di Anna Messia

Che ci sia da rimettere mano a quelle norme del decreto liberalizzazioni che hanno coinvolto il settore assicurativo sembra ormai convinzione comune, anche degli esponenti del governo. E non si parla solo delle nuove regole sul confronto tra le tariffe Rc Auto che sembrano essere state scritte con troppa fretta (si veda MF/Milano Finanza del 26 gennaio) ma anche di quelle che riguardano gli incentivi a farsi installare a bordo una scatola nera. Per quanto riguarda il confronto tariffario, così come scritto, il decreto obbliga gli agenti di assicurazione a mostrare ai propri clienti almeno tre preventivi diversi di polizze Rc Auto. Una norma che è stata modificata all’ultimo minuto rispetto alle bozze iniziali del decreto che prevedevano invece l’obbligo di plurimandato per tutti gli agenti, che si sarebbero quindi dovuti riconvertire in broker, con un effetto dirompente sul mercato. Ma anche il documento approvato dal governo e ora all’analisi della commissione Industria del senato, sarebbero di difficile applicazione. L’agente avrebbe soltanto l’obbligo di mostrare altre due offerte (guardando anche su internet), oltre a quella della compagnia da cui ha ricevuto il mandato, senza alcun obbligo di vendere quei prodotti. Va da se che non andrebbe certo a scegliere una polizza più conveniente della sua e alla fine le nuove regole si rivelerebbero soltanto un aggravio di costi, senza alcun vantaggio per i clienti. Il governo avrebbe quindi già iniziato a lavorare a una nuova soluzione che sia più facile da applicare sostituendo per esempio l’obbligo di confronto (e le multe previste) con un più semplice consenso informato. Ma non c’è solo questo. Anche le norme che prevedono uno sconto agli assicurati Rc Auto che si faranno installare a bordo delle propria autovettura una scatola nera sono infatti in discussione. La legge prevede che l’installazione debba essere a costo zero per il cliente e interamente a carico della compagnia. Ma di fatto il costo dell’apparecchio e la relativa installazione è oggi di circa 300 euro. Far quadrare i conti non è quindi agevole e alla fine, in qualche modo, i costi rischiano di ricadere sempre sui clienti. Nello scrivere la norma non si è poi tenuto conto di un altro fondamentale elemento: i costi per disinstallare la macchinetta. La nuova legge non ne parla affatto ma si tratta di una spesa che può superare i 100 euro e che le compagnie chiedono quando si disdice la polizza per scegliere un concorrente. Così le scatole nere invece che di un meccanismo per aumentare la concorrenza e liberalizzare il mercato rischiano di rivelarsi un freno a cambiare assicuratore. Insomma, anche quelle norme dovranno essere risistemate e le compagnie stanno facendo pressing per mettere a punto la questione degli sconti e tentare di risolvere il problema costi: la loro proposta sarebbe quella di prevedere lo sconto, fino a un massimo del 25%, ma solo a partire dal secondo anno. Il primo anno dovrebbe invece servire (soprattutto per i giovani neopatentati) per capire qual è lo stile di guida dell’assicurato e riconoscergli quindi lo sconto. Massimo solo se è un buon guidatore. (riproduzione riservata)