Ai soci un dividendo di 0,35 euro per un totale di 82 mln. Il nav è salito a quasi 23 mld di $. Il contributo maggiore da Fca. Intanto Elkann arruola nel cda il coo di Kkr, Bae
di Luciano Mondellini
Exor chiude il 2017 con un utile di quasi 1,4 miliardi, una cifra più che doppia rispetto al profitto di 588 milioni intascato nel 2016. La spinta è arrivata soprattutto da Fca che ha contribuito per oltre 1 miliardo ai risultati della holding di casa Agnelli, che oltre alla casa automobilistica italo-statunitense controlla anche Cnh Industrial , PartnerRe, Ferrari e la Juventus . Il nav della holding presieduta da John Elkann è aumentato del 56,9% a 22,9 miliardi di dollari dai 14,6 miliardi dell’anno precedente; il nav per azione è salito a 95,32 dollari dai 60,75 dollari a fine 2016. Alla luce di questi numeri il cda proporrà agli azionisti un dividendo di 0,35 euro per azione, invariato rispetto a quello dell’anno precedente per un monte cedole di 82,3 milioni di euro (in leggera crescita rispetto agli 82,1 milioni del 2016). Ciò significa che la Giovanni Agnelli Bv, la cassaforte della dinastia torinese in cui sono rappresentati tutti i vari rami che discendono dal fondatore della Fiat , incasserà circa 43,6 milioni in virtù della sua quota di controllo in Exor del 52,99%. Di questi la gran parte andrà agli eredi di Gianni Agnelli (i tre fratelli Elkann) che tramite la società Dicembre sono i primi azionisti della Giovanni Agnelli Bv.

Entrando nel dettaglio, l’aumento di 803,4 milioni registrato dall’utile nel 2017 è per 562,7 milioni attribuibile alla quota di profitti derivante a Exor dai suoi investimenti, per 90,3 milioni all’aumento dei proventi finanziari netti (principalmente dovuto alla riduzione delle spese finanziarie e alla plusvalenza dovuta legata alla vendita del fondo The Black Ant Value Fund), per 63,1 milioni alla riduzione di spese non ricorrenti e ad altre variazioni positive per 87,3 milioni. Oltre al contributo di Fca (aumentato da 531 a 1 miliardo), c’è da segnalare che Cnh che ha portato 110,2 milioni di dollari (+78,7 milioni rispetto al 2016) e Ferrari 125,9 milioni (+32,1 milioni). Allo stesso tempo Exor ha ridotto il debito, frutto dell’acquisizione del riassicuratore PartnerRe, da 3,42 a 3,16 miliardi.

Importanti novità, inoltre, per quanto riguarda la governance. Il cda di Exor ha infatti cooptato come consigliere indipendente non esecutivo Joseph Bae, co-presidente e co-coo del colosso del private equity Kkr, fondo che ha fatto la storia della finanza internazionale e in cui Bae lavora dal 1996. Allo stesso tempo, hanno rassegnato le dimissioni i consiglieri Niccolò Camerana, Lupo Rattazzi, Robert Speyer, Mike Volpi and Ruth Wertheimer, con effetto dalla prossima assemblea del 29 maggio. Il board, ha spiegato un comunicato della holding, manterrà una maggioranza di consiglieri indipendenti. (riproduzione riservata)
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