di Andrea De Biase

Il processo FonSai per falso in bilancio e manipolazione del mercato resta a Torino, sia quello con rito immediato nei confronti dell’ex presidente onorario del gruppo assicurativo, Salvatore Ligresti e di altri manager, sia quello con rito ordinario nei confronti dell’ex presidente della compagnia Jonella Ligresti.

Il tribunale del capoluogo piemontese ha infatti respinto l’istanza presentata dai difensori dell’ex amministratore delegato di Fondiaria-Sai, Emanuele Erbetta, che volevano trasferire il procedimento da Torino a Milano, come era invece accaduto nelle settimane scorse per l’inchiesta nei confronti dell’altro figlio di Salvatore Ligresti, Paolo. Secondo i giudici, la fase processuale per richieste di questo tipo si era già conclusa e quindi la richiesta di Erbetta, così come quella avanzata dai legali di Jonella Ligresti nel procedimento parallelo, non è stata accolta.

La decisione del tribunale di Torino è in controtendenza rispetto a quella presa qualche settimana fa dal giudice per l’udienza preliminare, Paola Boemio, che aveva accolto l’eccezione di competenza territoriale presentata dagli avvocati di Paolo Ligresti. Il fascicolo, relativo anche alle posizioni dell’attuario Fulvio Gismondi e di FonSai quale persona giuridica, era stato pertanto spostato a Milano in quanto il gup aveva riconosciuto che il comunicato della compagnia che, secondo l’accusa, aveva alterato il corso del mercato, era stato diffuso prima da Milano tramite il Nis, la piattaforma informatica della Borsa e solo qualche minuto dopo dall’ufficio investor relation della compagnia, che ha invece sede a Torino. Sulla base di questa argomentazione i legali di Erbetta e Jonella Ligresti si aspettavano dunque che anche gli altri due tronconi del procedimento fossero trasferiti nel capoluogo lombardo. Non per nulla, fonti vicine alle difese dei diversi imputati hanno definito «sconcertante» la decisione del giudice di Torino. «Non si è mai visto, nella storia giudiziaria italiana», è stato fatto notare, «che due imputati in concorso nello stesso reato vengano giudicati da tribunali diversi, l’uno a Torino e l’altro a Milano».

Soddisfatto invece il Movimento Consumatori che ha oltrepassato la soglia delle 1.000 costituzioni di parte civile nel processo torinese e che sta raccogliendo costituzioni da parte degli azionisti di FonSai e Milano Assicurazioni anche per il filone del processo che si celebrerà a Milano. (riproduzione riservata)