Datori di lavoro e banche: sono i più gettonati nei ricorsi al garante. Prima le banche (86 ricorsi su 349) e poi le imprese private e i datori di lavoro pubblici per un totale di 48 ricorsi.

Se si considera il settore finanziario, comprendendo anche le società di informazioni creditizie, la centrale rischi di banca d’Italia e le centrali rischg private, si raggiungono 150 ricorsi (il 43% del totale).

Il settore pubblico (amministrazioni, concessionari di pubblici servizi) arriva a 11 ricorsi e si colloca allo stesso livello dei professionisti (9 ricorsi).

Sono stati citati davanti al garante ben 33 volte le imprese private di marketing (settore da sempre sotto osservazione) e 23 volte i fornitori di servizi telefonici.

Il campo del marketing, soprattutto telefonico, è stato battuto dall’attività di vigilanza anche nel 2011, a conferma del fatto che con l’introduzione del registro delle opposizioni non ha avuto attenuazione il fenomeno delle telefonate commerciali indesiderate.

Peraltro lo strumento del ricorso è di gran lunga favorevole al cittadino. In 240 volte (su 349) l’esito è stato positivo: il ricorso è stato totalmente accolto 30 volte, parzialmente accolto 21 volte e, infine, in 189 casi il garante ha preso atto dell’avvenuta soddisfazione dell’interessato pronunciando un formale «non luogo a provvedere».

Vanno, infatti, annoverate tra i successi dell’interessato quelli nei quali il titolare del trattamento si è spontaneamente adeguato alle richieste, senza aspettare un provvedimento del garante. Solo in 34 volte l’esito è stato negativo.

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