Benetton: stanziano 160 mln per poter salire in Generali
di Andrea Giacobino

È costato oltre 160 milioni di euro ai Benetton salire nel capitale di Assicurazioni Generali al 4,012%. L’operazione, di cui si erano avute indiscrezioni, e consistente nell’acquisto sul mercato di altri 10,6 milioni del gruppo assicurativo per un controvalore di 161,2 milioni, è descritta nel bilancio 2018 di Schematrentatre nei fatti successivi alla chiusura d’esercizio. La società, controllata al 100% da Edizione, proprio lo scorso anno s’è vista trasferire dalla cassaforte dei Benetton un pacchetto di 18,6 milioni di titoli Mediobanca (pari a 2,1% del capitale, quota facente parte del patto di consultazione dell’istituto di Piazzetta Cuccia) e di 467,6 milioni di azioni del Leone di Trieste, partecipazione allora pari a poco più del 3% e subito incrementata di altri 4,5 milioni di titoli costati 66,5 milioni. Il passaggio degli asset, finalizzato alla concentrazione in capo ad un veicolo dedicato delle partecipazioni di minoranza detenute da Edizione in società quotate nel settore «financial institutions», è avvenuto mediante un aumento di capitale di Schematrentatre da 120 mila euro a un milione di valore nominale con 925,1 milioni di riserva sovrapprezzo. Il bilancio si chiude con un utile di 48,4 milioni, quasi tutto riportato a nuovo, frutto dei 49,2 milioni di cedole incassate complessivamente dalle due partecipazioni.
Mediobanca non svaluta le Generali
Il titolo delle Assicurazioni Generali vale almeno 17,5 euro, poco oltre le attuali quotazioni. Questa spiega perché i soci di Invag, «salotto buono» voluto da Mediobanca che detiene l’1,35% del gruppo assicurativo, approvando il bilancio 2018 hanno deciso di mantenere iscritta la quota di quasi 21 milioni di titoli del Leone di Trieste a 366,7 milioni nonostante il valore di borsa di fine dello scorso anno pari a 306 milioni e salito a 346 milioni allo scorso marzo. Nessuna svalutazione, quindi perché il valore di carico «è coerente – dice la nota integrativa – con i target price dei principali analisti che coprono il titolo». V’è da osservare che l’intera quota è in pegno all’istituto di Piazzetta Cuccia che a Invag ha erogato un finanziamento pari a 236 milioni, in scadenza a metà settembre. Il bilancio si è chiuso con un utile di 15,4 milioni (superiore al profitto di 14 milioni dell’esercizio precedente), riportato a nuovo, proveniente dalla cedola del gruppo assicurativo pari a 15,5 milioni. Al capitale di Invag partecipano oltre la stessa Mediobanca i gruppi Gavio, Ferrero, Lavazza, Zannoni, Minozzi, Brunori e Arvedi.
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