il Fondo Alto Internazionale Obbligazionario e il Fondo Alto Bilanciato.
Fondi pensione e polizze individuali previdenza (pip) dovranno inviare le consuete comunicazioni annuali ai propri iscritti. La trasmissione è prevista entro fine marzo di ogni anno, ma in questi giorni, per l’emergenza coronavirus, la Covip, sollecitata anche dalle associazioni di categoria dei fondi pensione negoziali e preesistenti, ha fatto slittare l’invio al 31 maggio, insieme al posticipo alla stessa data del deposito delle note informative. La comunicazione annuale è un estratto conto sulla posizione previdenziale dell’aderente che fornisce anche informazioni sulle novità del fondo pensione. Il documento si compone di due parti.
Mentre l’economia globale rallenta e i mercati sono in calo in seguito all’effetto Coronavirus, l’élite mondiale dei super ricchi continua a crescere. Secondo il Knight Frank’s Wealth Report 2020, l’indagine redatta annualmente da una primaria società immobiliare britannica, il numero di persone con un patrimonio netto superiore a 30 milioni di dollari (circa 27 milioni di euro) è aumentato nel 2019 di 31 mila unità. Una crescita del 6% che porta a 513.244 il totale di High Net Worth Individual (UHNWI) che vivono sul pianeta, poco meno di 11 mila dei quali sono italiani. Il Belpaese è al settimo posto nella classifica per nazioni, in testa alla quale troviamo inevitabilmente gli Stati Uniti con 240.575 super ricchi – quasi la metà del totale, dunque – seguiti dalla Cina con 61.587, e poi, più distanziati, da Germania, Francia, Giappone e Gran Bretagna.

Allianz mette in campo in Italia 75 milioni di euro per sostenere economicamente la propria rete agenziale, visto il difficile momento che sta attraversando il paese. Il pacchetto di iniziative speciali include varie misure concordate con le rappresentanze degli agenti, che hanno accolto e approvato il supporto della compagnia assicurativa.
«In questi giorni difficili Allianz rafforza i legami con i propri agenti e per loro tramite con i propri clienti», ha dichiarato Giacomo Campora, amministratore delegato di Allianz spa. «Con 75 milioni di euro di cassa a loro disposizione, le agenzie potranno lavorare con maggiore tranquillità e servire al meglio i clienti, consentendo al tempo stesso al proprio personale di agenzia di lavorare nelle migliori condizioni possibili di protezione della propria salute, garantendo i servizi indispensabili alla clientela».

 

  • Generali, utili in crescita
Generali ha realizzato nel 2019 un utile netto di 2,7 miliardi di euro, in crescita del 15,7% rispetto all’anno precedente. L’ebit è salito del 6,9% a 5,2 miliardi. L’utile normalizzato è ammontato a 2,2 miliardi, migliorando ulteriormente a 2,4 mld escludendo l’onere di 188 milioni legato all’operazione di liability management per il riacquisto di alcuni titoli subordinati. Sul fronte Vita la compagnia triestina ha registrato una raccolta netta di 13,6 miliardi, in progresso del 19,6%, mentre nel ramo Danni i premi lordi hanno raggiunto 21,5 miliardi (+3,9%) e un combined ratio del 92,6%: un livello definito «il migliore tra i peer». L’asset management, uno dei pilastri su cui poggia la strategia di crescita, ha riportato un utile netto in aumento del 19% a 0,28 miliardi. Il Solvency ratio si è rafforzato dal 217 al 224%. Il cda proporrà una cedola unitaria di 0,96 euro, in aumento del 6,7% rispetto al 2018.

