Dagli “Integrated economic and financial accounts by institutional sector” pubblicati dalla Banca Centrale Europea è possibile analizzare la struttura patrimoniale dell’industria finanziaria europea, mentre è possibile stimare la componente italiana sulla base dei Conti Finanziari della Banca d’Italia.

Il totale delle attività finanziarie dell’industria finanziaria dell’area dell’euro ammontava alla fine del terzo trimestre del 2010 a 54.130 miliardi di euro, pari a oltre il 590% del PIL dell’area e in crescita se paragonato al corrispondente trimestre del 2008 (+4,6%). La forte crescita dei volumi di oro monetario (+35%) si è accompagnata con il consistente aumento dei derivati finanziari (+15,6%) e a quello delle quote di fondi comuni (+13,4%). Volumi crescenti si sono registrati anche per le riserve tecniche di assicurazioni (+7,4%), le obbligazioni (+5,6%) e le azioni (+4,3%).

In particolare, le Istituzioni Monetarie e Finanziarie – IMF – (che includono le Banche centrali) avevano attivi pari al 60,8% del totale; le Altre istituzioni finanziarie (che oltre ai fondi comuni includono società di gestione del risparmio) pari al 26,5%; le Assicurazioni e fondi pensione al 12,7%.

Struttura patrimoniale dell’industria finanziaria nell’area dell’euro

Alla stessa data, l’industria finanziaria italiana aveva attivi finanziari per 5.378 miliardi di euro, pari a circa il 350% del PIL nazionale e al 9,9% del totale degli attivi dell’area dell’euro. Rispetto al terzo trimestre del 2009, il tasso di a crescita delle attività è stata pari al 6,5%, valore leggermente superiore a quello rilevato per l’area dell’euro.

Anche in Italia è stata registrata una netta crescita dei volumi di oro monetario (+37,1%) e delle quote di fondi comuni (+18,7%). Altri aumenti hanno in interessato le obbligazioni (+15,6%), le riserve tecniche di assicurazione (+12,1%), la moneta contante (+7,0%) e i titoli a breve termine (+6,9%).

La quota delle IMF, pari al 73,5%, era di oltre dieci punti superiore a quella osservata nell’area dell’euro, mentre quelle delle Altre istituzioni finanziarie e delle Assicurazioni e fondi pensione erano pari, rispettivamente, al 15,8% e al 10,7%.

La quota di obbligazioni era pari al 23%, valore leggermente superiore a quello riscontrato nell’area dell’euro (20,3%). L’investimento in obbligazioni delle Altre istituzioni finanziarie e, soprattutto, delle Assicurazioni e Fondi pensione (rispettivamente, pari al 20,1% e al 52,3% del portafoglio) è però molto superiore a quello riscontrato nell’area dell’euro (rispettivamente, 16,5% e 32,7%).

Dal lato delle passività dell’industria finanziaria italiana, biglietti moneta e depositi a vista rappresentano il 50,2% del totale, una quota di quasi otto punti superiore a quella riscontrata nell’area dell’euro. Le obbligazioni rappresentano il 21,2% delle passività dell’industria finanziaria italiana, un valore superiore a quello dell’area dell’euro (13,9%) in ragione del più elevato ricorso a questa forma di finanziamento da parte delle IMF e, soprattutto, delle Altre istituzioni finanziarie.

Le riserve tecniche di assicurazione rappresentano l’11,1% del totale delle passività dell’industria finanziaria italiana, un valore sostanzialmente analogo a quello dell’area dell’euro (11,3%), mentre le quote di fondi comuni il 3,4%, quasi nove punti in meno rispetto a quello dell’area dell’euro.

Struttura patrimoniale dell’industria finanziaria in Italia

Fonte: ANIA Trends