Pagina a cura di Anna Di Santo 

Furto o manipolazione di dati sensibili, divulgazione di informazioni riservate, violazione della proprietà intellettuale, diffusione di virus nei computer. Oggi il business viaggia sempre più in rete e così anche le aziende si sono scoperte vulnerabili ai cyber crimini. Sono però ancora poche quelle che scelgono di proteggersi con assicurazioni ad hoc. Vediamo quali sono le possibilità sul mercato italiano e un decalogo con dieci consigli per proteggersi.

 

Cyber crimini, i costi globali. Secondo i dati recentemente diffusi da Allianz Global Corporate & Specialty, i cyber crimini costano circa 445 miliardi di dollari all’anno (circa 395 miliardi di euro), all’economia mondiale (si veda ItaliaOggi Sette del 14/09/2015). Una ricerca di Kaspersky Lab (che ha coinvolto 5.500 imprese in tutto il mondo) ha invece dato uno sguardo ai costi medi per grandi aziende e Pmi. Scoprendo che nel primo caso il costo medio per rimediare a una violazione della sicurezza informatica ammonta a 492 mila euro, scendendo a 33 mila euro per le piccole e medie imprese. Dal sondaggio è emerso, inoltre, che nove aziende su dieci hanno subito almeno un attacco alla sicurezza. Stando ai dati Allianz, però, meno del 10% delle aziende stipula una cyber assicurazione. Anche se le cose dovrebbero cambiare nei prossimi anni. Se infatti oggi il comparto delle polizze informatiche ammonta a 2 miliardi di dollari l’anno (1,7 mld di euro circa), nei prossimi dieci anni le stime suggeriscono un picco a più 20 miliardi di dollari (quasi 18 mld di euro). I rischi informatici, poi, sottolinea l’indagine, evolvono rapidamente: violazione dei dati, della privacy e danni reputazionali, ai quali in futuro potrebbero aggiungersi il furto di proprietà intellettuale, l’estorsione e l’interruzione di attività (business interruption), guasti operativi o tecnici. Ulteriori rischi potrebbero inoltre arrivare dall’Internet of Things: secondo alcune stime entro il 2020 potrebbero esservi un trilione di dispositivi connessi, con 50 miliardi di macchine che si scambieranno i dati quotidianamente.

 

Le polizze assicurative. Sul mercato italiano iniziano a farsi strada (seppur ancora timidamente) polizze assicurative che consentono di proteggersi dagli attacchi informatici e più precisamente in caso di danneggiamento dei dati personali, interruzione di servizio, violazione della privacy, estorsione e terrorismo cyber. Esistono inoltre delle opzioni per garantirsi per i costi di recupero dei dati, il supporto tecnologico/legale/investigativo, i costi di sostituzione, il furto della proprietà intellettuale. Tra gli operatori che si sono mossi su questa strada c’è Allianz che ha lanciato la soluzione «Allianz Cyber Protect», copertura che protegge dalle perdite di introiti derivanti da malfunzionamenti legati a un cyber attacco, da violazione di dati e pirateria informatica. La polizza copre anche la responsabilità civile dell’azienda assicurata nei confronti dei propri clienti in seguito ad attacchi di hacker.

Zurich, attraverso la propria divisione Global Corporate, ha lanciato invece la polizza Zurich Security and Privacy Protection per grandi aziende e multinazionali. Prevede coperture per la responsabilità civile (violazione della privacy e dei dispositivi di sicurezza) e per le spese sostenute direttamente dall’assicurato (costi derivanti dalla violazione della privacy).

Mentre il broker italiano Mag-Jlt, in collaborazione con la compagnia assicurativa Beazley, propone «Beazley global breach solution», assicurazione aziendale contro il cybercrime. La polizza tutela dai cosiddetti data breach (violazione di dati personali) e cyber security incidents (attacchi informatici).

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