Repubblica_logo

  • Si tratta sul decretone il governo cerca l’intesa ma la Lega alza il tiro
In 48 ore la manovra di un anno. Straordinaria e antivirus: 25 miliardi per fermare l’altro contagio, quello che sta mettendo in ginocchio l’economia dell’ottava potenza economica. Finestre del Ministero dell’Economia accese tutta la notte, tecnici al lavoro per consentire tra oggi e domani al Consiglio dei ministri di varare una maxi manovra da 25 miliardi di euro, in un faldone già lievitato a 120 pagine: la legge di bilancio 2020, lavorata per tre mesi, era stata di 32 miliardi, per capire le proporzioni. Una buona parte, 15 miliardi, sarà utilizzabile subito, il resto spalmato nei prossimi mesi. In ogni caso, l’indebitamento sfonderà per la prima volta il tetto del 3% del pil (si stima il 3,3). Il Consiglio dei ministri che doveva tenersi ieri è slittato, si riunirà comunque in tempo per rinviare le scadenze fiscali del 16 marzo, lunedì, per imprese e professionisti. Ci saranno due provvedimenti, spiega il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora, «il primo si concentrerà sulla parte sanitaria, per coprire la necessità di allestire spazi nuovi, il secondo conterrà molte misure per il dopo».
  • Bombola da un quintale cade dal camion e uccide un passante
Stava passeggiando da solo verso il santuario di San Gemiliano, vicino a Sestu, quando è stato colpito in pieno da una bombola di oltre cento chili caduta da un camion che la stava trasportando. Soccorso, è stato trasportato in ambulanza in condizioni disperate all’ospedale Brotzu di Cagliari, ma per lui le cure dei medici sono state intili. La polizia locale di Sestu sta lavorando per ricostruire la dinamica esatta dell’incidente e stabilire eventuali responsabilità della ditta che trasportava bombole.
  • Generali si cambia Stop a Mediobanca C’è la lista del cda
Non sarà più Mediobanca a fare la lista dei nomi per il vertice Generali. Ieri la compagnia ha annunciato la decisione di proporre alla prossima assemblea, convocata il 27 aprile a Trieste, la modifica statutaria che assegna al consiglio uscente di presentare una lista di candidati. Un fatto storico, che dal 2022 – anno di scadenza del cda dove l’anno scorso il presidente Gabriele Galateri e l’ad Philippe Donnet sono stati confermati – allineerebbe la governance dell’assicuratore alle public company. Con la differenza che Generali finora è stabilmente nelle mani di Mediobanca (13%) e dei soci privati italiani Caltagirone e Del Vecchio, forti di un 5% a testa e che uniti ai Benetton e a De Agostini sfiorano il 30% delle quote. Proprio il superamento del 25% (la soglia Opa) di questo nocciolo duro avrebbe indotto i consulenti legali di Generali a passare dalla “lista di Mediobanca” alla “lista del cda”. Il cda di giovedì è servito anche a varare i conti 2019, chiusi con utile netto di 2,7 miliardi (+15,7%) e che consente di proporre un dividendo ai soci di 0,96 euro (+6,7%). Generali si vede in marcia con il piano strategico, e conferma gli obiettivi 2020 malgrado il coronavirus; anzi, potrebbe sfruttare la sciacquata sui mercati per accelerare la crescita esterna. Il cda Generali ha anche costituito un “Fondo straordinario internazionale” fino a 100 milioni per l’emergenza Covid-19: i primi 30 milioni vanno alla Pro tezione civile, e in seguito ci saranno altri stanziamenti per gli italiani e per le Pmi.

corsera

  • Generali, utile a 2,4 miliardi. «Per l’emergenza 100 milioni»
Il gruppo Generali mette a disposizione fino a 100 milioni per far fronte all’emergenza coronavirus. Il gruppo assicurativo guidato da Philippe Donnet ha deciso di costituire un fondo straordinario internazionale i cui interventi saranno rivolti principalmente in Italia, ma anche nel perimetro globale dove opera il gruppo. Al nostro Paese è rivolto subito un primo sostegno fino a 30 milioni per finanziare le priorità che verranno definite insieme al Sistema sanitario nazionale e alla Protezione civile attraverso il Commissario straordinario nominato dal governo. L’iniziativa è stata comunicata ieri insieme ai conti 2019: il gruppo del Leone chiude con risultato operativo record in aumento del 6,9% a 5,2 miliardi, utile normalizzato in crescita del 6,6% a 2,4 miliardi e un dividendo che sale del 6,7% a 0,96 euro. I premi crescono del 4,3% a 69,8 miliardi, di cui 15,2 a valore sociale e ambientale, l’utile dell’asset management sale del 19% a 280 milioni, il solvency ratio aumenta di 8 punti al 224%. Il Leone avvia poi una svolta storica nella governance: il consiglio avrà la facoltà di presentare una propria lista di candidati in vista dell’assemblea per il rinnovo. Contemporaneamente verrà dato più spazio alle liste di minoranza: nel board, dove i componenti potranno variare fra 13 a 17 e gli amministratori di minoranza (che aumentano da 1-3 a 4-5 secondo il numero dei partecipanti al board) potranno essere nominati dalle due liste classificate dopo la prima che abbiano ottenuto almeno il 5% dei voti. Le modifiche statutarie, deliberate dal consiglio all’unanimità, saranno proposte nell’assemblea straordinaria che, con l’ ordinaria, è stata per fine aprile.

