Venerdì scorso, alla Camera di Commercio di Genova, Uea ha chiamato a confronto assicuratori ed esperti tecnici su un tema chiave per il territorio ligure e per il Sistema Italia.

Dallo scandalo legato all’impianto a carbone di Vado Ligure, allo scoppio dell’oleodotto della IPLOM il giorno del Referendum sulle Trivelle: il workshop organizzato dall’Unione Europea Assicuratori, alla Camera di Commercio di Genova, ha preso avvio con la disamina di alcuni eventi che hanno segnato la storia ligure in tema di danni ambientali. In particolare, la consigliera Uea Marina Robino ha evidenziato l’importanza di sensibilizzare le imprese rispetto alle coperture assicurative specifiche per il rischio inquinamento (improvviso e graduale) – piuttosto che la semplice estensione all’inquinamento accidentale delle classiche coperture di Rc Generale – per la loro maggior rispondenza alle prescrizioni del legislatore in termini di misure preventive, salvaguardia e ripristino.

Sul tema è stato particolarmente approfondito l’intervento del responsabile del Pool Inquinamento, Giovanni Faglia, che ha illustrato nel dettaglio la differenza tra una copertura specifica e “l’estensione danni ambientali”, in primis sotto il profilo dell’adeguatezza, poi chiarendo come nel secondo caso siano sempre esclusi: l’inquinamento graduale; le spese di bonifica interne al sito, causate sia da inquinamento improvviso che graduale; e le spese di bonifica esterne al sito, causate da inquinamento graduale o da inquinamento improvviso ma non accidentale. Inoltre, se la garanzia è limitata a rotture di impianti e condutture in molti casi la garanzia non opera; se vengono richiamati i concetti di imprevedibilità (oltre all’accidentalità) diventa complesso comprendere quando la garanzia opera e quando no e di regola non vi è nessun riferimento alla normativa ambientale.

L’intervento del consigliere Vittorio Brambilla di Civesio ha invece tracciato una panoramica complessiva dei danni naturali e catastrofali nel nostro paese ribadendo la necessità di costituire un fronte comune per spingere il mondo politico verso la costituzione di un modello pubblico-privato per la copertura di questi rischi. Brambilla ha ricordato le proposte avanzate da Uea all’indomani del terremoto de L’Aquila e approfondito nel dettaglio le soluzioni elaborate dai principali Paesi europei.

A chiudere l’incontro sono state le relazioni dei partner Uea D.A.S. Assicurazioni e Gruppo Per finalizzate ad implementare il bagaglio di soluzioni specialistiche che un intermediario può offrire ai propri clienti in tema di disaster recovery e tutela legale (con particolare riferimento al Dlgs 231/2001 per quanto concerne i danni ambientali). Un focus ad hoc è stato invece dedicato da Asacert alle novità di maggior interesse per il mondo assicurativo contenute nel nuovo Codice Appalti.