È vero che ci sarà ancora da siglare la joint venture, ma per adesso una cosa è chiara: Generali e Vtb non parlano la stessa lingua. Se, da una parte, la banca russa, dopo le indiscrezioni dei giorni scorsi, ieri ha dichiarato chiaro e tondo di essere interessata a una partecipazione nel capitale del Leone, dall’altra, il gruppo triestino continua a ripetere lo stesso ritornello: «Tale ipotesi non è stata prevista né presa in considerazione».
Che le due società siano su linee opposte è emerso con evidenza ieri, quando il presidente di Vtb Andrei Kostin, in una intervista rilasciata a Reuters Insider Tv, ha lasciato intendere che la banca russa ambisce a una quota «considerevole» delle Generali. La compagnia italiana, ha detto Kostin, è stata «tra i principali investitori in Vtb (ne ha rilevato l’1% a febbraio, in fase di privatizzazione, per un investimento da circa 220 milioni di euro, ndr) e Vtb potrebbe a sua volta guardare a Generali». «È prematuro fare altri commenti – ha aggiunto Kostin restando sul vago ma riferendosi chiaramente a un possibile ingresso nell’azionariato del Leone – però si tratterebbe di certo di un importo considerevole». Confermate, invece, da entrambe le parti le trattative per una joint venture. In particolare, Generali e Vtb hanno già siglato un protocollo di intesa per la creazione di una società comune nell’assicurazione sul mercato russo. «Giudichiamo tale notizia positiva – scrivevano nel morning note di ieri gli analisti di Intermonte -, in coerenza con la strategia di sviluppo su mercati a elevati tassi di crescita potenziale». Ieri in Piazza Affari le azioni Generali hanno chiuso pressoché invariate (+0,13%).