 

  • Allianz, 75 milioni per l’emergenza
Allianz ha messo a disposizione 75 milioni di euro per sostenere la rete di agenzie. «In questo difficile momento per il Paese è stato messo in campo un pacchetto che include numerose iniziative, concordate con le rappresentanze degli agenti», ha spiegato la compagnia.

  • Generali lancia fondo da 100 milioni
Il cda di Generali ha deciso di costituire un Fondo Straordinario Internazionale fino a 100 milioni di euro per fare fronte all’emergenza Covid-19. Il Fondo, i cui interventi saranno rivolti principalmente in Italia, ma anche negli altri Paesi in cui Generali opera, prevede iniziative immediate, per rispondere velocemente alla crescente emergenza, e di medio periodo, per favorire il recupero delle economie dei paesi interessati una volta terminata la situazione di crisi. Il Fondo prevede un primo sostegno fino a 30 milioni da destinare a emergenze straordinarie in Italia, finanziando le priorità che verranno definite insieme al Servizio Sanitario Nazionale e alla Protezione Civile
  • Generali cambia la governance: il cda proporrà la lista per il board
L’emergenza Coronavirus, che pure avrà dei riflessi sui conti Generali del 2020, sebbene non in termini di minore produzione ma piuttosto, come spiegato dal vertice della compagnia, in termini di «ritardo» nella produzione, non modifica le ambizioni del gruppo assicurativo al 2021. Complice il fatto che il 2019 si è chiuso con un risultato operativo record che permette di restare confidenti sul raggiungimento di tutti i target di piano. Nel mentre, però, la compagnia compie un ulteriore rilevante passo sul fronte della governance. La società ha infatti deciso di proporre all’assemblea di bilancio che, per ora, è stata confermata al 30 aprile con l’ipotesi che questa si possa tenere anche con strumenti di collegamento da remoto, la modifica dell’articolo 28 dello statuto in materia di nomina del cda. In particolare, tra i cambiamenti previsti c’è «il riconoscimento della possibilità per il board di presentare una sua lista di candidati, da depositare almeno cinque giorni in anticipo rispetto alla scadenza fissata per gli azionisti». Un mutamento che rispecchia quanto già applicato in Mediobanca, primo azionista della compagnia, nonché promotore assieme all’altro socio forte, Francesco Gaetano Caltagirone, di questa rivoluzione significativa. Una rivoluzione che porterà sostanzialmente il board a proporre i nomi dei futuri membri del cda ma che, per forza di cose, dovrà comunque passare il vaglio dei grandi soci. In questo modo, è l’auspicio, nella composizione della lista verranno superate le logiche di “spartizione” a favore di un’unanime condivisione dei rappresentanti più adeguati da inserire in consiglio.

