I primi otto riassicuratori vita globali dominano il settore e rappresentano circa il 90% del totale dei premi, cosa che rende difficile per i nuovi operatori entrare rapidamente nel mercato. E’ quanto emerge da un recente report di S&P Global Ratings.

Secondo il report un tale vantaggio competitivo è difficile da replicare nel breve-medio termine, ma è anche vero che le dinamiche di mercato hanno continuato a cambiare a causa di frequenti fusioni e acquisizioni (M&A) negli ultimi anni.
Ad esempio, nel 2017 Partner Re ha completato la fusione con Aurigen Re, operazione che ha amplificato i premi del 20%, mentre SCOR ha acquistato MutRé e una quota significativa di riassicurazione vita di AEGON l’anno scorso.

S&P non ritiene che attualmente consistenti operazioni di M&A siano suscettibili di cambiare il panorama competitivo globale, a causa di una mancanza di target, anche se trasferimenti di portafoglio di taglia piccola/media rimangono probabili.

Anche l’ingresso sul mercato di Langhorne Re all’inizio di quest’anno, sostenuto da $ 780 milioni di capitale proprio di Reinsurance Group of America (RGA), RenaissanceRe Holdings e il capitale di terzi, è significativo, secondo S&P.
Langhorne Re punterà su blocchi di rendite vitalizie e annuity di grandi dimensioni, permettendo alle cedenti di ottimizzare la gestione del capitale, anche se l’agenzia di rating non credo che questo possa essere in grado di cambiare il panorama competitivo, dato che le competenze di sottoscrizione rimangono determinanti e prezzi e capacità puri sono meno importanti per il settore.

Inoltre, l’Asia era identificata come area di crescita fondamentale per l’intero settore della riassicurazione vita, con riassicuratori vita con sede in Asia come China Re, Taiping Re o Korean Re che generano tassi di crescita superiore ai concorrenti globali negli ultimi anni.

L’area del Nord America continua a generare circa la metà dei premi della riassicurazione vita, ma S&P ha notato che il mercato USA ha mostrato segni di maturazione, con una crescita per i riassicuratori stagnante negli ultimi anni e una maggiore ritenzione da parte delle compagnie primarie.
Nel 2017, la crescita è migliorata per i riassicuratori perché sono aumentate le quote di cessione a oltre il 25%, ma S&P non si attende un incremento oltre il 30% nel breve e medio termine.