UnipolSai ha azzerato la partecipazione azionaria nel capitale di Banca Carige: lo ha spiegato il presidente e a.d. Carlo Cimbri nel corso dell’assemblea degli azionisti. È stata venduta «la piccola partecipazione che per un breve periodo abbiamo avuto in seguito alla conversione delle obbligazioni senior»: un pacchetto costruito nell’ambito dell’ultima operazione di rafforzamento patrimoniale da 500 milioni affrontata dalla banca ligure. La compagnia bolognese deteneva un pacchetto di obbligazioni subordinate per un controvalore di circa 50 milioni, che aveva convertito in titoli senior nell’ambito del Liability management excercise, uno dei cardini su cui poggiava il piano d’impresa messo a punto dall’a.d. di Carige, Paolo Fiorentino. In virtù di questa operazione, UnipolSai era stata poi inserita, al pari di Intesa Sanpaolo e Generali, tra i soggetti che avrebbero potuto acquistare nuova carta dell’istituto genovese per ulteriori 60 milioni di euro. Tali azioni sono state effettivamente sottoscritte da UnipolSai, ma, secondo quanto ha dichiarato Cimbri, sono state vendute nel giro di pochi mesi.
L’a.d. si è quindi soffermato sul possibile aumento di capitale di Bper: «Non sarebbe un’eresia» sostenerlo, purché accompagnato da una valida prospettiva industriale. Unipol detiene oltre il 9% dell’istituto modenese. Per quanto riguarda il futuro di Bper, «ci aspettiamo», ha osservato Cimbri, «che diventi una banca sempre più profittevole, con un bilancio quanto più possibile pulito da crediti deteriorati».
Intanto Unipol, al momento, non ha in programma operazioni straordinarie, né valuta «deal fuori dal perimetro domestico. Non pensiamo minimamente a un aumento di capitale, visto che non abbiamo operazioni straordinarie da sottoporre all’assemblea dei soci. Siamo entrati nell’ultimo anno del piano industriale 2015-2018: puntiamo a raggiungere i target e siamo fiduciosi di poterlo fare in termini di risultati e capacità di distribuzione degli utili».
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