L’82% delle compagnie assicurative italiane ritiene che la digitalizzazione rappresenti un key driver per lo sviluppo del business, ma solo il 5% ne ha completato l’attuazione: queste sono alcune delle evidenze emerse da una ricerca condotta da Celent, Oliver Wyman Group, per la società di software RGI.

Lo studio ‘Digital Future – How ready are Italian Insurers?, presentato durante RGI Next – Back to the Future, l’appuntamento annuale che coinvolge i C-level delle maggiori compagnie assicurative italiane ed internazionali,  ha analizzato il livello di digitalizzazione dell’industry italiana dell’assicurazione e le aspettative da parte dei consumatori.

Mentre il 79% delle compagnie assicurative è a conoscenza della necessità di fornire buoni prodotti a prezzi competitivi, valore importante per il 66% dei consumatori, si assiste ad una forte sottovalutazione sull’importanza di fornire innovazioni di prodotto e applicazioni tecnologiche per l’uso dei servizi, con un gap tra la consapevolezza delle Società (rispettivamente 29% e 25%) e le reali richieste dei clienti che ne manifestano la rilevanza rispettivamente al 46 e al 44%.

Inoltre secondo i consumatori, la sicurezza finanziaria si colloca al primo posto tra le caratteristiche richieste a una compagnia, con il 69% di preferenze, seguita oltre che dai prezzi competitivi (66%) anche dal bisogno di un’offerta personalizzata (64%).

Quello che emerge sempre più chiaramente è un cliente finale maturo per beneficiare di servizi digitali oltre ai servizi tradizionali. La digitalizzazione offre alle compagnie assicurative una chiave d’accesso straordinaria per colmare questi gap e sviluppare, attraverso l’innovazione, il business di domani – commenta Vito Rocca, CEO di RGI.