  • I risultati delle polizze munite di antivirus
Quando arrivano i crolli dell’azionario le polizze vita tradizionali si riconfermano nel ruolo di ottimo antidoto alla volatilità, come è già accaduto nella crisi del 2008. E proprio in questi giorni le compagnie stanno comunicando sui loro siti i risultati 2019 delle cosiddette gestioni separate: grandi salvadanai dove vengono investiti i premi degli assicurati che di anno in anno si rivalutano proprio in base a questi rendimenti. Guardando alle 15 tra le più importanti gestioni assicurative in termini di patrimonio, lo scorso anno il rendimento medio lordo ottenuto da questo panel è sceso leggermente a 2,98% da 3,05% del 2018. Prosegue dunque la discesa che da anni si registra e che è dovuta al crollo dei rendimenti delle obbligazioni che sono ancora alla base degli investimenti questi strumenti, ancora molto esposti ai titoli di Stato italiani. Tuttavia, tenuto conto della protezione che queste polizze garantiscono e dei tassi ai minimi che caratterizzano le altre soluzioni prive di rischio, c’è chi considera le polizze rivalutabili ancora interessanti.
  • I fondi sanitari e le compagnie siano generosi
Stare vicini agli assicurati nel momento del bisogno. Diverse compagnie assicurative si sono da subito mosse con un primo comunicato di Ania all’indomani dell’emergenza di Codogno con la sospensione, proroga e dilazione dei premi copertura.  Nelle settimane successive poi sono state attivate da alcune imprese misure di estensione delle garanzie delle polizze malattia anche alla quarantena. La gestione di quella che si è trasformata rapidamente in Pandemia spetta solo al Servizio sanitario nazionale. Le forme integrative (fondi sanitari, polizze malattia casse) possono fare poco per migliorare le cure degli assistiti. In sostanza un letto in rianimazione, non si può ottenere pagando, come avviene per altre patologie. Oltre al consulto medico gratuito, che in pochi peraltro sanno di poter attivare, i pacchetti integrativi non riescono per ora a supportare i propri iscritti contagiati. Da quanto risulta a Plus24 sono dunque allo studio formule che ampliano i tradizionali pacchetti di rimborso spese mediche come l’invio della baby sitter o colf a casa del convalescente, consegna della spesa a domicilio, trasporto in ambulanza.
  • Rivalutabili? Valide per stabilizzare
 La gestione separata Gesav nella sua lunga storia, oltre 30 anni, di eventi e di crisi ne ha conosciute. E anche questa pandemia non spaventa eccessivamente chi la gestisce. Ce lo spiega Giancarlo Bosser, chief life & Employee Benefits Officer di Generali Italia. Che mosse state adottando per affrontare la recente volatilità? Devo premettere che da tempo la componente di ramo I (rivalutabile) viene utilizzata come stabilizzatrice all’interno delle soluzioni che offriamo alla clientela tramite pacchetti multiramo che hanno anche una componente investita a mercato tramite unit linked (finanziaria). Per quanto riguarda poi il modo di investire delle gestioni separate possiamo dire che il loro portafoglio, molto ampio, viene investito con una particolare attenzione e controllo dei controllo flussi, che consente di poter contare su un rendimento stabile nel tempo e anestetizzato alle crisi.
  • Pwc, le frodi nelle aziende pesano per 42 miliardi
Pesano per 42 miliardi (di dollari) sui bilanci delle aziende – secondo il rapporto 2020 di Pwc Global economic crime and fraud – le frodi perpetrate su scala globale ai loro danni. Il rapporto, stilato sulla base di 5mila interviste a capi azienda di sette diversi settori produttivi, prende in esame le principali variabili che la sociologia e la criminologia hanno identificato come ricorrenze tipiche dell’illegalità economica. Si tratta nell’ordine delle false comunicazioni sociali, delle violazioni delle normative antitrust e della concorrenza sleale, delle appropriazioni indebite, del sistema delle tangenti e della corruzione, del cybercrime, delle condotte di business ingannevoli, delle frodi delle risorse umane, degli episodi di insider trading e delle operazioni di trading non autorizzate, dei furti della proprietà intellettuale, del riciclaggio di denaro e delle sanzioni relative, delle frodi in materia di appalti e di quelle di natura fiscale. Come si vede si tratta di una copiosa e variegata sequenza di comportamenti illeciti che vanno a colpire la fisiologia delle organizzazioni infiltrandosi al loro interno e generando un multiforme catalogo di sintomi che hanno un unico comune denominatore: l’impatto sul conto economico. Il 62% dei 5mila intervistati da Pwc fa parte delle posizioni apicali delle aziende: i cosiddetti C-suites (Ceo, Coo, Cfo, Cio) e il 72% di questi lavorano in aziende che hanno più di 10 milioni di dollari di ricavi globali. Tra i risultati di più immediata lettura c’è il fatto che il 47% di loro abbia riscontrato almeno una frode negli scorsi 24 mesi, il che rappresenta il secondo dato quantitativamente più rilevante nel corso degli ultimi vent’anni.
  • Gli agenti temono i forti impatti sul business
Obbligo di consegna al cliente di una dichiarazione che attesti la rispondenza del prodotto alle esigenze del cliente e ne spieghi i motivi, esposizione di un albo che illustri anche le collaborazioni in corso, registrazione e archiviazione delle telefonate e mail in caso di comunicazioni a distanza finalizzate alla vendita. Quelle elencate sono solo alcune delle proposte con cui Ivass – attraverso un documento in pubblica consultazione – intende modificare il Regolamento 40, in cui erano state recepite le norme contenute nella Direttiva comunitaria sull’intermediazione assicurativa (Idd). Proposte finalizzate a una maggior tutela e consapevolezza del cliente, che però trovano un particolare scetticismo negli intermediari, come dimostrano i risultati dell’indagine intitolata: «L’impatto dell’evoluzione normativa sull’attività degli intermediari» di cui Plus24 dà conto in esclusiva. La consultazione è stata realizzata da Innovation Team per conto di Sna, UEA e Acb, associazioni che rappresentano una buona fetta di intermediari assicurativi (agenti e broker).